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PROGRAMMA DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO -1892-

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"Considerando che....gli uomini sono costretti a vivere in due classi; da un lato i lavoratori sfruttati, dall'altro i capitalisti detentori e monopolizzatori delle ricchezze sociali;
che i salariati d'ambo i sessi, d'ogni arte e condizione, formano per la loro dipendenza economica il proletariato, costretto ad uno stato di miseria, d'inferiorità e di oppressione;
che tutti gli uomini, purchè concorrano secondo le loro forze a creare e a mantenere i benefici della vita sociale, hanno lo stesso diritto a fruire di cotesti benefici, primo dei quali la sicurezza sociale dell'esistenza,
riconoscendo che gli attuali organismi economico-sociali, difesi dall'odierno sistema politico, rappresentano il predominio dei monopolizatori delle ricchezze sociali e naturali sulla classe lavoratrice;
che i lavoratori non potranno conseguire la loro emancipazione se non mercè la socializzazione dei mezzi di lavoro (terre, miniere, fabbriche, mezzi di trasporto, ecc.) e la gestione sociale della produzione;
ritenuto che tale scopo finale non può raggiungersi che mediante l'azione del proletariato organizzato in partito di classe, indipendente da tutti gli altri partiti, esplicantesi sotto il doppio aspetto:

  1. della lotta di mestieri per i miglioramenti immediati della vita operaia (orari, salari, regolamenti di fabbrica, ecc.) lotta devoluta alle Camere del lavoro ed alle altre Associazioni di arti e mestieri;

  2. di una lotta più ampia intesa a conquistare i poteri pubblici (Stato, Comuni, Amministrazioni pubbliche ecc.) per trasformarli, da strumento che oggi sono di oppressione e sfruttamento, in uno strumento per l'espropriazione economica e politica della classe dominante;

i lavoratori italiani, che si propongono la emancipazione della propria classe, deliberano: di costituirsi in Partito, informato ai principi suesposti e retto dal seguente (statuto)."

(Da L. Cortesi, La costituzione del Partito Socialista Italiano, ed Avanti, 1961)