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LA MIA SCIENZA PEDAGOGICA

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" La mia scienza pedagogica è dura. Il debole deve essere spazzato via. Nei centri del mio nuovo Ordine verrà allevata una gioventù che spaventerà il mondo. Io voglio una gioventù che compia grandi gesta, dominatrice, ardita, terribile. Gioventù deve essere tutto questo. Essa deve sopportare il dolore, non deve avere nulla di debole o di effemminato. L'animale rapace, libero e dominatore, deve brillare ancora dai suoi occhi. Forte e bella voglio la mia gioventù. La faro istruire in ogni esercizio fisico. Voglio una gioventù atletica. Questa è la prima cosa e la più importante. Cosi distruggero i millenni di addomesticamento dell'umanità ed avrò di fronte a me il materiale nobile, puro della natura e potrò creare cose nuove. Non voglio un'educazione intellettuale. Il sapere mi rovina la gioventù. Al più la lascio imparare quello per cui si sente portata seguendo il gioco dei suoi istinti. Ma i giovani devono imparare il senso del dominio. Debbono imparare a vincere nelle prove più difficili la paura della morte. Questa è la fase della gioventù eroica che fa nascere l'uomo libero, misura e centro del mondo, dell'uomo creativo dell'uomo divino. Nei centri del mio nuovo Ordine l'uomo divino, bello, spontaneo verrà posto come un immagine del culto e preparerà la gioventù alla prossima fase della maturità virile. "

( da A. Hitler, in W. Hofer, Il Nazionalsocialismo. Documenti 1933-1945 )