VACANZA IN NAMIBIA 

BY BACCILIERI PAOLO 

1988

LA NAMIBIA E' STATA VISITATA VOLTE

PARTECIPANTI : CLAUDIO E MARIA CLARA

 

 

 

NAMIBIA

Namibia (Già Africa del Sud-Ovest), repubblica dell'Africa sudoccidentale, confinante a nord con l'Angola, a nord-est con lo Zambia e lo Zimbabwe, a est con il Botswana, a sud e sud-est con la Repubblica Sudafricana e bagnata a ovest dall'oceano Atlantico. Ha una superficie di 824.292 km2 e la sua capitale è Windhoek.

Territorio

Il territorio della Namibia può essere diviso in tre regioni fisiche: un bassopiano litoraneo che, formato dal deserto del Namib, si estende lungo l'intera costa atlantica penetrando all'interno per 100-150 km; un altopiano centrale che, verso est, si innalza con un brusco dislivello fino a 1000-1500 m, raggiungendo in numerosi massicci montuosi altitudini superiori a 2000 m; infine, il deserto del Kalahari, lungo la frontiera orientale, un'area di alteterre caratterizzata da estesi tratti sabbiosi che penetra nel confinante Botswana. Gli unici fiumi a carattere permanente sono l'Orange, l'Okavango, lo Zambesi e il Cunene, che segnano parte dei confini dello stato. Il clima del paese è generalmente molto arido; la media delle precipitazioni annue - perlopiù concentrate tra ottobre e marzo (estate australe) - è di circa 50 mm nel deserto del Namib, mentre nell'interno varia dai 152 mm delle regioni meridionali ai 560 mm di quelle settentrionali. La temperatura media annuale è di circa 17 °C nelle regioni costiere, dove è influenzata dalla corrente fredda del Benguela, e di 21°C all'interno. La vegetazione prevalente è di tipo desertico; sull'altopiano predomina la savana mentre soltanto nella regione nordorientale si trovano alcune aree boschive. Molte sono le specie animali presenti nel paese: esse comprendono elefanti, rinoceronti, giraffe e zebre.

Popolazione

In base al censimento del 1991, la Namibia ha una popolazione di 1.409.920 abitanti, con una densità media di sole 2 unità per km2. Windhoek (125.000 abitanti nel 1990) è la capitale e la sola città di rilievo del paese. La popolazione è costituita in prevalenza da bantu (80%), quasi la metà dei quali appartiene al gruppo etnico ovambo che, dedito all'agricoltura, è stanziato perlopiù nelle regioni settentrionali; sono presenti inoltre alcuni gruppi di boscimani (o san) e ottentotti (o khoin), nonché minoranze di meticci (coloured, 7,5%) e bianchi (6%). Tra le altre etnie si ricordano i kavango (9%), i damara (7%), gli herero (7%) e i nama (5%). I principali insediamenti si trovano nella regione dell'altopiano dove il clima è più favorevole mentre le regioni desertiche, dove fino ad anni recenti erano proibiti gli stanziamenti indigeni per tenere lontana la popolazione dai giacimenti di diamanti, sono pressoché disabitate. L'inglese, l'afrikaans e il tedesco sono le lingue ufficiali, ma ogni gruppo etnico utilizza un proprio idioma. I bianchi e la maggioranza della popolazione di colore professano la fede cristiana, i rimanenti praticano l'animismo.

Economia

La Namibia ha un'economia basata tradizionalmente sull'allevamento di bovini e ovini, sull'agricoltura, praticata con metodi arretrati e perlopiù limitata alle più umide regioni settentrionali, e sulla pesca. Dalle pecore karakul si ricavano lana e pelli destinate al mercato delle esportazioni mentre le acque dell'Atlantico sono ricche di fauna marina che prospera nella fredda corrente del Benguela; il pescato è costituito soprattutto da acciughe, sarde e sgombri. Ricche sono le risorse minerarie: oltre a giacimenti di diamanti, sono presenti in abbondanza anche uranio, rame, zinco, stagno, piombo, argento, vanadio, tungsteno e sale. L'industria è legata in prevalenza al settore estrattivo. Dal 1993 l'unità monetaria ufficiale, prima costituita dal rand sudafricano, è il dollaro namibiano. Gran parte degli scambi commerciali avviene con la Repubblica Sudafricana. La rete stradale si estende per 42.600 km (1994), quella ferroviaria per 2382 km (1990). Nel 1994 il paese rientrò in possesso del proprio porto principale, Walvisbaai, nella baia della Balena, già sotto il controllo sudafricano; un altro importante centro portuale è Lüderitz.

Ordinamento dello stato

La Costituzione namibiana, entrata in vigore nel 1990, prevede la formazione di una repubblica guidata da un presidente, eletto a suffragio universale ogni 5 anni per non più di due mandati consecutivi, l'introduzione di un sistema multipartitico e l'elezione - anch'essa a suffragio diretto - di un Parlamento bicamerale.

Storia

Pitture rupestri risalenti probabilmente a oltre 25.000 anni fa testimoniano la presenza di gruppi di cacciatori-raccoglitori nella regione durante il tardo periodo pleistocenico; i boscimani occupavano l'area già verso il I secolo d.C., gli ottentotti vi giunsero intorno al VI secolo mentre gli ovambo e gli herero vi migrarono in tempi successivi.

La presenza europea

Tra l'arrivo del navigatore portoghese Bartolomeu Díaz, nel 1488, e la creazione dell'Africa del Sud-Ovest tedesca, nel 1884, i pochi europei che visitarono il territorio furono in gran parte esploratori, missionari e cacciatori. I successivi tre decenni di governo tedesco furono contrassegnati da una feroce repressione delle popolazioni locali ribelli, specialmente degli herero (all'epoca dominanti), la cui rivolta del 1904 finì quattro anni dopo con un bilancio di 60.000 vittime. Nel 1915, durante la prima guerra mondiale, la colonia tedesca venne conquistata dalle forze dell'Unione Sudafricana alla quale, nel 1920, essa fu affidata dalla Società delle Nazioni in forma di mandato. Dopo la seconda guerra mondiale iniziarono a verificarsi pesanti contrasti tra il Sudafrica, desideroso di rafforzare il controllo sul territorio, e l'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) che pretendeva che fosse mantenuto il precedente status. Nel 1949, tuttavia, un emendamento costituzionale sudafricano estese all'Africa del Sud-Ovest - non senza l'opposizione della Corte internazionale di giustizia (CIG) - la rappresentanza parlamentare e nel 1962 furono mosse le prime accuse, giudicate infondate da una speciale commissione dell'ONU (cui fu concesso di entrare nel territorio), di atrocità compiute dal governo nei confronti delle popolazioni autoctone.

Occupazione e indipendenza

Nel 1968, dopo l'introduzione delle leggi sull'apartheid e la messa al bando di tutti i partiti nazionalisti neri, l'ONU revocò ufficialmente il mandato alla Repubblica Sudafricana e ribattezzò il territorio con il nome attuale, ma la situazione non mutò. Di conseguenza la SWAPO (Organizzazione del popolo dell'Africa del Sud-Ovest, un partito a composizione etnica autoctona), guidata da Sam Nujoma e riconosciuta internazionalmente dal 1973, intensificò la guerriglia contro il paese dominante, appoggiata, dai primi anni Ottanta, dalle principali potenze occidentali e dalla maggioranza dei paesi africani. Nel 1983 il Sudafrica decise di smantellare il precedente assetto istituzionale e nel giugno 1985 istituì un consiglio che avrebbe dovuto redigere una costituzione, con lo scopo di estromettere dal processo indipendentistico la SWAPO. Dopo ulteriori scontri, tuttavia, nel 1989 i guerriglieri e il governo trovarono un accordo e, subito dopo, sotto l'egida dell'ONU, si tennero le elezioni per l'assemblea costituente. La SWAPO emerse come partito di maggioranza e, approvata la costituzione, dopo la dichiarazione d'indipendenza (21 marzo 1990) Nujoma divenne il primo presidente della nuova repubblica. Il Sudafrica continuò, tuttavia, ad amministrare un'enclave nella quale rientrava anche il principale porto del paese (Walvisbaai), sino al febbraio del 1994. Le elezioni dello stesso anno videro trionfare di nuovo la SWAPO; l'Alleanza democratica di Turnhalle (DTA, di stampo multirazziale) si attestò come maggiore partito di minoranza.

 

   
   
   
   
   
   
   

 

 

IDEATO E CREATO DA BACCILIERI PAOLO EDIZIONE 25 GENNAIO 2001