la letteratura
spagnola HOME San Tommaso d’Aquino
dalle origini al Genoa Social Forum
Dottrina filosofica e movimento politico la cui
teorizzazione ed azione si sono svolte, essenzialmente, durante il secolo XIX.
Nei suoi caratteri generali appare come l’esasperata conseguenza logica dell‘
Egualitarismo, tanto di origine sensista, quanto razionalistica o
volontaristica.
Il “sensismo”è libertà dell’uomo di cercare il proprio
individuale piacere sulla guida delle sensazioni.
Il “razionalismo”è essenziale capacità ed attività umana di
darsi ciascun uomo le proprie leggi in base alla ragione.
Il “volontarismo”è libero svolgersi dell’attività umana in
base agli impulsi istintivi o volontari.
Per i teorici dell’anarchia la conseguenza filosofica della
”irrevocabilità assoluta”del diritto primordiale dell’uomo ad una sua libertà
individuale senza limiti e senza leggi che non siano quelle date dall’individuo
stesso, ed in politica il rifiuto di tutte le istituzioni che alienano all’uomo
una parte di questa libertà, deriva dall’uguaglianza assoluta fra gli uomini.
All’individuo è riconosciuto il diritto di sviluppare tutte le sue facoltà, i
suoi istinti, i suoi desideri, senza che nessun potere esterno imponga
limitazione. I principi fondamentali economici dei teorici dell’ anarchia sono
uguaglianza economica assoluta fra le diverse attività umane; eversione
violenta di ogni istituzione politica, economica e religiosa, in modo da
fondere sulle rovine della società organizzata, l’assoluta libertà ed
uguaglianza degli individui.
La dottrina anarchica è un “individualismo”assoluto e
conseguente, per il quale è negato tutto ciò che dall’esterno si pone come
freno alla completa “estrinsecazione”di tutto l’individuo: istinti, sensazioni,
tendenza al piacere, ragione. Per questo, non meno assoluta, è la negazione
delle religioni positive, in quanto organizzate in chiese ed in principi
etici-religiosi, fondamento della disuguaglianza fra gli uomini. L’unica
religione per i teorici dell’anarchia è quella che ciascun individuo si può
dare, creata interiormente.
Le origini storiche dell’anarchia sono difficili da
stabilire, a parte l’opinione di chi vuol vedere tracce nelle prime comunità
cristiane, nelle “sette mistiche ereticali”del Medioevo, nel movimento popolare
dei lavoratori in Inghilterra del sec. XIV, in quello “anabattista” tedesco del
sec. XVI, in certi gruppi puritani della rivoluzione inglese del 1640. Le
teorie degli “illuministi”hanno, certamente, contribuito all’elaborazione della
dottrina.
Il padre dell’anarchia è il pensatore inglese William Godwin
che nella sua opera fondamentale: “Ricerca sui principi della giustizia sociale
e sulla sua influenza sulla virtù e la felicità generale” (1793) afferma che la
libertà è libertà nel dovere. Libertà ed uguaglianza sociali, lotta contro ogni
forma di società e di Stato organizzati,
universalismo, derivano al Godwin dal suo razionalismo portato alle estreme
conseguenze logiche.
Il moderno movimento anarchico sembra cominciare con Pierre Proudhon
(1809-65) la cui opera: “Qu’ est-ce que la propriété?“(1840) contiene il famoso
aforisma . “La propriété c’est le
vol“. Dal suo pensiero è
derivato l’Anarchismo Politico, propugnante l’assoluta uguaglianza fra gli uomini, l’abolizione di ogni
proprietà ed autorità, meno la familiare, la spartizione dei prodotti secondo
i bisogni dei singoli e le ore di
lavoro compiute. Ciascuno governi se stesso.
Dopo il Proudhon, Max Stirner, fin dal 1845, nel suo libro
“L’Unico“, propugnò il trionfo dell’IO individuale da ottenersi mediante
l’abolizione della religione, della morale, del diritto, della legge, della
famiglia e dello Stato, considerati da lui come “gioghi gravanti “sul collo
dell’individuo.
Ma, il vero fondatore dell’Anarchismo come “Movimento
politico“ è Michele Bakunin
che, formatosi prima alla scuola dell’idealismo tedesco, passò, poi, alle
dottrine “positiviste“di August Comte.
Dalla sua attività confusa e tumultuosa e dalle sue controversie con Karl Marx,
risultò la netta distinzione fra anarchia e socialismo.
Ultimo fra i grandi teorici dell’anarchia è il principe Kropotkin.
In Russia, durante il periodo zarista, l’anarchia entrò
nelle dottrine di Leone Tolstoi che fu più morale che politica, più ascetica e
mistica che religiosa.
La scissione tra socialisti ed anarchici fu compiuta nel
Congresso dell’Aja (settembre 1872) e, dopo questa epoca, vi furono altri
numerosi congressi anarchici in tutta Europa. In Italia l’unione degli elementi
anarchici e socialisti continuò nelle file dell’Internazionale, fino al
Congresso di Genova nel 1892 e, quivi, si divisero.
In Italia i maggiori esponenti dell’anarchia furono: Pisacane, Malatesta, Cipriani,
Merlino
e . Nel secolo XIX in seguito
all’emigrazione politica russa, le dottrine anarchiche assumevano estrema
violenza: nichilismo, totale distruzione di istituzioni, con tutti i mezzi violenti
possibili, attentati, distruzioni, etc.
In Italia il movimento anarchico ebbe i suoi centri nella
Lunigiana, a Carrara ed in Romagna. Nel primo novecento l’attività violenta
degli anarchici fu crudele con uccisioni di vari presidenti francesi, spagnoli,
americani, nonché di alcuni dinasti, re Umberto I° (1900) ad opera di Cresci e
l’Imperatrice Elisabetta d’Austria (1898) ad opera di Luccheni. Clamoroso
episodio fu quello di Sacco e Vanzetti, due emigrati anarchici in America,
condannati a morte per assassinio. Durante la guerra civile spagnola le
efferatezze compiute su suore, preti e cattolici sono inenarrabili. Hanno
stuprato, violentato ed ucciso suore nei loro conventi ed incendiato chiese. Vi
è una fotografia storica in cui si vede un gruppo di anarchici che scaricano i loro fucili sulla statua del
Redentore, con ghigni soddisfatti ed orgogliosi di tale infamia.
In tempi molto più recenti, ritroviamo gli anarchici che
intervengono ad ogni summit internazionale, e li vediamo scatenare la loro violenza
su persone, forze dell’ordine, ed in pratica tutto ciò che incontrano, non
sempre con chiarezza di intenti.
ERCOLINA MILANESI è collaboratrice del
"Il Giornale d'Italia" per filosofia, teologia, e politica. Scrive anche sul "Popolo
d'Italia", "L'altra voce", "Libero" e altri giornali
su argomenti diversi, compreso storia antica. “La mia passione è scrivere, ed
ho l'ardore di una ventenne”.