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La mobilitazione della Cabilia continua. Sia per la liberazione dei detenuti, sia per il rigetto delle elezioni del prossimo 30 maggio, delle manifestazioni sono quotidianamente programmate. In Algeria il movimento cittadino non sembra intenzionato amollare la lotta dopo un anno di sofferenze e sacrifici. Il governo che usa ogni genere di manovre per allontanare il movimento dei suoi scopi, cioe la soddisfazione delle rivendicazioni espresse nella piattaforma di El Kseur, non riesce ad indebolire il movimento. L'arresto di circa 500 persone tra cui tanti delegati della coordinazione interprovinciale ha provocato una onda di manifestazioni attraverso tutta la regione per esigere la loro immediata liberazione. Cosi, nella località di Draa-El-Mizan, provincia di Tizi-Ouzou, un sit-in per ribadire il sostegno della popolazione ai suoi delegati e chiedere la loro liberazione ha dimostrato che il movimento e encora forte e non molla finche le rivendicazioni sono insoddisfatte.Nella capitale Algeri, gli abitanti di Ain-Benian hanno protestato contro le decisione del tribunale di Cheraga che ha  pronunciato pene severe contro i manifestanti arrestati durante una marcia pacifica del comitato locale dei cittadini.In piu dei numerosi cittadini venuti per sostenere i detenuti, un collettivo di avvocati si e costituito a titolo benevolo per difendere i cittadini sequestrati dai servizi del governo Algerino. Gli avvocati hanno insistito sul fatto che la  marcia era assolutamente pacifica, per sostenere le famiglie delle vittime della Cabilia, secondo loro "Invece di arrestare gli assassini dei giovani in Cabilia, il governo sequestra innocenti che sono cittadini pacifici e lontani da ogni forma di violenza.
A Oued Amizour, provincia di Bejaia, una marcia contro l'impunita e stata organizzata dal comitato locale.
Nel carcere di Bejaia dove sono detenuti i delegati di questa provincia insieme ad altre cittadini arrestati 
arbitrariamente dalle forze di sicurezza, i rappresentanti dei cittadini hanno iniziato uno sciopero illimitato della 
fame per protestare contro il loro arresto senza motivi dalla parte del governo.
A Larbaa Nath Irathen invece, sono i liceali di questa località della provincia di Tizi-Ouzou che hanno manifestato  per esigire la scarcerazione dei loro conpagni arrestati dalle forze di sicurezza, "continuiamo a scioperare finche i  nostri compagni saranno detenuti nel carcere di questo potere assassino e mafioso.”
A Chemini, provincia di Bejaia sono le donne che hanno deciso con fermezza di manifestare ed esigere il ritiro delle  forze di sicurezza che tengono la regione in uno stato di assedio dallo scorso 25 marzo. Erano numerose e di tutte le  età a protestare contro l'arresto dei rappresentanti dei cittadini. Inoltre la coordinazione delle donne democratiche di Bejaia hanno organizzato un grande sit-in davanti al tribunale di Bejaia per sostenere i detenuti in questa  provincia.

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Fonte: Liberte le matin   El watan