18 gennaio 1962

Un giorno mi incamminai per una strada buia, 
mi sembrava di non riuscire a vedere la fine, 
tutto intorno era nero come un tunnel, 
e non capivo, 
ma vedevo la luce e li mi dirigevo, 
c'era una forza che mi tratteneva ed una che mi spingeva 
e non capivo, 
mi avvicinavo e sentivo il dolore, 
allora cercavo di tornare, 
ma niente, quella forza mi spingeva 
ed allora andavo, andavo. 
Ad un certo punto una corrente fortissima mi trascinò 
fui invaso dalla luce 
non capivo più niente 
gridavo, gridavo… 
cosi sono nato! 
era il 18 gennaio 1962, ore 1630.


Il Naviglio
Nome:                     Arnaldo
Cognome:               Citterio
Data di nascita:      18 gennaio 1962
Luogo di nascita:    Milano
Stato civile:             Coniugato
Professione:            Compatibilità ambientale dei prodotti elettrici
Nella vita non ho mai studiato, anche se sono diplomato, non ho mai lavorato anche sono impiegato, non ho mai parlato anche se ho gridato, non ho mai riparato anche se ho guastato, non ho mai giocato anche se ho barato, non ho mai cambiato anche se sono sbagliato, non ho mai odiato anche se non sono stato amato.
Provo imbarazzo a parlare della mia vita. 
Scherzi a parte per parlare del mio lavoro dovrei citare le onde elettromagnetiche, le correnti di dispersione, le scariche elettrostatiche, la rigidità dielettrica, la terra di protezione, i transitori veloci, le termocoppie, le antenne, la qualità e poi passare alle leggi, alle normative, ai mancati controlli da parte degli organi preposti e per finire ai produttori furbi, a quelli che immettono sul mercato prodotti non sicuri, a quelli che ci inquinano con i campi elettromagnetici, a quelli che piuttosto che spendere una lira in più dichiarano il falso in atto pubblico. 
Basta? Credo di avervi fatto girare la testa.
GLI SPECCHI DI PIETRA

Sono giunto laddove finisce il mare ed inizia il cielo ed ho visto le ali degli angeli solcare l'azzuro.
Ho provato a seguire la scia ma gli occhi mi hanno tradito. Mi sono ritrovato solo, nella sabbia infuocata del deserto mentre le dune giocavano a rimpiattino con  il sole. Mi sono fermato ad ascoltarle. 
Parole interessanti, argomenti giusti. 
Finche` il vento, dispettoso padrone del deserto, non scateno` le sue  forze. Ed ecco le dune diventare pedine nella grande scacchiera dell'universo, ed ecco che come  sempre accade taluni cercano di dare la colpa agli altri per quello che nessuno osa capire e morire.
Superare le parole no, morirci dentro preferiscono. Dune che sperano di incontare gli angeli, ma non  sanno che finito il deserto, dopo c'e' il mare e quando finisce il mare c'e' il cielo ed e` li` che le ali degli angeli aspettano pazienti che qualcuno arrivi, stanco e affamato. Ma no, tentano a tutti i costi di leggere dentro le parole, si offendono se non capiscono chiedono lumi  alla ragione mentre la ragione sogghigna perche` si prende gioco di loro. Ed allora si inventa la bufera come una panacea che puo` curare tutti i mali. 
I miei specchi sono diventati di pietra.

Bibliografia: Casa editrice Golden Press
Presenza nelle antologie
“Voci del Duemila - I poeti del terzo millennio”  (ed. 2000)
“Voci del Duemila - I poeti del terzo millennio”  (ed. 2002)
Edizioni Akkuaria
Presenza  nelle antologie 
"Il teatro del Tempo"   (2001)
"Sul filo dell'innocenza" (Sett. 2001)
Altri siti internet che hanno avuto il coraggio di pubblicarmi:  http://www.fabula.it http://www.cybersearch.it/maker