P O E S I E di Ary
Aggiornamento: 19/3/2003

Indice


Sussurri al cuore Crine di scoglio Tsunami Se niente ha...
Come cenere nel vento Vento di vita carezza di luna Icona Gelo
Stato mentale astrale in sentore d'autunno Note di rosa Goccie di galassie Sei gia` notte
Il pianto del gabbiano Il greto del fiume Immagini di stelle Guarda nel tuo otre troverai la gioia
Aveva perso la strada il cuore di cerbiatto  Vorrei strapazzare il tempo  Fra poco saro` Il cesto della vita
Grazie vita Il castello delle Acquile Un gabbiano che vola sulle rupi L'alba del desio
Ultimi scritti Ali di Rondine Il gesto perduto Cristalli di sale
 

- Contro la guerra

- 18 gennaio 1962

- E c'é
- Veronica
- Gli occhi del cuore

- Fili d'erba, Sole stanco, Terra, non solo terra, 

- Cuoriandoli d'inchiostro

- DI NOTTE:  In confusione; Ecco cosi` si fa sera;

  Semi di silenzio

- Aldila` del muro (html file)

- Vita (html file)
- Un pugno di vento. Quell'inconscio cielo
- Genova, Tramonto sul Mare

- Oggi
- Ossidiana stoica


- SE MENTRE LA NOTTE OSA SENTI, 

  ALLORA SEI VIVO
- Momenti nello specchio
- Un mondo di pazzi
- LO SCARABEO
- MA E` SOLO UN MOMENTO
- L'ORCA SELVAGGIA RIDE
- ED IL CALDO VINSE SULL'IMPROVVISO
- IL MIO TEMPO E` FINITO
- IL ROGO DELLA SORTE
- IL SUPREMO GIUDIZIO 17/7/96
- IL VIOTTOLO
- CI VUOLE UN ANGELO
- E DA SOLO GIOCO CON IL MONDO
- VORREI GIOIRE DELLA TRISTE 

  LUCE DEL MENDICO
- SI FA FATICA
- Ragione
- Io ci saro'
- Rinasci oltre te stesso
- NEVE e FREDDO-SOLE NEVE e VITA
- Appunti di viaggio 

  (scritti ritrovati in un cassetto)
- La sua voce
 

 







 


Contro la guerra (Se mentre la notte osa senti, allora sei vivo)         Torna all'indice

Provare a tacer sara` onore
proliferar parole non serve
e meno ingiusto di ogni dolore
saranno le gemme lacrime acerbe

Se

le creature di sasso
dentro il mare di fango si aggirano
e nella selva oscura e nel fracasso
calpestano anime che ignave s'adirano

mentre

Stridono sotto il crudo incedere
Oh immonde fameliche bestie
nella pietraia lavica di cenere
alzate fumi di zolfo e di molestie

la

Diaspora cangiante, oh innocente culla
s'arresta il respiro dei cieli dannati
tuonano saette il loro umor nel nulla
di caldi odi che son pungenti e salati

Notte

Non crescere dentro verme solingo
sputa il tuo veleno dalla roccia alle crepe
cosi` il tuo dire stolto e ramingo
sara` spugna del mare dietro la siepe

Osa

breccia nell'anima del saper incerto
fatidiche domande che scrutano l'ignoto
solo il saggio del tempo sapra` risponder certo
senza paura e timore di chi e` devoto

Senti

se i sassi gettati non saranno contro
e se il ferro non sara` strumento d'offesa
e se le parole ascoltate saranno dentro
sara` solo di un istante l'ascesa

Allora

asciutto sara`di rovi il deserto e carogne
rimarra` sempre tal che non si confondi
negli sprazzi di sangue e suon di zampogne
per far si che il Divino cancelli gli immondi

Sei

Cosi`, come da un giorno buio la neve
che mai piu` bianca nascera`
senza accorgerci sara` lieve
e l'orca selvaggia battuta sara`.

Vivo.

18 gennaio 1962                                                                 Torna all'indice

  Un giorno mi incamminai per una strada buia,
  mi sembrava di non riuscire a vedere la fine,
  tutto intorno era nero come un tunnel,
  e non capivo,
  ma vedevo la luce e li mi dirigevo,
  c'era una forza che mi tratteneva ed una che mi spingeva
  e non capivo,
  mi avvicinavo e sentivo il dolore,
  allora cercavo di tornare,
  ma niente quella forza mi spingeva
  ed allora andavo, andavo.
  Ad un certo punto una corrente fortissima mi trascinò
  fui invaso dalla luce
  non capivo più niente
  gridavo, gridavo…
  cosi sono nato!
  era il 18 gennaio 1962, ore 1630.









Veronica 12 febbraio 1992        (canzone)                                         Torna all'indice

        Ora tu sei qui con noi,
        sei arrivata in questo mondo;
        un bel giorno tu hai detto:
        - Ecco vengo qui da voi.-
        E da quando l'hai deciso,
        io mi accorgo che ci sei
        ed allora io vorrei che
        non ti allontanassi mai.
        Ma un bel giorno crescerai,
        ci darai un calcio e via,
        prenderai la tua strada
        ed io spero che ti ricorderai
        di noi che ti abbiamo cresciuto,
        ti abbiamo allevato e tolto da guai.
        Sono sicuro che allora,
        se il domani lo vorra`,
        ci darai un fiore ancora,
        un pensiero o che sara`.
        Una cosa sono certo,
        non ti scorderai di noi
        e se il mondo sara` un deserto,
        senza sogni e senza poi,
        tu saprai come si fa
        a non avere mai paura,
        sarai bella, sarai sincera,
        sarai decisa, sarai sicura.
        Veronica, ciao.
 
 
 
 












E c'è                                                                                         Torna all'indice
 
 

E c'è gran baccano intorno,
mille boati distinti
ed allo stesso tempo uniti.
Lo temo e lo amo, lo amo
come il grappolo ama il suo viticcio,
e il lupo la sua preda,
e lo temo come la rugiada teme il sole,
e un granello la sua onda.

E c'è buio intorno ma lo respiro
come una talpa nel rifugio,
e lo combatto e lo bramo,
lo bramo più del germoglio un goccio di linfa,
e più dell'ape il suo pistillo,
e lo combatto più della lucciola nella notte,
più d'un abete il suo natale.

È un gran baccano e un gran buio intorno
ed è anche un grande Amore.










Gli occhi del cuore                                          Torna all'indice
 
 

   Se guardo attraverso i rami
   e mi accorgo che rami non sono.
   Se guardo attraverso le finestre
   e mi accorgo che trasparenti non sono.
   Se guardo attraverso le nuvole
   e mi accorgo che nuvole non sono.
   Se guardo attraverso i tuoi occhi
   e mi accorgo che occhi non sono.

   Allora è meglio non guardare.

   Ma, se guardando i rami vedo anche le foglie,
   guardando le finestre vedo anche la luce,
   guardando le nuvole vedo un pezzo di infinito,
   guardando i tuoi occhi vedo ciò che tu vedi,

   allora sto usando gli "occhi del cuore".
   E guardando dentro me stesso trovo l'uomo che è in me.












Un mondo di  "pazzi"                                              Torna all'indice

  Sono stufo di constatare che il mondo è pieno di "pazzi" e che ci sono dentro fino al collo,
  sono stanco di trovare continui riscontri di idee,  pensieri, delusioni,  e dolori di midollo,
  sono seccato di sapere che non sono il solo ma siamo in molti,
  sono deluso di confermare le gocce di sangue dei mari incolti,

  sono stufo di constatare che la gente è tutta uguale,
  sono stanco di trovare in ogni porto bene e male,
  sono seccato di sapere che la conoscenza non centra con la scienza,
  sono deluso di confermare che non possiamo farne senza,

  sono stufo di constatare che le parole sono diverse ma che il significato è lo stesso,
  sono stanco di trovare ad ogni azione il giusto compromesso,
  sono seccato di sapere che la ricerca non ha mai fine,
  sono deluso di confermare che la rosa è irta di spine,

  sono stufo di constatare che chi scrive lo fa solo per se,
  sono stanco di trovare questo sentimento in me,
  sono seccato di sapere che del sesso non si può  fare a meno,
  sono deluso di confermare che a cambiare non ci penso nemmeno,

  sono stufo di constatare che siamo tutti omologati,
  sono stanco di trovare pensieri, parole e sensazioni stereotipati,
  sono seccato di sapere che i diversi siamo noi,
  sono deluso di confermare che dopo il domani c’è sempre un poi.

  Sono stufo, sono stanco, sono seccato, sono deluso,
  ma sono comunque felice, felice, felice di tutto quest’abuso.













LO SCARABEO                                                     Torna all'indice

L'onda che infrange il mistero assoluto
si dissolve nel cammin di nostro respiro
che sembrar nel ciclo dovuto
un caldo e dolce brumiro.
Ma l'isola che cela l'errabondo essere
che nel buio trova la sua dimora
nell'immenso giogo del grigio benessere
ci sfugge eppur un grido ogn'ora.
Quell'urlo che dal profondo insorge
mietendo vittime che inconscie s'adirano
nel verde mare mentre debole s'accorge
che le sue ombre non si diradano.
Ed ecco lo scarabeo che nel ciel s'imbriciola
mellifluo canta la scaltra melodia
dei colori del dolore tinge la tua isola
e col pennello malizioso sovrasta chichessia.
Ma chi sei o maligno fato
che tradisci la speranza
non dominar o nano ingrato
la grama sorte e la sostanza.
E senza fallo non lasci mesto
che con l'ardor si combatta adesso
la dura battaglia che incalza il resto
delle mille ore perse nel fosso.
Negli antichi primordi che la vita non e` tale
si evapora acre il natale dei geni
nell'immenso che dell'amor e` il sale
e dell'odio il sire dei veleni.
Ma chi sei o infausta dama
che ingiuriosa doni la tua linfa
ingrata scagli la tua lama
dolce regina, maligna ninfa.
Con il cor incanti innocenti vati
con la mano stringi il piu` distratto
che fossimo noi beati o dannati
se non cadessimo nel tuo baratto.
 

Chiunque indomito erri pel mondo
di terra in monte senza paura
disperi ogn'ora cogitabondo
che s'illumini il tetro come l'acqua pura.
E voi non pensiate che nessun v'osservi
perche` al dunque dei giorni col candido manto
color che vinceranno saranno i servi
e non ci sara` piu` neanche un santo.


 
 
 
 
 
 

MA E` SOLO UN MOMENTO.                           Torna all'indice

Dove vai, tanto il tempo ti coglie inflagrante
dove corri, tanto i minuti restano di sessanta secondi.
Ma e` solo un momento.
E mentre la roca voce del passato ti fa da eco
uno spiraglio di luce illumina quel tetro ...
ma e` solo un momento.
E mentre superbe tramontane solcano lo spazio vuoto
l'azzurro del mare combatte l'ignoto
Nutrendo il profondo si arriva all'assenso.
Ma e` solo un momento.
A tratti giochi con il futuro,
a tratti ringrazi il presente
ed intanto lo spirito si annulla latente,
ma e` solo un momento.
E se il pensiero si nutre di linfa vitale
e se a giocare ci si fa solo del male
non errare inconscio del domani
e guarda allo specchio le tue mani.
Almeno solo un momento.
 
 
 
 

















L'ORCA SELVAGGIA RIDE.                                   Torna all'indice

L'assurdo irrefrenabile istinto celato da briciole di voli pindarici
estasiati da mille campanelle color fuliggine e da cristalline fontane
che rigurgitano colori e deliri.
Laddove l’onda si infrange, l'orca selvaggia ride.
Pregare, vivere, morire, senza sentire, senza senso, senza odore di niente.
Cospirare nell'ansia di mille corpi morti senza perche` mentre
l'orca selvaggia ride.
Nessuno se ne avvede? Nessuno pensa di tacitarla?
Neanche un oceano di lacrime serve allo scopo.
Si ritorna alle origini, ricostruendo, rivivendo ma di nuovo
l'orca selvaggia ride.
E tu sei tu, un povero semidio, uomo.
Ci nascondiamo dietro falsi idoli ricoperti di carta regalo,
ci illudiamo di trovare la verita` dentro gli occhi di un bimbo,
E l'orca selvaggia ride.
Farnetichiamo invano davanti alle storie raccontate dai profeti,
giochiamo con i bottoni di gelsomino compianti di non averne avuti
prima.
E' l'orca selvaggia ride.
Ma verra` il giorno azzurro.
Ci nutriamo di escrementi da noi stessi prodotti,
respiriamo lo scempio da noi stessi creato e continuiamo a fare
il gioco dell'orca selvaggia.
Ma verra` il giorno azzurro.
Vendiamo carabattole che ci ricadono addosso,
Ci osanniamo difronte e ci pugnaliamo alle spalle
e l'orca selvaggia ride.
Cantiamo alla vita seminando la morte senza capire quali venerdi
di sangue si preannunciano per il povero uomo.
Ma verra` il giorno azzurro.
Scoppiera` in un impeto, sara` irrefrenabile, riempira` le pozzanghere
di creta con le note di mille aureole pulite e corollera` le volte celesti
di soavi melodie.
E l'orca selvaggia, finalmente, morira`, scomparira`, si dissolvera`,
ma non smettera di ridere, perche' l'orca selvaggia e` dentro di noi,
l'orca selvaggia e` sorella del giorno azzurro.
 













ED IL CALDO VINSE SULL'IMPROVVISO.           Torna all'indice

Al sole la pazienza subentro` la superbia,
e la focosa mano del magnifico avvolse il tutto.
Dio sole gagliardo imperava non curante delle rivoltose nubi
ma ecco che Eolo turbato dall'arcigna madama Afa coalizzo` gli
sfumati ostacoli e costrinse le timide nubi a sfogare la
nascosta potenza.
Il cielo si oscuro`: Donna notte si manifesto` offesa.
Colorate sfumature impressionarono il cielo
regalando a sorella luna aureole d'argento.
E le stelle potevano solo osservare, invidiose.
E poi fra' vento orgogliosamente ferito da
quella impetuosa bellezza scateno`, insinuante, le sue spire.
L'ingeneroso freddo grido` la sua potenza e
l'acqua inizio` cheta la sua corsa,
Le folgori danzarono sui rupi e le saette scatenarono il cielo.
Improvvisa e scrosciante l'acqua precipito` sulla focosa mano
del Magnifico mentre messer freddo continuava a seminare cristalli
di noce.
Infine Eolo possente gonfio` il suo petto e che musica suono` la
sua tromba!
La terra sembro` tremare e dio sole fu punito.
Ma ecco di nuovo una rivolta: Eolo stupito e trepidante si acquieto`,
Donna notte si ritiro` piano e le nubi ritornarono domate.
Al sole la pazienza subentro` la superbia e di nuovo il caldo
vinse sull'improvviso.
La suprema legge del Meteo non si puo` mutare.
 
















IL MIO TEMPO E` FINITO.                                    Torna all'indice

Mentre corolle di voci scherzano con l'eco,
sorgenti di vita ormai appassite,
le cornici d'avorio dei quadri d'argento
formano cristalli di cera su nuvole d'amianto.
Navi da guerra vestite a fiori
lanciano sfere d'acciaio colorate di dolore
e caramelle fatali su gemme di pino
come castighi burlati lanciati da streghe maldestre.
Con fette di neve che ricoprono orchidee ingiallite,
e tuorli d'uovo mischiati a grafite,
si apre il tramonto come
una finestra imburrata striata di rosso.
E mi accorgo che la vita era piena di
testimoni oculari ciechi, di
muti che gridano, di
sordi che ascoltano.
E non sanno che generose goccie di miele
cercano golosi, e non sanno che
le dolci serenate delle aureole di gelso
non arrestano i mostri di carta dentro le menti scarlatte.
E vedo, vedo segnali di fumo
lanciati da cantanti persi nel cobalto viola
come elefanti in miniatura che
spostano fili d'erba.
E mentre lo sguardo si ferma fugace
sui colori smarriti, mi arrendo
come il ghiacciaio che scivola su un
deserto infuocato.
 
 















IL ROGO DELLA SORTE                                        Torna all'indice

Volgi prono il capo verso della sapienza la fonte,
che sia folgore la saetta che ti illumina la via.
E col mantello il lago che indugia in cima al monte
si rivesta cheto, piu` maestoso che ci sia.
Ed il sangue, ogni istante versato
piu` copioso e piu` urlante
in un terrore mal celato
dagl'occhi neri lacrimosi
si scolpisca nella mente
dell'assassino nauseante,
che nel maniero dei tormenti
viva e non riposi.
E finalmente, con occhi accecati dal dolore e dall'ira
il sol leone rinnovi della speranza la chimera,
senza ombre con amore, nello specchio si rimira
dei riflessi opachi la rinata primavera.
Pel domani che rifugge dalle rughe della notte
destreggiando nel pensiero che si eleva senza scopo
si cimenti nelle lotte che del tempo sono dotte,
perche` e` dal rogo della sorte che risorgera` quel dopo!














IL SUPREMO GIUDIZIO 17/7/96                            Torna all'indice

In ogni luogo di perdizione,
celato invano ogni tormento
si desta senza esitazione
il desiderato sentimento.
E se scaltro il fiume straripa la tua pena,
nella domanda che giammai si fa`
non discordar che come sorte amena
il giorno fausto arrivera`.
Ti trovera` con la vita aperta,
ogni cosa si fermera`
e non sara` tragica scoperta
quello che forse e` la realta`.
Non urlerai codardo dentro,
non accuserai agli altri i tuoi,
quel domani sarai il centro
e le tue azioni giudicate da noi.
Se il castigo sara tale,
che non riuscirai a sopportarlo
non biasimare chi ti fara` male,
perche` sei stato tu il primo a farlo.














IL VIOTTOLO                                                                Torna all'indice

Si stendeva con curve a sinistra per la campagna.
Sui suoi lati serpeggiavano cespugli di more e rovi di gelso.
Qua e la`, ogni tanto, qualche pioppo ombreggiava discreto.
Le sue pietre, calde al sole e fresche al mattino, parevano ferme al loro posto.
Ma io sono sicuro che la notte quel posto cambiava.
La sua terra pigiata dalle ruote dei trattori si sbriciolava dando vita a
miriadi di forme geometriche.
E gli abitanti.
La cicala che la sera libera il suo canto.
La formica, instancabile operaia che trasporta la pagliuzza.
Il lombrico cosi` orgoglioso di strisciare per vera natura.
Ed il passero con il piccolo becco pieno di briciole.
La lumaca che con la bava segna il suo giusto cammino, lento ma preciso.
La lucertola che con il sole ha steso il suo patto.
E tutti gli altri insetti padroni assoluti dei colori.
Questo era il viottolo.


















CI VUOLE UN ANGELO                                            Torna all'indice

Un angelo ci vuole
per capire quanto amore
quanto bene ci vuole
Un angelo ci vuole
per riempire di gioia il cuore
per sognare di volare
di scalare le vette del mondo
della gioia e del dolore
tutto quanto in un secondo
quando odio incontra amore
Un angelo ci vuole
per sentire la differenza tra gioia e dolore
per gridare la tua rabbia verso il male
un angelo ci vuole per distruggere l'odio
e d'amore riempire il cuore
per sognare di volare
di scalare le vette del mondo
della gioia e del dolore
tutto quanto in un secondo
Un angelo ci vuole.
















E DA SOLO GIOCO CON IL MONDO                           Torna all'indice
 
 

E se l'ingannevole domani vedra` una nuvola di speranza
che dal risorgere dei mari migliorera` la sua essenza
il calore che diverbera la fauna musica amica mia
con impudica mano lavera` ogni onta per la via.
E se il nascituro sara` invece della discordia la dea nemica
che con torbida acqua cancella l'immane rea fatica
il fardello dei misfatti dal sapore triste e antico
cupo persiste come un viandante misero e mendico.
E se gridi il tuo canto orgoglioso e ferito
il piu` umile dei savi si inchinera` sopito
frantumera` le catene nell'imo del suo cuore
e di notte ne` di giorno ne sentira` piu` il sapore.
E se questa fiera delle rime dalla forza sovrastante
insegnasse al cantore che di storie ne sa tante
si accorgerebbe che a continuare questo gioco fino in fondo
rimarrebbe solo, a giocare con il mondo.



















VORREI GIOIRE DELLA TRISTE LUCE DEL MENDICO      Torna all'indice

Vorrei cibarmi delle pallide gote di un bimbo,
vorrei obliarmi del cupo sorriso di mamma,
vorrei solcare il marrone dei mari,
vorrei navigare nel grigio dei cieli,
vorrei dominare il viola del tramonto.
Vorrei immergermi nel giallo dei prati,
vorrei perforare l'opaco delle stelle,
vorrei volare compagno del vento
e precipitare nel buio della notte
per poi risorgere nel manto di un arcobaleno
e ridare al mare il blu il suo colore,
e rifare il cielo che d'azzurro deve essere tinto,
e rifare il prato che solo il verde ne e` padrone,
e regalare alle stelle il bagliore originale,
e striare di rosso il tramonto della sera.
E rivedere cosi` l'inimitabile luce negl'occhi di mamma
che accarezza le rosee gote del suo bimbo.
 













SI FA FATICA                                                                     Torna all'indice
 
 

Questa e` la descrizione di quello che provano i giovani
tra i 15 e i 22 anni circa...
 

Si fa fatica a stare seduti...
con il mare che urla la sua rabbia dentro,
con il deserto che strilla la sua furia bollente.
Si fa fatica a stare in piedi...
con il vento che sibila tra le tue spire,
con il sole che soffoca i tuoi colori.
Si fa fatica a stare sdraiati...
con i tuoni che ti rombano intorno,
con le parole che ti escono dalle unghie.
Si fa fatica a stare immobili...
con il dolore che brucia le tue speranze,
con il sale che ricopre le tue angoscie.
Si fa fatica a dormire...
con il cervello che trasuda emozioni,
con il cuore che tradisce i tuoi bisogni.
Si fa fatica a stare svegli...
con gli affetti che disegnano scuri,
con le rane che ti arridano mendaci.
Si fa fatica a lavorare, si fa fatica a parlare,
si fa fatica a giocare, si fa fatica a tacere,
si fa fatica ad amare, si fa fatica a pensare,
si fa fatica a gioire, si fa fatica a sognare,
si fa fatica a piangere, si fa fatica a sentire.
Si fa fatica a trovare la fica!












Perché Ragione, Elisir Grigio Otranto                           Torna all'indice

Quando le foglie al mattino cantano mi sveglio con la voglia di rugiada
Ed osservo la tua pelle desiderosa di sorrisi,
Quel sorriso che si puo` leggere anche nell'ombra dei ciottoli,
che si cattura nella polvere del giorno che nasce,
che si lascia mesto al desìo come una contrada di rubiconde nuvole e
che si lancia scivolando dai rami dei nostri pensieri nascosti.
Pensieri che anelano di essere reali, sogni che pensano di essere veri,
la realtà si veste, mentre la notte arriva e ti auguro di tenerla per mano felice;
io l'abbraccio la notte, come il mio morbido e profumato cuscino.
Perché Ragione, Elisir Grigio Otranto, se un istante e` sufficiente a colmare l'infinito?














Io ci saro'                                                                  Torna all'indice

Si, ecco che scrivo con una mano il mio odio e con
l'altra il mio amore,
eccomi che scrivo di questa vita cosìi' effimera,
cosi' fragile.
Una vita che ci regala emozioni, gioie, dolori.
Ma quando l'orca selvaggia lancia il
suo attacco inesorabile, ci coglie sempre impreparati.
Ma la forza e' qui', io la sento,
la seguo saro' la sua ombra.
Non importa quanta strada dovro' fare,
saro' li' ad aspettare.
La mano tesa ti daro', il mio calore ti donero',
un pezzo della mia vita e' tuo.
Quando il sole sara' oscuro, la luce non ti manchera',
quando la musica sara' debole uniro' la mia voce;
nel cammino al tuo fianco saro',
invisibile ma mai assente.
E sono certo che lungo e gia' immortale resta il tuo
pensiero.













OGGI                                                                                   Torna all'indice

Intravedo sensazioni nascoste, pensieri che traboccano dal vaso, suoni agognati e sapori perduti.
In  un istante di infinto si riesce a decifrare un'intera esistenza.
E cosi` che un giardino fiorito fa dimora ad un cerbiatto sperduto.
E cosi` che un castello di ombre si rinnova all'alba di ogni mattino.
Le immagini che si formano nella mente sono dei percorsi che si insinuano nei meandri della fantasia
 estraendo forme e disegni come un'orchestra di mille colori nelle mani di un pittore.
E quando una goccia di rugiada vestita di giada incontra la sfera dei ricordi ogni demone lascia e si  arrende.











Rinasci oltre te stesso                                          Torna all'indice

   E di nuovo quella voglia di conoscere "qualcosa" mi trascina di
   nascosto.
   Guardo le foglie che stanche di star ferme sembrano spinte da
   una mano invisibile,
   ascolto il rigolio dell'acqua che scende lungo le rugginose
   grondaie.
   Nell'aria i suoni disegnano un coro di mille voci,
   mille campanelle rigurgitano colori e deliri.

   Ecco che l'alba traccia la prima ruga sulla fronte della notte
   mentre superbe tramontane solcano lo spazio vuoto.
   Le folgori danzano sui rupi e le saette scatenano il cielo.
   Una nebbia turchina mi avvolse e mi trasportò dinanzi a Lui.
   E disse:
   "Il mio Natale sia anche il tuo."












Sei Gia` Notte                                                                                                          Torna all'indice
 
 

   Mattino:
   fuggita come folgore nel cielo.
   Meteora antica lasci la tua scia nell'infinito.
   Leggiadra creatura che mai suole fermarsi,
   ma sempre impegnata tocca e fugge nel vento,
   cosparsa di folli emozioni.
   Ciao amica mia torna ancora domani!
   Meriggio:
   Penso al divenir del tempo che resta,
   aspetto con indomito coraggio la tua venuta.
   Sarai salvatrice del male e giudice,
   sarai dolce e terribile incantatrice.
   Sera:
   Il preludio e` giunto ed il vate osserva:
   si preannuncia bella la sue coltre divina.
   Apre il sipario al delirio dei colori
   Ed invita noi folli nel gioco dei sapori.
   Notte:
   Regina, sei la vita e sei già notte.
 
 
 










NEVE e FREDDO-SOLE NEVE e VITA                                    Torna all'indice
 
 

   Nessun Eroe Va Emulato,
   Certo Operosi Piaceri Ritornano Innanzi Tutto Indenni,
   Feroce Ansia Fenomeno Retorico Ennesimo Doloroso Divertimento Oleodinamico
   Celeste Lanterna Universale,
   Basta Bramarti ed
   Immediatamente Non Osi
   Contestare; sei
   L'Unico Brillante Barlume che
   Inonda Naturalmente Ognuno.
   ...Nessun Eroe Va Emulato
   ...Verso Il Tormentato Amore.
   Colori Lucenti Urlando e Ballando,
   Bandirono Il Nostro Odio,
   Come una Luna Uggiosa, Bambina Bramosa ed
   Indegna Ninfa Obesa,
   Cantò Laconica, come un Usignolo Bandito, Bramando Il Nome Oscuro.
   Onde gioconde, colori sbiaditi, ed ecco che il sole torna di nuovo.
   Si scioglie il freddo che c'è in noi se un sorriso vediamo
mentre una danza di lucciole sulla strada
   anela il caldo sapore del mare.
   Solo una cosa ci può salvare....la neve dei monti dai petali di cristallo.
   Le marionette stanno decidendo il destino del burattinaio,
   le onde del mare non si dominano,
   esse sono in balia del vento,
   possiamo solo usare la barca giusta affinché la navigazione sia sicura.
   Stella del tramonto rifulgi nell'aurora il canto che ben conosci,
   il gioco è solo all'inizio.











CUORIANDOLI D'INCHIOSTRO                                         Torna all'indice

Tu non sai o grama vita
Quanto lasca sia la ferita,
quando cerchi nella rete
di placare la tua sete
incontri tristi cuori infranti
streghe allegre, fate e santi
e non ti accorgi che il tempo lascia
antica ora la sua ascia
giusta pena la sua figlia
che ti copre di fanghiglia
e non ti accorgi che l'ottimismo
cela solo il tuo egoismo,
per un istante hai sognato
di essere saggio, bello e amato
per un istante hai osato
di volare e hai volato,
ma improvvisa la realtà
con l'acredine che spesso ha
ti getta in faccia la tua vita,
che vuota e triste e mai finita…
ti riporta giù per terra
come strazio è la sua guerra.

Cuoriandoli d'inchiostro scritti a stento
su stelle filanti schiave del vento
lacrime copiose sulle gote versate
ruscelli impazziti in alte cascate
ormai è certo…
inutili richiami nel deserto.
più non odo il mare azzurro,
un dolce sguardo, un lieve sussurro.
E tento nel vuoto
di colmare devoto
Il sogno sfumato
di un fiore mai nato.

ORA

Stringo il tempo fra le dita
E con una punta di matita
Iscrivo quello che dentro sento
Per allontanare un po’ il tormento
Non riesco a star sereno
Non so se sia giusto o meno
Quando allento la pressione
S’avvicina l’emozione

Forse un giorno passera`
Questa storia di nera e grama
Forse un giorno sorridera`
Alla vita ‘si meno strana
E se il fato lo vorra`
Con complici le stelle
Il destino cambiera`
E ne vedrete delle belle

Ora lascio il mio cammino
Nella nebbia che ne e` il declino
In punta di pedi me ne andro`
Per un po’ scompariro`

Questo saluto dal cuor cosi` mi e` nato
Ed a tutti gli amici e` dedicato.

La mente va allineata











DI NOTTE                                                                             Torna all'indice

IN CONFUSIONE.

Ci sono parole che cadono giù... come gocce di pioggia emozionale;
e rigano il vetro dell'animo di chi le ascolta;
le parole possono essere armi più pericolose dei boomerang.
Vorrei che le mie fossero un soffio di aria calda su un animo pieno di pioggia,
ma è dura stasera,
agito la mano sul vetro appannato ed osservo i miei occhi tristi riflessi.
Vedo una cascata di lava che ebbra si eleva come un manto di nero ciarpame
 sui luridi deserti del cosmo.
Tutto sarà più luminoso se si trasformera` in una scia di diamanti rossi.
E cagionera`  danni a quelle orde fameliche che ingombrano il mio passato.
Nel passato, nascosto gigante, si possono anelare le ombre di ogni vate che ascolta
e le ombre si adirano con il megaverso che ci circonda.
 

ECCO COSI` SI FA SERA

Una rubiconda ruga sulla fronte della notte
svelera`  l'arcano allo stolto che si aggira furtivo?
E se il corvo nero posto a guardia del palazzo delle ombre si distrae un attimo,
forse posso entrare
e rubare la chiave delle segrete dove rimane nascosto il principe Desiderio.
E liberare i colori che per troppo tempo sono rimasti sopiti.
Trovare le note contro l'impedimento..
E` un guscio,
basta riuscire a trovare la forza per romperlo
e la musica sarà di nuovo meravigliosa;
il mallo si ribella perche` e` triste:
se viene liberato e` solo per essere mangiato,
ma non tutte le noci vengono rotte per essere mangiate,
ce ne sono che restano nel terreno e danno la vita a nuovi alberi.
 

SEMI di SILENZIO

Il silenzio e` troppo pieno di rumori per me,
il rumore e` troppo pieno di silenzio per me;
vorrei un po' di silenzio rumoroso per coprire il rumore del silenzio dei semi,
ma le parole hanno una musica che può coprire il rumore del silenzio di quei semi,
basta solo sapere ascoltare;
fuggire dal silenzio... per ritrovarsi sordi al richiamo di noi stessi.
Molte volte il silenzio è solo vuoto e tristezza
e allontana il cuore dal nostro essere;
ora che la notte e` arrivata la piccola stella deve andare a dormire,
la sua futura luce potrebbe essere stanca;












IL GRETO DEL FIUME                                                                                   Torna all'indice
 
 


   Scintilla di Notte, innesto la quinta sul manto nero.
   Solo riflessi di luci spente
   Salite e discese, curve
   Sciami di pensieri avvolti in carta argentata
   In fondo il greto del fiume
   L'ultima curva
   Un salto infinito e il fracasso sveglierà qualcuno
   Assenza di rumori, dolce ovatta svolta finale
   Oscurità distinta da corpi celesti immobili
   Le membra sono leggere e volo
   Nessun ancora può fermare i sentimenti
   Nessuna nave può navigare senza ancora
   E mi scopro a ridere, a gioire di tutto il sale del mondo
   Sapore antico, antracite di cobalto
   Ma il cuore ha occhi sempre vigili
   Vedo il greto del fiume, qualcosa brilla sul fondo
   Sarà un riflesso, un inutile sogno
   Un istante di gioia perso da un passante
   Ma forse è un pezzo di raggio di sole,
   un inizio di nuova vita
   Allora allargo le braccia e mi lascio cadere
   Scopro che è una pepita d'oro
   Fresca, lucida, invitante
   Testimone sicuro della valle del tempo
   Comincio ad accarezzarla, la faccio giocare tra le mie mani
   E la sua brillantezza avvolge tutto il greto
   I colori acquistano forza
   Gli sciami di pensieri si disperdono
   Goccia di limo sul ventre del deserto, oasi
   Le pepite d'oro sono fatte con i raggi di sole
   Basta guardare con gli occhi del cuore il greto del fiume.













Se niente ha...                                                                                                  Torna all'indice
 
 

   Il nulla arriva improvviso come un maglio
   ti penetra la carne viva
   fa di te uno scempio;
   urla disumane cataratte di cuoio
   ti squarciano il petto e nei tuoi occhi
   le lacrime gridano sangue;
   e il putrido catrame della tua vita ti sputa addosso.
   Non sai che fare di piu`, se odiare
   o vomitare ebbri sgorbi di parole insane,
   lava di melma come saliva che non riesce a governare la gola;
   e se la morte non giova alla vita
   non piu` vita sara` la morte;
   cappio di fili spinato che cinge la mente
   ed il cuore piu` stride come orde fameliche di anguille voraci;
   una frana seppellisce i sogni,
   mille cani addestrati soccombono e
   i denti del maligno ridono di te;
   le aiuole di gelso sono piene di macchie scarlatte,
   assenza di senno distruzione di cellule pineali;
   ferita profonda immane dolore.
   Se niente ha piu` amore
   niente ha piu` senso
   niente ha piu` voglia
   niente ha piu` vita.
   Se niente ha piu` amore
   e` la fine.












IMMAGINI DI STELLE                                                   Torna all'indice

Astri che si scontrano nel cielo in un tuono di luce.
E la luce fugge.
Scheggie di luna che baluginando sognano di essere pianeti.
Meteore sole perdute da costellazioni distratte.
Ira devastante di giganti nane.
La fine di una stella sta per verificarsi,
la galassia tristemente si rinchiude su se stessa.
Non vuole perdere un altro figlio.
Inesorabilmente lenta la stella si spegne.
Un ultimo sguardo verso le compagne che in mesta attesa sanno.
Sanno che niente potra` evitarlo.
Dove vanno a finire le stelle quando muoiono?
Vanno nei sogni dei bambini per rimanerci tutta la vita.
Esse diventano l'energia con cui colorano le immagini, la forza dei sogni.
Niente viene lasciato al caso nell'universo.
C'e' una ragione per ogni cosa.
Anche quando ci sembra che non abbia senso,
anche quando vorremmo gridare NO!
C'e' un motivo, una causa, un fine a noi sconosciuto
e alle volte incomprensibile.
Le stelle sanno il perche` e lo accettano.
Si dice che le stelle stanno a guardare.
Si dice che il destino e` scritto nelle stelle.
Esse imparano, sono li` per questo, nel loro spazio fuori dal tempo,
nella loro diversa dimensione.
Si dice che quando un'anima lascia questa terra nasca una nuova stella.
E` proprio cosi`,
certo non nel senso che noi intendiamo,
ma come energia parte integrante del tutto,
come l'abbraccio di un generoso padre.














ICONA                                                                            Torna all'indice
 
 

Icona immaginaria, poesia dimenticata nel cuore.
Ero come un quadro senza cornice appeso alla parete dei sogni veri.
Il desiderio si desto` dal sonno immortale e volando tra le dune del
deserto raccolse i semi sparsi dal vento.
Nelle grotte piene di viandanti persi s'intrecciavano mosaici di
smarrite solitudini.
Nel cortile dei sogni infranti giacevano le speranze in attesa di
primavera.
Un giorno indefinito un nuovo fiore sboccio` nell'aia.
Oggi l'eco di quel sorriso rivive piu` chiaro e presente che mai.
Ogni storia e` una favola e lontano o vicina che sia rimane sempre viva.












GELO
 
 

Cristalli di brina
   disegnano ombre di ghiaccio
   sui secchi rami degli aceri.

   Ed i fili d'erba sognano d'essere stalagmiti.
   Una goccia di rugiada gelata
   tenta la sua scalata invano.
   Il gelo e` padrone
   signore assoluto e
   dimora di pace illusa;
   comanda il silenzio
   e nemico del sole
   non puo` che arrendersi
   e sciogliersi ancora
   al tocco di una carezza.












Goccie di galassia                                                                Torna all'indice
 
 

   mi manca un abbraccio
   le goccie si assomigliano tutte all'apparenza
   ma dentro per fortuna sono diverse
   la luna oggi conteneva un sorriso
   ed e` l'unico sorriso che per ora posso avere
   un tentativo di quadratura del cerchio
   cosa impossibile in natura
   ma nella mente tutto si puo`
   solo che costa
   energia e fatica
   immagino di...
   prendere i sogni a due mani e
   infilarli dentro un piccolo sacchetto rosa
   usare un laccio per far si che non scappino
   che restino tali
   praticare un forellino nel tessuto e sbirciare
   come se istanti di gioia fossero un peccato
   entrare nel sacchetto per accorgersi che e` talmente grande
   da non bastare le tasche di tutti gli universi per contenerlo
   e scoprire enormi concentrazioni di goccie di galassie
   istanti lontani ed eterei
   come platonici sogni di un'estate sognata
   il vagare per le stelle si fa sempre piu` difficile ma per questo piu` bello.











Guarda nel tuo otre, troverai la gioia                                    Torna all'indice
 
 

Tagli di lamiera sulle dita, ferite superficiali
   nascoste tra le rughe del tempo.
   Ed ora mi accorgo che del gemere invano non si e` mai sazi.
   E del sole che nell'isola si fa le beffe s'inganna il pensiero.
   Non nutrire il tuo male con stolte parole
   se nel cieco tuo stare non ti avvedi di quanto amore
   intorno e` nel cielo.
   Con gli augelli che volano e i fiori che riposano
   allarga le braccia al tuo riflesso che non ha oggi e non ha ieri,
   perche` cosi` e` e sara` per sempre.
   Un nettare di gioia versato nel tuo otre.











Un pugno di vento                                                                Torna all'indice

L'uomo afferro` un pugno di vento e lo rinchiuse nei suoi pensieri.
Tutta la forza del ghiaccio e del fuoco, della sabbia e della roccia,
dell'erba e del mare si fermo`.
Come osi fermare il tempo? Lascialo andare, lascialo vivere e
lascialo morire per poi rinascere.
Hai fermato un pugno di vento, contenitore di vita e lo hai posto nei tuoi pensieri.
Ecco tifoni e trombe d'aria, ecco tornado e bufere giocare con il tuo destino.
Riapri la tua mano, uomo e lascia scorrere la linfa, lascia scrosciare la pioggia,
lascia correre le onde del mare.
Apri il tuo pugno e libera il vento dal tuo spirito.

Quell'inconscio cielo

Una vocina discreta
ha fatto suonare le campane a festa
e due ali di colomba solcheranno di nuovo
quell'inconscio cielo.











Quantum                                                                               Torna all'indice
 
 

Diaspore cangianti vestono di celophan la sera,
Mentre orpelli balustri grondano crismi.
Dicotomie di brulle perifrasi
avvolgono i plentali
e davanti all'ignoto quantum
resto nell'oblio.
Un candaglio di rose bremate muore nello spindaro d'ulivo
e di freddo il ghiaccio blueggia giarcoso.
Non che il chiosco neghi plotoni di dei,
biga scellerata di pardaginei cloni,
ma acuisce gli scambi neri tra orde di fameliche zavorre.
Parlami di noi... assolvi il reatto,
che strella numea non s'inchini allo stoico paradigma.
Di stenti ed emozioni si puo` morire.











Genova, tramonto sul mare                                               Torna all'indice
 
 

Guarda il sole.
Precipita a passi svelti verso il mare.
Ad aspettarlo a braccia aperte sono le onde e
mentre il cielo lo accompagna con il suo rosso mantello tacita la tua mente.
Potrai ascoltare il lento crepitio dell'acqua.










Ossidiana stoica                                                                    Torna all'indice
 
 

Ossidiana stoica e` la gruma del fatibondo
Se neceto acclausia la stirpe.
Non si indacia di creolo immondo
E minicio che della tiupa sella audirpe

Primeggia di ali paudicee
La plumbea crinella
E s’intrinano close idee
Di antiaca pulzella

Mirabondolo vitupeggia il desio
Plumerando deserti e clitenni
Ma del bandolo re del brusio
Mori` di stenti e di gibenni.

Reggio il cimiero del giorni planestri
Che di sbrindelli aciurni
Ne ha colmi canestri
E conatidi come doni peturni.










SE MENTRE LA NOTTE OSA SENTI, ALLORA SEI VIVO          Torna all'indice
 
 

Proliferar parole
non serve all'amore
osar tacere difronte alla prole
sara` meno ingiusto del proprio dolore

Se

Creature di sasso
dentro orci di fango si aggirano
nella selva oscura e nel fracasso
calpestando le menti che inultimente s'adirano

mentre

Stridono le ossa sotto il loro incedere
di immonde fameliche bestie
e nella pietraia lavica di cenere
si alzano fumi di zolfo e di molestie

la

Diaspora cangiante, innocente culla
arresta il respiro dei cieli dannati
e le saette tuonano il loro umore nel nulla
di caldi e odi pungenti e salati

Notte

Non crescere dentro verme solingo
sputa il tuo veleno dalla roccia alle crepe
cosi` il tuo dire stolto e ramingo
sara` spugna del mare dietro la siepe

Osa

breccia nell'anima del sapere incerto
su fatidiche domande che ripercuotono l'ignoto
che solo il saggio del tempo sapra` rispondere certo
senza paura e timor di chi e` devoto

Senti

se i sassi non saranno gettati contro
e se il ferro non sara` strumento d'offesa
e se le parole saranno ascoltate dentro
non sara` solo per un istante di difesa

Allora

asciutto il deserto di rovi e carogne
rimarra` sempre tal che non si confondi
con gli sprazzi dei sogni e suono di zampogne
far si che il Divino cancelli gli immondi

Sei

Cosi`, come un giorno di neve
e di buio che mai piu` nascera`
non ce ne accorgeremo, sara` lieve
perche` l'orca selvaggia battuta sara`.

Vivo.










Tsunami                                                                                        Torna all'indice

Travolgente come un'onda che ti prende all'improvviso mi avvolse un giorno la luce.
Mi rapi` in un istante infinito dentro quello spazio che solo il cuore possiede.
Nessun tempo sara` mai cosi` magnifico come quel battito d'ali nella cenere del vento.
Grazie Terra.
Oggi l'aria era tersa.
Bagnata dalla pioggia la terra mi aspettava.
Vagando per le vie di campagna una strana atmosfera colpi` il mio sguardo.
Il cielo nero e grigio, con le nuvole a sprazi vuote che lasciavano intravedere stralci di cielo azzurro.
La luce era forte come battaglia albeggiante che cerca a tutta forza la sua strada.
Le montagne c'erano ed erano vestite di bianco.
Ma la terra, la terra era fuoco e carne, desiderio e amore come solo la terra smossa e bagnata puo` dare.
Ed ecco che mi fermo, la prendo in mano fresca e friabile, marrone come non mai.
Ho voglia di mangiarla, voglia di rotolarsi dentro, sentire il suo caldo abbraccio come un'amante sognata,
come una calda coperta di lana, come il tenero sguardo di un cucciolo sperduto.
Amore puro come una cascata di lava di un cuore in eruzione.
Unico ed insostituibile.
Grazie ancora Terra.










Momenti nello specchio                                                                 Torna all'indice

Ho osservato uno specchio in frantumi.
Ogni frammento contiene una mia immagine intera:
momenti di vita che sembrano immuni
impensabili gesta di vita vera.
Amico specchio che lascia il mio cuore vivere,
Stralcio di me, vita di te.
Un sole caldo che della luna e` il sorridere,
vero sensazione che Dio c'e`.
Ecco come e` tagliente di specchio una scheggia
da cui l'anima non puo` fuggire.
Ecco come e` dolce il ricordo che aleggia
da un'estate che mai potra` morire,
perche` anche nel frammento piu` minuscolo e severo
esistera` un cuore fermo e per sempre intero.

Momenti dove la luna ti guarda e sorridi,
momenti dove vorresti essere tu la luna.
Momenti dove il sole ti scalda con i suoi raggi,
momenti dove vorresti essere tu il sole.

E prendi un scheggia di specchio e non capisci,
non capisci come un pezzo cosi` piccolo possa contenerti per intero.
Allora pensi, e ti accorgi che ogni frammento di specchio
contiene sempre un'immagine completa.
Per questo non ti devi preoccupare se lo specchio si rompe.








Aveva perso la strada il cuore di cerbiatto        Torna all'indice
 
 

In una via del tempo, in
un'isola del profondo spazio,
un sole ignoto e affascinante
stava per spegnersi.
Aveva perso la strada fra le scie di comete
e una moltitudine di statue di sale
cominciarono a sciogliersi
bagnate dalle lacrime di Dio.
E lui,
ultimo tra gl'ultimi
cerco` invano di chiudere il suo cuore.
Un cuore malato, malato di quel bisogno
d'affetto e di amore che
condizionato dagli sbagli del passato
stava per girare la chiave.
Ma il cuore dell'anima
sede del destino del mondo
era li`, fermo e tenace,
costante nella sua irrequietezza
e sicuro che incancellabile e` il suo posto.
Ecco che il cerbiatto,
fermo sulle sue esili zampe,
osservo` il sole che al mattino
nasce da dietro gli alberi di gesso.
Con lo sguardo smarrito, gli occhi dolci
e il muoversi lento del codino ecco che
riprende il suo timido incedere.
Sa di essere condannato a nascondersi
dagli sguardi famelici, ma e` conscio
che dall'altra parte,
in quel mondo di gesso,
c'e' un'altra foresta,
la foresta di smeraldo,
dove in un'oasi bagnata dal verde dei prati
e avvolta dall'azzurro manto del cielo,
tra mille cascate di avorio e di luce.
esistera` sempre dell'anima il suo tenero cuore.




Vorrei strapazzare il tempo                                                Torna all'indice
 
 

Vorrei strapazzare il tempo,

vorrei prenderlo per il bavero

per farmi dare la chiave.

Vorrei strapazzare il tempo,

vorrei prenderlo a pugni

per punirlo di aver sbagliato il momento.

Vorrei strapazzare il tempo,

che e` lungo quando vuole lui

e troppo corto quando vorremmo noi.

Vorrei strapazzare il tempo

che ignora chi soffre urlando

e si sberleffa chi vecchio non vuole.

Vorrei strapazzare il tempo

per usarlo invece di essere usato

per piegarlo invece di essere piegato...

per amarlo invece di odiarlo.

E` questo il mio sogno:

scavalcare il tempo

per poter Essere ed Amare.


 
 

Fra poco sarò                                                            Torna all'indice
 


Fra poco sarò tra le tue braccia,
Saprai cullarmi,
Saprai prenderti cura di me.

Fra poco mi perderò in te,
Saprò assecondarti,
Saprò darti la caccia.

Fra poco sarò tuo in un istante,
Saprai esser il mio cibo,
Saprai sentir forte il mio io.

Fra poco sarò un dio,
Saprò accarezzare il tuo ventre,
Saprò essere un fuoco esaltante.

Fra poco sarò la tua vita,
Saprai il piacere donare,
Saprai tendere le tue mani.

Fra poco sarai il mio domani,
Saprò la gioia regalarti,
Saprò tenerti fra le mie dita.

Fra poco sarò lì …da te…
Fra poco saprò …amare…
Fra poco sarò nel mio …mare.
 
 

 

GRAZIE VITA                                                                                                        Torna all'indice

Grazie Vita, per avermi donato la vista,
con cui vedere il mare, i suoi occhi e il suo sorriso.
Grazie Vita, per avermi donato l'udito,
per amare la musica, ... e la sua voce.
Grazie Vita, per avermi donato il tatto,
Con cui sentire il calore della sabbia e la sua morbida pelle.
Grazie Vita, per avermi donato il gusto,
per assaporare il cibo e il miele delle sua labbra.
Grazie Vita, per avermi donato l'olfatto
Con cui dormire nel ricordo del suo profumo.

 

 

 

 

SOGNI

La sua voce                                                                                              Torna all'indice

   E le mie vene pulsano impazzite
   mentre il mio cuore arde di sabbia infuocata,
   quando sento la sua voce.

   Quando sento la sua voce
   le gambe mi tremano,
   la vista mi si annebbia
   ed il mondo intorno si trasforma;
   diventa un atollo corallino,
   un pezzo di scoglio ghermito dai flutti.
   Un isola deserta nell'oceano dei miei sensi.
   Ed i miei sensi si ribellano e gridano
   quando sento la sua voce.

   Quando sento la sua voce
   vorrei che il mio respiro fosse il suo,
   e che il suo corpo fosse il mio e
   che la mia voce fosse la sua e
   che il suo profumo fosse il mio.
   Vorrei schiacciarla con la forza,
   e prenderla con dolcezza,
   vorrei sfiorarla con una piuma e
   assaporare il suo frutto,
   quando sento la sua voce

   Quando sento la sua voce
   vorrei cibarmi del suo nettare,
   vorrei esplorare piano
   con infinita lentezza ogni
   centimetro della sua pelle;
   vorrei morire e rinascere nella
   fragranza di lei stessa e vorrei darle
   tutto me stesso insieme al mio io,
   quando sento la sua voce.

   Quando sento la sua voce
   vorrei sentirla urlare e gemere di piacere,
   vorrei sentirla annullata tra le mie braccia e
   padrona del mio corpo, vorrei essere
   il suo sole e lei la mia ombra,
   quando sento la sua voce

   Quando sento la sua voce
   vorrei avere cento mani per
   non rischiare di perder nemmeno un punto,
   vorrei avere cento bocche per non stancarmi
   mai di baciarla. Vorrei avere cento occhi
   per osservare ogni sua sfumatura,
   quando sento la sua voce.

   Quando sento la sua voce
   vorrei essere un mago, annullare le distanze
   ed essere li` con lei, con me, con noi
 
 
 
 

Fili d'erba                                                     Torna all'indice

   Un solco nella terra, un aratro appena passato
   Una zolla marrone, sassi che sporgono
   Un ciuffo d'erba resiste a stento
   Alcuni suoi fili sono stati strappati
   Ma resiste
   Un solco nella terra, un aratro appena passato
   Una lunga linea che si stende nell'infinto







                  Sole stanco

   Onde di terra, corpi morti
   Sole triste nascente
   Inevitabile dicono

   Onde di cielo, corpi morti
   Sole che dorme
   Necessario dicono

   Onde di sangue, corpi morti
   Sole che piange
   Doveroso dicono

   Futuro lacerato
   Uomo acre, crudele
   Nel segno di quel poi
   Hai cantato il tuo disegno
   Nel fardello dei giorni che furono
   Hai ucciso tuo fratello
   Caino e Abele, odio e rancore
   Petali volanti nell'assurdo

   Il sole nascera` stanco domani.







               Terra sei, non solo terra

   Aceto sulla ferita di Gaia
   Madre abbandonata, serva dell'uomo
   Lame profonde incidono la tua carne
   E tu gridi devastata.
   Nessuno osa pensare alle tue lacrime
   Nessuno osa fermare il tuo dolore
   Nessuno chiama piu` il tuo nome
   Terra sei, non solo terra.
   Sei madre e sorella, amante e genitrice
   E avrai pazienza.







             Note di rosa

   Un guanciale morbido, caldo compagno di sogni.
   Un golfino dimenticato, tenera lana di dolci ricordi.
   Una canzone d'amore, un disco, un'estate.
   Un cucciolo festoso, due occhi grati.
   Il sorriso del lago al tramonto.
   Il meriggio d'autunno sotto i castagni.
   L'aurora, timido inizio di vita.
   Un movimento lieve e profondo:

   ecco come sono le tue carezze.











SUSSURRI AL CUORE                                         Torna all'indice

   In un modo o nell'altro
   tra pensieri di sogno, musica e carezze
   dimenticato in una piega del tempo
   l'Arcobaleno di settembre si apre forte,
   come una ruga sulla fronte della notte.
   Immagine di te, profonda e soave.

   Questa incolmabile distanza e`
   ebbra di sensazioni dolci e proibite.
   Come il Cantico di neve sciolto in un'illusione,
   come il vento di luglio che si mescola nel limbo,
   come il mistero sornione dei salici piangenti.

   Ecco…, ecco che la notte timorosa si nasconde al tuo sguardo…
   Sa di essere sconfitta e posseduta da due braccia protese e suadenti:
   le tue.
   E finalmente, come due corpi spinti dal vento che si amano,
   odo sussurri al cuore.












Vento di vita, carezza di luna                                    Torna all'indice

   Ama il vento che libero nasce.
   Ama la vita per quello che ti da,
   offri il tuo viso al cielo e
   respira le nuvole.
   Prendi tutto il sole che vuoi,
   perche` e` tuo.
   Cos'altro ho da sperare?
   Se non il mare di cui governi le onde,
   se non le stelle la cui luce e` gia` tua.
   E se la luna diventa invidiosa,
   falle un carezza, il suo caldo sorriso
   sempre donera`.











Come cenere nel vento                                     Torna all'indice
 
 

   La foglia caduta se ne stava ferma
   ed immobile aspettando la fine,
   nata per nutrire,
   il suo compito era finito.
   Calde sciee mattutine
   lasciavano il posto
   ai chiarori di luna nascente,
   mentre giostre dionisee
   di impavidi destrieri bianchi
   danzavano su boemici calici di cristallo.
   Ti vedo tremare incerta
   come sabbia sottile
   e comprendo come ti senti.
   Fragorose cascate di ginepro
   fanno da sfondo ai tuoi colori,
   mai appassiti.
   Ti osservo silenzioso
   mentre allungo una mano.
   Ho timore nel prenderti,
   nel sollevarti, nel farti sentire ancora viva.
   Chiudo gli occhi
   e ci ritroviamo a volare
   come cenere nel vento.




IL CESTO DELLA VITA                                                                                    Torna all'indice


Nel cesto della vita ho trovato vento e tempesta,
ho raccolto odio e amore,
fatica e gioia.
Nel cesto della vita c'era il sole e il vento
l'acqua e il cielo,
il sorriso e il pianto.
Nel cesto della vita ho trovato il sale dell'universo
e il pepe dell'inferno.
Ho preso gli errori e le cose giuste.
Nel cesto della vita c'era il sudore della fronte,
gli occhi di bimba e una carezza di sogno.
Nel cesto della vita ora c'e' il vuoto,
...prima c'era solo la vita.




Stato mentale astrale in sentore d’autunno              Torna all'indice
 
 

Ho aperto la porta ed ho trovato la luna
Un cantico di ninfa in sentore d’autunno
Il suo sguardo avvolse l’aria come brezza leggera e devastante
E con fiato mancante mi accinsi a suonare
L’armonica emise dolci note nel cielo
La luna ascolto` e tacque.
Nel silenzio di vent’anni l’orchestra inizio` il suo concerto
“Serenata alla luna”
Luna che mai di servire e` stanca
Luna che al richiamo mai manca
La toccai con un dito e sentii il calore defluire dal palmo delle mani
Non ci sono errori nelle favole degli gnomi
Un uomo si era perso, un cuore si era fermato, una luce si era spenta
Allora la luna si impietosi` e sorrise felice di sentirsi ancora amata
Ma non sara` mia questa notte, il tempo non e`  propizio
La sabbia infuocata dell’oceano puo` attendere
Ho aperto la porta ed ho trovato la luna
Un cantico di ninfa in sentore d’autunno
Rubai i suoi raggi e gli infilai in tasca
Li terro` con cura in modo che nasca
Quel giorno maturo dove magico sara`
Sentirsi dire ti amo.

 

L'alba del desio                                                           Torna all'indice

 

Tormenta di tormenti
ove chicchi di sabbia
sospinti da folate di vento
piegano le spighe
al divenir della tempesta.
E grato un cor aspetta cheto
perche` di indugi e dubbi
non si puote
cola` del giorno fiero
e dell'alba il desio.
          

 

Il gesto perduto                                                    Torna all'indice

       
Vagava incerto per la rada, 

cercava quel gesto perduto.
Si rammaricava di averne persi tanti, 

ma soprattuto di non averne saputo dare. 

Ora si mangiava le mani, 

quelle mani padrone dei gesti
che di gesti sanno vivere e per i gesti morire. 

Ma quale gesto più vero, 

quale più sincero di quello che non si vede, che non si sente,
di quello che sfugge allo sguardo di chi lo cerca.
Allora si fermò. 

Pensò alle parole non dette e a quelle non sentite.
Alle frasi rimaste inespresse, 

ma pensate e alle azioni di tutti igiorni. 

Ci sono dei gesti che sebbene non siano palesi, 

sebbene sianodati erroneamete per scontati, 

essi sono delle vere manifestazioni d'amore. 

Sono i gesti di tutti i giorni, 

quelli che si fanno perperpetrare le scelte fatte. 

Che, nonostante non ci sia più la magia,continuano. 

E riescono con la loro azione nascosta a dire senza parole ti amo.

 

 

 Cristalli di sale                                                             Torna all'indice

 

Cristalli di sale su questa spiaggia,
serro le labbra per non bruciarmi la lingua.
Ciglia socchiuse per non ferirmi gli occhi.
Intanto la luce rimane distante.
Non esistono oasi nell'animo dell'uomo.
Le maschere di latta hanno sputato il loro veleno
e lento il sangue si coagulerà sulla ferita.
Una cicatrice in più sulla pelle che non si vede.
Guardo dal finestrino il mondo di ghiaccio
che scivola via,
infinite forme geometriche,
a volte piene di vita,
a volte piene di morte.
Storie diverse di tanti universi uguali,
ma distanti;
dove non conta sentirsi vivi,
ma solo essere importanti.
Quando la nebbia si fa respirare
e il gelo circonda la tua strada,
fermati e aspetta la primavera.

Sarò sempre io, uno qualunque

Senza spazio né tempo

Senza meta verso un sogno

Senza anima rubata via

Sarò sempre io, uno fra i tanti

Senza qualcosa né qualcuno

Senza dimensione verso l’ignoto

Senza più un cuore rubato via.

Sarò sempre io, che vago tra i flutti

Senza boa né salvagente

Senza arte né parte

Senza te. 


 
 
 
 
 
 
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