Indice
Provare a tacer sara` onore
proliferar parole non serve
e meno ingiusto di ogni dolore
saranno le gemme lacrime acerbe
Se
le creature di sasso
dentro il mare di fango si aggirano
e nella selva oscura e nel fracasso
calpestano anime che ignave s'adirano
mentre
Stridono sotto il crudo incedere
Oh immonde fameliche bestie
nella pietraia lavica di cenere
alzate fumi di zolfo e di molestie
la
Diaspora cangiante, oh innocente culla
s'arresta il respiro dei cieli dannati
tuonano saette il loro umor nel nulla
di caldi odi che son pungenti e salati
Notte
Non crescere dentro verme solingo
sputa il tuo veleno dalla roccia alle crepe
cosi` il tuo dire stolto e ramingo
sara` spugna del mare dietro la siepe
Osa
breccia nell'anima del saper incerto
fatidiche domande che scrutano l'ignoto
solo il saggio del tempo sapra` risponder certo
senza paura e timore di chi e` devoto
Senti
se i sassi gettati non saranno contro
e se il ferro non sara` strumento d'offesa
e se le parole ascoltate saranno dentro
sara` solo di un istante l'ascesa
Allora
asciutto sara`di rovi il deserto e carogne
rimarra` sempre tal che non si confondi
negli sprazzi di sangue e suon di zampogne
per far si che il Divino cancelli gli immondi
Sei
Cosi`, come da un giorno buio la neve
che mai piu` bianca nascera`
senza accorgerci sara` lieve
e l'orca selvaggia battuta sara`.
Vivo.
18 gennaio 1962 Torna all'indice
Un giorno mi incamminai per una strada buia,
mi sembrava di non riuscire a vedere la fine,
tutto intorno era nero come un tunnel,
e non capivo,
ma vedevo la luce e li mi dirigevo,
c'era una forza che mi tratteneva ed una che mi spingeva
e non capivo,
mi avvicinavo e sentivo il dolore,
allora cercavo di tornare,
ma niente quella forza mi spingeva
ed allora andavo, andavo.
Ad un certo punto una corrente fortissima mi trascinò
fui invaso dalla luce
non capivo più niente
gridavo, gridavo…
cosi sono nato!
era il 18 gennaio 1962, ore 1630.
Veronica 12 febbraio 1992 (canzone) Torna all'indice
Ora tu sei qui con noi,
sei arrivata in questo
mondo;
un bel giorno tu hai
detto:
- Ecco vengo qui da voi.-
E da quando l'hai deciso,
io mi accorgo che ci
sei
ed allora io vorrei che
non ti allontanassi mai.
Ma un bel giorno crescerai,
ci darai un calcio e
via,
prenderai la tua strada
ed io spero che ti ricorderai
di noi che ti abbiamo
cresciuto,
ti abbiamo allevato e
tolto da guai.
Sono sicuro che allora,
se il domani lo vorra`,
ci darai un fiore ancora,
un pensiero o che sara`.
Una cosa sono certo,
non ti scorderai di noi
e se il mondo sara` un
deserto,
senza sogni e senza poi,
tu saprai come si fa
a non avere mai paura,
sarai bella, sarai sincera,
sarai decisa, sarai sicura.
Veronica, ciao.
E c'è
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E c'è gran baccano intorno,
mille boati distinti
ed allo stesso tempo uniti.
Lo temo e lo amo, lo amo
come il grappolo ama il suo viticcio,
e il lupo la sua preda,
e lo temo come la rugiada teme il sole,
e un granello la sua onda.
E c'è buio intorno ma lo respiro
come una talpa nel rifugio,
e lo combatto e lo bramo,
lo bramo più del germoglio un goccio di linfa,
e più dell'ape il suo pistillo,
e lo combatto più della lucciola nella notte,
più d'un abete il suo natale.
È un gran baccano e un gran buio intorno
ed è anche un grande Amore.
Gli occhi
del cuore
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Se
guardo attraverso i rami
e mi accorgo
che rami non sono.
Se guardo attraverso
le finestre
e mi accorgo
che trasparenti non sono.
Se guardo attraverso
le nuvole
e mi accorgo
che nuvole non sono.
Se guardo attraverso
i tuoi occhi
e mi accorgo
che occhi non sono.
Allora è meglio non guardare.
Ma, se guardando
i rami vedo anche le foglie,
guardando le
finestre vedo anche la luce,
guardando le
nuvole vedo un pezzo di infinito,
guardando i
tuoi occhi vedo ciò che tu vedi,
allora sto usando
gli "occhi del cuore".
E guardando
dentro me stesso trovo l'uomo che è in me.
Un mondo di "pazzi" Torna all'indice
Sono
stufo di constatare che il mondo è pieno di "pazzi" e che ci sono
dentro fino al collo,
sono stanco di trovare
continui riscontri di idee, pensieri, delusioni, e dolori di
midollo,
sono seccato di sapere
che non sono il solo ma siamo in molti,
sono deluso di confermare
le gocce di sangue dei mari incolti,
sono stufo di constatare
che la gente è tutta uguale,
sono stanco di trovare
in ogni porto bene e male,
sono seccato di sapere
che la conoscenza non centra con la scienza,
sono deluso di confermare
che non possiamo farne senza,
sono stufo di constatare
che le parole sono diverse ma che il significato è lo stesso,
sono stanco di trovare
ad ogni azione il giusto compromesso,
sono seccato di sapere
che la ricerca non ha mai fine,
sono deluso di confermare
che la rosa è irta di spine,
sono stufo di constatare
che chi scrive lo fa solo per se,
sono stanco di trovare
questo sentimento in me,
sono seccato di sapere
che del sesso non si può fare a meno,
sono deluso di confermare
che a cambiare non ci penso nemmeno,
sono stufo di constatare
che siamo tutti omologati,
sono stanco di trovare
pensieri, parole e sensazioni stereotipati,
sono seccato di sapere
che i diversi siamo noi,
sono deluso di confermare
che dopo il domani c’è sempre un poi.
Sono stufo, sono stanco,
sono seccato, sono deluso,
ma sono comunque
felice, felice, felice di tutto quest’abuso.
LO SCARABEO Torna all'indice
Chiunque indomito erri pel
mondo
di terra in monte senza
paura
disperi ogn'ora cogitabondo
che s'illumini il tetro
come l'acqua pura.
E voi non pensiate che nessun
v'osservi
perche` al dunque dei giorni
col candido manto
color che vinceranno saranno
i servi
e non ci sara` piu` neanche
un santo.
MA E` SOLO UN MOMENTO. Torna all'indice
L'ORCA SELVAGGIA RIDE. Torna all'indice
ED IL CALDO VINSE SULL'IMPROVVISO. Torna all'indice
IL MIO TEMPO E` FINITO. Torna all'indice
IL ROGO DELLA SORTE Torna all'indice
IL SUPREMO GIUDIZIO 17/7/96 Torna all'indice
IL VIOTTOLO Torna all'indice
CI VUOLE UN ANGELO Torna all'indice
E DA
SOLO GIOCO CON IL MONDO
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E se l'ingannevole domani
vedra` una nuvola di speranza
che dal risorgere dei mari
migliorera` la sua essenza
il calore che diverbera
la fauna musica amica mia
con impudica mano lavera`
ogni onta per la via.
E se il nascituro sara`
invece della discordia la dea nemica
che con torbida acqua cancella
l'immane rea fatica
il fardello dei misfatti
dal sapore triste e antico
cupo persiste come un viandante
misero e mendico.
E se gridi il tuo canto
orgoglioso e ferito
il piu` umile dei savi si
inchinera` sopito
frantumera` le catene nell'imo
del suo cuore
e di notte ne` di giorno
ne sentira` piu` il sapore.
E se questa fiera delle
rime dalla forza sovrastante
insegnasse al cantore che
di storie ne sa tante
si accorgerebbe che a continuare
questo gioco fino in fondo
rimarrebbe solo, a giocare
con il mondo.
VORREI GIOIRE DELLA TRISTE LUCE DEL MENDICO Torna all'indice
SI FA
FATICA
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Questa e` la descrizione
di quello che provano i giovani
tra i 15 e i 22 anni circa...
Si fa fatica a stare seduti...
con il mare che urla la
sua rabbia dentro,
con il deserto che strilla
la sua furia bollente.
Si fa fatica a stare in
piedi...
con il vento che sibila
tra le tue spire,
con il sole che soffoca
i tuoi colori.
Si fa fatica a stare sdraiati...
con i tuoni che ti rombano
intorno,
con le parole che ti escono
dalle unghie.
Si fa fatica a stare immobili...
con il dolore che brucia
le tue speranze,
con il sale che ricopre
le tue angoscie.
Si fa fatica a dormire...
con il cervello che trasuda
emozioni,
con il cuore che tradisce
i tuoi bisogni.
Si fa fatica a stare svegli...
con gli affetti che disegnano
scuri,
con le rane che ti arridano
mendaci.
Si fa fatica a lavorare,
si fa fatica a parlare,
si fa fatica a giocare,
si fa fatica a tacere,
si fa fatica ad amare, si
fa fatica a pensare,
si fa fatica a gioire, si
fa fatica a sognare,
si fa fatica a piangere,
si fa fatica a sentire.
Si fa fatica a trovare la
fica!
Perché Ragione, Elisir Grigio Otranto Torna all'indice
Quando le foglie al mattino cantano mi sveglio con la voglia di rugiada
Ed osservo la tua pelle desiderosa di sorrisi,
Quel sorriso che si puo` leggere anche nell'ombra dei ciottoli,
che si cattura nella polvere del giorno che nasce,
che si lascia mesto al desìo come una contrada di rubiconde
nuvole e
che si lancia scivolando dai rami dei nostri pensieri nascosti.
Pensieri che anelano di essere reali, sogni che pensano di essere veri,
la realtà si veste, mentre la notte arriva e ti auguro di tenerla
per mano felice;
io l'abbraccio la notte, come il mio morbido e profumato cuscino.
Perché Ragione, Elisir Grigio Otranto, se un istante e` sufficiente
a colmare l'infinito?
Io ci saro' Torna all'indice
Si, ecco che scrivo con una mano il mio odio e con
l'altra il mio amore,
eccomi che scrivo di questa vita cosìi' effimera,
cosi' fragile.
Una vita che ci regala emozioni, gioie, dolori.
Ma quando l'orca selvaggia lancia il
suo attacco inesorabile, ci coglie sempre impreparati.
Ma la forza e' qui', io la sento,
la seguo saro' la sua ombra.
Non importa quanta strada dovro' fare,
saro' li' ad aspettare.
La mano tesa ti daro', il mio calore ti donero',
un pezzo della mia vita e' tuo.
Quando il sole sara' oscuro, la luce non ti manchera',
quando la musica sara' debole uniro' la mia voce;
nel cammino al tuo fianco saro',
invisibile ma mai assente.
E sono certo che lungo e gia' immortale resta il tuo
pensiero.
OGGI Torna all'indice
Intravedo sensazioni nascoste, pensieri che traboccano dal vaso, suoni
agognati e sapori perduti.
In un istante di infinto si riesce a decifrare un'intera esistenza.
E cosi` che un giardino fiorito fa dimora ad un cerbiatto sperduto.
E cosi` che un castello di ombre si rinnova all'alba di ogni mattino.
Le immagini che si formano nella mente sono dei percorsi che si insinuano
nei meandri della fantasia
estraendo forme e disegni come un'orchestra di mille colori nelle
mani di un pittore.
E quando una goccia di rugiada vestita di giada incontra la sfera dei
ricordi ogni demone lascia e si arrende.
Rinasci oltre te stesso Torna all'indice
E di nuovo quella voglia di conoscere "qualcosa" mi trascina
di
nascosto.
Guardo le foglie che stanche di star ferme sembrano spinte
da
una mano invisibile,
ascolto il rigolio dell'acqua che scende lungo le rugginose
grondaie.
Nell'aria i suoni disegnano un coro di mille voci,
mille campanelle rigurgitano colori e deliri.
Ecco che l'alba traccia la prima ruga sulla fronte della
notte
mentre superbe tramontane solcano lo spazio vuoto.
Le folgori danzano sui rupi e le saette scatenano il cielo.
Una nebbia turchina mi avvolse e mi trasportò dinanzi
a Lui.
E disse:
"Il mio Natale sia anche il tuo."
Sei Gia`
Notte
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Mattino:
fuggita come folgore nel cielo.
Meteora antica lasci la tua scia nell'infinito.
Leggiadra creatura che mai suole fermarsi,
ma sempre impegnata tocca e fugge nel vento,
cosparsa di folli emozioni.
Ciao amica mia torna ancora domani!
Meriggio:
Penso al divenir del tempo che resta,
aspetto con indomito coraggio la tua venuta.
Sarai salvatrice del male e giudice,
sarai dolce e terribile incantatrice.
Sera:
Il preludio e` giunto ed il vate osserva:
si preannuncia bella la sue coltre divina.
Apre il sipario al delirio dei colori
Ed invita noi folli nel gioco dei sapori.
Notte:
Regina, sei la vita e sei già notte.
NEVE e FREDDO-SOLE
NEVE e VITA
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Nessun Eroe Va Emulato,
Certo Operosi Piaceri Ritornano Innanzi Tutto Indenni,
Feroce Ansia Fenomeno Retorico Ennesimo Doloroso Divertimento
Oleodinamico
Celeste Lanterna Universale,
Basta Bramarti ed
Immediatamente Non Osi
Contestare; sei
L'Unico Brillante Barlume che
Inonda Naturalmente Ognuno.
...Nessun Eroe Va Emulato
...Verso Il Tormentato Amore.
Colori Lucenti Urlando e Ballando,
Bandirono Il Nostro Odio,
Come una Luna Uggiosa, Bambina Bramosa ed
Indegna Ninfa Obesa,
Cantò Laconica, come un Usignolo Bandito, Bramando
Il Nome Oscuro.
Onde gioconde, colori sbiaditi, ed ecco che il sole torna
di nuovo.
Si scioglie il freddo che c'è in noi se un sorriso
vediamo
mentre una danza di lucciole sulla strada
anela il caldo sapore del mare.
Solo una cosa ci può salvare....la neve dei monti
dai petali di cristallo.
Le marionette stanno decidendo il destino del burattinaio,
le onde del mare non si dominano,
esse sono in balia del vento,
possiamo solo usare la barca giusta affinché la
navigazione sia sicura.
Stella del tramonto rifulgi nell'aurora il canto che ben
conosci,
il gioco è solo all'inizio.
CUORIANDOLI D'INCHIOSTRO Torna all'indice
Tu non sai o grama vita
Quanto lasca sia la ferita,
quando cerchi nella rete
di placare la tua sete
incontri tristi cuori infranti
streghe allegre, fate e santi
e non ti accorgi che il tempo lascia
antica ora la sua ascia
giusta pena la sua figlia
che ti copre di fanghiglia
e non ti accorgi che l'ottimismo
cela solo il tuo egoismo,
per un istante hai sognato
di essere saggio, bello e amato
per un istante hai osato
di volare e hai volato,
ma improvvisa la realtà
con l'acredine che spesso ha
ti getta in faccia la tua vita,
che vuota e triste e mai finita…
ti riporta giù per terra
come strazio è la sua guerra.
Cuoriandoli d'inchiostro scritti a stento
su stelle filanti schiave del vento
lacrime copiose sulle gote versate
ruscelli impazziti in alte cascate
ormai è certo…
inutili richiami nel deserto.
più non odo il mare azzurro,
un dolce sguardo, un lieve sussurro.
E tento nel vuoto
di colmare devoto
Il sogno sfumato
di un fiore mai nato.
ORA
Stringo il tempo fra le dita
E con una punta di matita
Iscrivo quello che dentro sento
Per allontanare un po’ il tormento
Non riesco a star sereno
Non so se sia giusto o meno
Quando allento la pressione
S’avvicina l’emozione
Forse un giorno passera`
Questa storia di nera e grama
Forse un giorno sorridera`
Alla vita ‘si meno strana
E se il fato lo vorra`
Con complici le stelle
Il destino cambiera`
E ne vedrete delle belle
Ora lascio il mio cammino
Nella nebbia che ne e` il declino
In punta di pedi me ne andro`
Per un po’ scompariro`
Questo saluto dal cuor cosi` mi e` nato
Ed a tutti gli amici e` dedicato.
La mente va allineata
DI NOTTE Torna all'indice
IN CONFUSIONE.
Ci sono parole che cadono giù... come gocce di pioggia emozionale;
e rigano il vetro dell'animo di chi le ascolta;
le parole possono essere armi più pericolose dei boomerang.
Vorrei che le mie fossero un soffio di aria calda su un animo pieno
di pioggia,
ma è dura stasera,
agito la mano sul vetro appannato ed osservo i miei occhi tristi riflessi.
Vedo una cascata di lava che ebbra si eleva come un manto di nero ciarpame
sui luridi deserti del cosmo.
Tutto sarà più luminoso se si trasformera` in una scia
di diamanti rossi.
E cagionera` danni a quelle orde fameliche che ingombrano il
mio passato.
Nel passato, nascosto gigante, si possono anelare le ombre di ogni
vate che ascolta
e le ombre si adirano con il megaverso che ci circonda.
ECCO COSI` SI FA SERA
Una rubiconda ruga sulla fronte della notte
svelera` l'arcano allo stolto che si aggira furtivo?
E se il corvo nero posto a guardia del palazzo delle ombre si distrae
un attimo,
forse posso entrare
e rubare la chiave delle segrete dove rimane nascosto il principe Desiderio.
E liberare i colori che per troppo tempo sono rimasti sopiti.
Trovare le note contro l'impedimento..
E` un guscio,
basta riuscire a trovare la forza per romperlo
e la musica sarà di nuovo meravigliosa;
il mallo si ribella perche` e` triste:
se viene liberato e` solo per essere mangiato,
ma non tutte le noci vengono rotte per essere mangiate,
ce ne sono che restano nel terreno e danno la vita a nuovi alberi.
SEMI di SILENZIO
Il silenzio e` troppo pieno di rumori per me,
il rumore e` troppo pieno di silenzio per me;
vorrei un po' di silenzio rumoroso per coprire il rumore del silenzio
dei semi,
ma le parole hanno una musica che può coprire il rumore del
silenzio di quei semi,
basta solo sapere ascoltare;
fuggire dal silenzio... per ritrovarsi sordi al richiamo di noi stessi.
Molte volte il silenzio è solo vuoto e tristezza
e allontana il cuore dal nostro essere;
ora che la notte e` arrivata la piccola stella deve andare a dormire,
la sua futura luce potrebbe essere stanca;
IL GRETO DEL FIUME
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Scintilla di Notte, innesto la quinta sul manto nero.
Solo riflessi di luci spente
Salite e discese, curve
Sciami di pensieri avvolti in carta argentata
In fondo il greto del fiume
L'ultima curva
Un salto infinito e il fracasso sveglierà qualcuno
Assenza di rumori, dolce ovatta svolta finale
Oscurità distinta da corpi celesti immobili
Le membra sono leggere e volo
Nessun ancora può fermare i sentimenti
Nessuna nave può navigare senza ancora
E mi scopro a ridere, a gioire di tutto il sale del mondo
Sapore antico, antracite di cobalto
Ma il cuore ha occhi sempre vigili
Vedo il greto del fiume, qualcosa brilla sul fondo
Sarà un riflesso, un inutile sogno
Un istante di gioia perso da un passante
Ma forse è un pezzo di raggio di sole,
un inizio di nuova vita
Allora allargo le braccia e mi lascio cadere
Scopro che è una pepita d'oro
Fresca, lucida, invitante
Testimone sicuro della valle del tempo
Comincio ad accarezzarla, la faccio giocare tra le mie
mani
E la sua brillantezza avvolge tutto il greto
I colori acquistano forza
Gli sciami di pensieri si disperdono
Goccia di limo sul ventre del deserto, oasi
Le pepite d'oro sono fatte con i raggi di sole
Basta guardare con gli occhi del cuore il greto del fiume.
Se niente ha...
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Il nulla arriva improvviso come un maglio
ti penetra la carne viva
fa di te uno scempio;
urla disumane cataratte di cuoio
ti squarciano il petto e nei tuoi occhi
le lacrime gridano sangue;
e il putrido catrame della tua vita ti sputa addosso.
Non sai che fare di piu`, se odiare
o vomitare ebbri sgorbi di parole insane,
lava di melma come saliva che non riesce a governare la
gola;
e se la morte non giova alla vita
non piu` vita sara` la morte;
cappio di fili spinato che cinge la mente
ed il cuore piu` stride come orde fameliche di anguille
voraci;
una frana seppellisce i sogni,
mille cani addestrati soccombono e
i denti del maligno ridono di te;
le aiuole di gelso sono piene di macchie scarlatte,
assenza di senno distruzione di cellule pineali;
ferita profonda immane dolore.
Se niente ha piu` amore
niente ha piu` senso
niente ha piu` voglia
niente ha piu` vita.
Se niente ha piu` amore
e` la fine.
IMMAGINI DI STELLE Torna all'indice
Astri che si scontrano nel cielo in un tuono di luce.
E la luce fugge.
Scheggie di luna che baluginando sognano di essere pianeti.
Meteore sole perdute da costellazioni distratte.
Ira devastante di giganti nane.
La fine di una stella sta per verificarsi,
la galassia tristemente si rinchiude su se stessa.
Non vuole perdere un altro figlio.
Inesorabilmente lenta la stella si spegne.
Un ultimo sguardo verso le compagne che in mesta attesa sanno.
Sanno che niente potra` evitarlo.
Dove vanno a finire le stelle quando muoiono?
Vanno nei sogni dei bambini per rimanerci tutta la vita.
Esse diventano l'energia con cui colorano le immagini, la forza dei
sogni.
Niente viene lasciato al caso nell'universo.
C'e' una ragione per ogni cosa.
Anche quando ci sembra che non abbia senso,
anche quando vorremmo gridare NO!
C'e' un motivo, una causa, un fine a noi sconosciuto
e alle volte incomprensibile.
Le stelle sanno il perche` e lo accettano.
Si dice che le stelle stanno a guardare.
Si dice che il destino e` scritto nelle stelle.
Esse imparano, sono li` per questo, nel loro spazio fuori dal tempo,
nella loro diversa dimensione.
Si dice che quando un'anima lascia questa terra nasca una nuova stella.
E` proprio cosi`,
certo non nel senso che noi intendiamo,
ma come energia parte integrante del tutto,
come l'abbraccio di un generoso padre.
ICONA
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Icona immaginaria, poesia dimenticata nel cuore.
Ero come un quadro senza cornice appeso alla parete dei sogni veri.
Il desiderio si desto` dal sonno immortale e volando tra le dune del
deserto raccolse i semi sparsi dal vento.
Nelle grotte piene di viandanti persi s'intrecciavano mosaici di
smarrite solitudini.
Nel cortile dei sogni infranti giacevano le speranze in attesa di
primavera.
Un giorno indefinito un nuovo fiore sboccio` nell'aia.
Oggi l'eco di quel sorriso rivive piu` chiaro e presente che mai.
Ogni storia e` una favola e lontano o vicina che sia rimane sempre
viva.
Cristalli di brina
disegnano ombre di ghiaccio
sui secchi rami degli aceri.
Ed i fili d'erba sognano d'essere stalagmiti.
Una goccia di rugiada gelata
tenta la sua scalata invano.
Il gelo e` padrone
signore assoluto e
dimora di pace illusa;
comanda il silenzio
e nemico del sole
non puo` che arrendersi
e sciogliersi ancora
al tocco di una carezza.
Goccie di galassia
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mi manca un abbraccio
le goccie si assomigliano tutte all'apparenza
ma dentro per fortuna sono diverse
la luna oggi conteneva un sorriso
ed e` l'unico sorriso che per ora posso avere
un tentativo di quadratura del cerchio
cosa impossibile in natura
ma nella mente tutto si puo`
solo che costa
energia e fatica
immagino di...
prendere i sogni a due mani e
infilarli dentro un piccolo sacchetto rosa
usare un laccio per far si che non scappino
che restino tali
praticare un forellino nel tessuto e sbirciare
come se istanti di gioia fossero un peccato
entrare nel sacchetto per accorgersi che e` talmente grande
da non bastare le tasche di tutti gli universi per contenerlo
e scoprire enormi concentrazioni di goccie di galassie
istanti lontani ed eterei
come platonici sogni di un'estate sognata
il vagare per le stelle si fa sempre piu` difficile ma
per questo piu` bello.
Guarda nel tuo otre, troverai
la gioia
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Tagli di lamiera sulle dita, ferite superficiali
nascoste tra le rughe del tempo.
Ed ora mi accorgo che del gemere invano non si e` mai
sazi.
E del sole che nell'isola si fa le beffe s'inganna il
pensiero.
Non nutrire il tuo male con stolte parole
se nel cieco tuo stare non ti avvedi di quanto amore
intorno e` nel cielo.
Con gli augelli che volano e i fiori che riposano
allarga le braccia al tuo riflesso che non ha oggi e non
ha ieri,
perche` cosi` e` e sara` per sempre.
Un nettare di gioia versato nel tuo otre.
Un pugno di vento Torna all'indice
L'uomo afferro` un pugno di vento e lo rinchiuse nei suoi pensieri.
Tutta la forza del ghiaccio e del fuoco, della sabbia e della roccia,
dell'erba e del mare si fermo`.
Come osi fermare il tempo? Lascialo andare, lascialo vivere e
lascialo morire per poi rinascere.
Hai fermato un pugno di vento, contenitore di vita e lo hai posto nei
tuoi pensieri.
Ecco tifoni e trombe d'aria, ecco tornado e bufere giocare con il tuo
destino.
Riapri la tua mano, uomo e lascia scorrere la linfa, lascia scrosciare
la pioggia,
lascia correre le onde del mare.
Apri il tuo pugno e libera il vento dal tuo spirito.
Quell'inconscio cielo
Una vocina discreta
ha fatto suonare le campane a festa
e due ali di colomba solcheranno di nuovo
quell'inconscio cielo.
Quantum
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Diaspore cangianti vestono di celophan la sera,
Mentre orpelli balustri grondano crismi.
Dicotomie di brulle perifrasi
avvolgono i plentali
e davanti all'ignoto quantum
resto nell'oblio.
Un candaglio di rose bremate muore nello spindaro d'ulivo
e di freddo il ghiaccio blueggia giarcoso.
Non che il chiosco neghi plotoni di dei,
biga scellerata di pardaginei cloni,
ma acuisce gli scambi neri tra orde di fameliche zavorre.
Parlami di noi... assolvi il reatto,
che strella numea non s'inchini allo stoico paradigma.
Di stenti ed emozioni si puo` morire.
Genova, tramonto sul mare
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Guarda il sole.
Precipita a passi svelti verso il mare.
Ad aspettarlo a braccia aperte sono le onde e
mentre il cielo lo accompagna con il suo rosso mantello tacita la tua
mente.
Potrai ascoltare il lento crepitio dell'acqua.
Ossidiana stoica
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Ossidiana stoica e` la gruma del fatibondo
Se neceto acclausia la stirpe.
Non si indacia di creolo immondo
E minicio che della tiupa sella audirpe
Primeggia di ali paudicee
La plumbea crinella
E s’intrinano close idee
Di antiaca pulzella
Mirabondolo vitupeggia il desio
Plumerando deserti e clitenni
Ma del bandolo re del brusio
Mori` di stenti e di gibenni.
Reggio il cimiero del giorni planestri
Che di sbrindelli aciurni
Ne ha colmi canestri
E conatidi come doni peturni.
SE MENTRE LA NOTTE OSA SENTI,
ALLORA SEI VIVO Torna
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Proliferar parole
non serve all'amore
osar tacere difronte alla prole
sara` meno ingiusto del proprio dolore
Se
Creature di sasso
dentro orci di fango si aggirano
nella selva oscura e nel fracasso
calpestando le menti che inultimente s'adirano
mentre
Stridono le ossa sotto il loro incedere
di immonde fameliche bestie
e nella pietraia lavica di cenere
si alzano fumi di zolfo e di molestie
la
Diaspora cangiante, innocente culla
arresta il respiro dei cieli dannati
e le saette tuonano il loro umore nel nulla
di caldi e odi pungenti e salati
Notte
Non crescere dentro verme solingo
sputa il tuo veleno dalla roccia alle crepe
cosi` il tuo dire stolto e ramingo
sara` spugna del mare dietro la siepe
Osa
breccia nell'anima del sapere incerto
su fatidiche domande che ripercuotono l'ignoto
che solo il saggio del tempo sapra` rispondere certo
senza paura e timor di chi e` devoto
Senti
se i sassi non saranno gettati contro
e se il ferro non sara` strumento d'offesa
e se le parole saranno ascoltate dentro
non sara` solo per un istante di difesa
Allora
asciutto il deserto di rovi e carogne
rimarra` sempre tal che non si confondi
con gli sprazzi dei sogni e suono di zampogne
far si che il Divino cancelli gli immondi
Sei
Cosi`, come un giorno di neve
e di buio che mai piu` nascera`
non ce ne accorgeremo, sara` lieve
perche` l'orca selvaggia battuta sara`.
Vivo.
Tsunami Torna all'indice
Travolgente come un'onda che ti prende all'improvviso mi avvolse un
giorno la luce.
Mi rapi` in un istante infinito dentro quello spazio che solo il cuore
possiede.
Nessun tempo sara` mai cosi` magnifico come quel battito d'ali nella
cenere del vento.
Grazie Terra.
Oggi l'aria era tersa.
Bagnata dalla pioggia la terra mi aspettava.
Vagando per le vie di campagna una strana atmosfera colpi` il mio sguardo.
Il cielo nero e grigio, con le nuvole a sprazi vuote che lasciavano
intravedere stralci di cielo azzurro.
La luce era forte come battaglia albeggiante che cerca a tutta forza
la sua strada.
Le montagne c'erano ed erano vestite di bianco.
Ma la terra, la terra era fuoco e carne, desiderio e amore come solo
la terra smossa e bagnata puo` dare.
Ed ecco che mi fermo, la prendo in mano fresca e friabile, marrone
come non mai.
Ho voglia di mangiarla, voglia di rotolarsi dentro, sentire il suo
caldo abbraccio come un'amante sognata,
come una calda coperta di lana, come il tenero sguardo di un cucciolo
sperduto.
Amore puro come una cascata di lava di un cuore in eruzione.
Unico ed insostituibile.
Grazie ancora Terra.
Momenti nello specchio Torna all'indice
Ho osservato uno specchio in frantumi.
Ogni frammento contiene una mia immagine intera:
momenti di vita che sembrano immuni
impensabili gesta di vita vera.
Amico specchio che lascia il mio cuore vivere,
Stralcio di me, vita di te.
Un sole caldo che della luna e` il sorridere,
vero sensazione che Dio c'e`.
Ecco come e` tagliente di specchio una scheggia
da cui l'anima non puo` fuggire.
Ecco come e` dolce il ricordo che aleggia
da un'estate che mai potra` morire,
perche` anche nel frammento piu` minuscolo e severo
esistera` un cuore fermo e per sempre intero.
Momenti dove la luna ti guarda e sorridi,
momenti dove vorresti essere tu la luna.
Momenti dove il sole ti scalda con i suoi raggi,
momenti dove vorresti essere tu il sole.
E prendi un scheggia di specchio e non capisci,
non capisci come un pezzo cosi` piccolo possa contenerti per intero.
Allora pensi, e ti accorgi che ogni frammento di specchio
contiene sempre un'immagine completa.
Per questo non ti devi preoccupare se lo specchio si rompe.
Aveva perso la strada
il cuore di cerbiatto Torna
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In una via del tempo, in
un'isola del profondo spazio,
un sole ignoto e affascinante
stava per spegnersi.
Aveva perso la strada fra le scie di comete
e una moltitudine di statue di sale
cominciarono a sciogliersi
bagnate dalle lacrime di Dio.
E lui,
ultimo tra gl'ultimi
cerco` invano di chiudere il suo cuore.
Un cuore malato, malato di quel bisogno
d'affetto e di amore che
condizionato dagli sbagli del passato
stava per girare la chiave.
Ma il cuore dell'anima
sede del destino del mondo
era li`, fermo e tenace,
costante nella sua irrequietezza
e sicuro che incancellabile e` il suo posto.
Ecco che il cerbiatto,
fermo sulle sue esili zampe,
osservo` il sole che al mattino
nasce da dietro gli alberi di gesso.
Con lo sguardo smarrito, gli occhi dolci
e il muoversi lento del codino ecco che
riprende il suo timido incedere.
Sa di essere condannato a nascondersi
dagli sguardi famelici, ma e` conscio
che dall'altra parte,
in quel mondo di gesso,
c'e' un'altra foresta,
la foresta di smeraldo,
dove in un'oasi bagnata dal verde dei prati
e avvolta dall'azzurro manto del cielo,
tra mille cascate di avorio e di luce.
esistera` sempre dell'anima il suo tenero cuore.
Vorrei strapazzare il tempo
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Vorrei strapazzare il tempo,
vorrei prenderlo per il bavero
per farmi dare la chiave.
Vorrei strapazzare il tempo,
vorrei prenderlo a pugni
per punirlo di aver sbagliato il momento.
Vorrei strapazzare il tempo,
che e` lungo quando vuole lui
e troppo corto quando vorremmo noi.
Vorrei strapazzare il tempo
che ignora chi soffre urlando
e si sberleffa chi vecchio non vuole.
Vorrei strapazzare il tempo
per usarlo invece di essere usato
per piegarlo invece di essere piegato...
per amarlo invece di odiarlo.
E` questo il mio sogno:
scavalcare il tempo
per poter Essere ed Amare.
Fra poco sarò
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Fra poco sarò tra le tue braccia,
Saprai cullarmi,
Saprai prenderti cura di me.
Fra poco mi perderò in te,
Saprò assecondarti,
Saprò darti la caccia.
Fra poco sarò tuo in un istante,
Saprai esser il mio cibo,
Saprai sentir forte il mio io.
Fra poco sarò un dio,
Saprò accarezzare il tuo ventre,
Saprò essere un fuoco esaltante.
Fra poco sarò la tua vita,
Saprai il piacere donare,
Saprai tendere le tue mani.
Fra poco sarai il mio domani,
Saprò la gioia regalarti,
Saprò tenerti fra le mie dita.
Fra poco sarò lì …da te…
Fra poco saprò …amare…
Fra poco sarò nel mio …mare.
GRAZIE VITA Torna all'indice
Grazie Vita, per avermi donato la vista,
con cui vedere il mare, i suoi occhi e il suo sorriso.
Grazie Vita, per avermi donato l'udito,
per amare la musica, ... e la sua voce.
Grazie Vita, per avermi donato il tatto,
Con cui sentire il calore della sabbia e la sua morbida pelle.
Grazie Vita, per avermi donato il gusto,
per assaporare il cibo e il miele delle sua labbra.
Grazie Vita, per avermi donato l'olfatto
Con cui dormire nel ricordo del suo profumo.
La sua voce Torna all'indice
E le mie vene pulsano impazzite
mentre il mio cuore arde di sabbia infuocata,
quando sento la sua voce.
Quando sento la sua voce
le gambe mi tremano,
la vista mi si annebbia
ed il mondo intorno si trasforma;
diventa un atollo corallino,
un pezzo di scoglio ghermito dai flutti.
Un isola deserta nell'oceano dei miei sensi.
Ed i miei sensi si ribellano e gridano
quando sento la sua voce.
Quando sento la sua voce
vorrei che il mio respiro fosse il suo,
e che il suo corpo fosse il mio e
che la mia voce fosse la sua e
che il suo profumo fosse il mio.
Vorrei schiacciarla con la forza,
e prenderla con dolcezza,
vorrei sfiorarla con una piuma e
assaporare il suo frutto,
quando sento la sua voce
Quando sento la sua voce
vorrei cibarmi del suo nettare,
vorrei esplorare piano
con infinita lentezza ogni
centimetro della sua pelle;
vorrei morire e rinascere nella
fragranza di lei stessa e vorrei darle
tutto me stesso insieme al mio io,
quando sento la sua voce.
Quando sento la sua voce
vorrei sentirla urlare e gemere di piacere,
vorrei sentirla annullata tra le mie braccia e
padrona del mio corpo, vorrei essere
il suo sole e lei la mia ombra,
quando sento la sua voce
Quando sento la sua voce
vorrei avere cento mani per
non rischiare di perder nemmeno un punto,
vorrei avere cento bocche per non stancarmi
mai di baciarla. Vorrei avere cento occhi
per osservare ogni sua sfumatura,
quando sento la sua voce.
Quando sento la sua voce
vorrei essere un mago, annullare le distanze
ed essere li` con lei, con me, con noi
Fili d'erba Torna all'indice
Un solco nella terra, un aratro appena passato
Una zolla marrone, sassi che sporgono
Un ciuffo d'erba resiste a stento
Alcuni suoi fili sono stati strappati
Ma resiste
Un solco nella terra, un aratro appena passato
Una lunga linea che si stende nell'infinto
Sole stanco
Onde di terra, corpi morti
Sole triste nascente
Inevitabile dicono
Onde di cielo, corpi morti
Sole che dorme
Necessario dicono
Onde di sangue, corpi morti
Sole che piange
Doveroso dicono
Futuro lacerato
Uomo acre, crudele
Nel segno di quel poi
Hai cantato il tuo disegno
Nel fardello dei giorni che furono
Hai ucciso tuo fratello
Caino e Abele, odio e rancore
Petali volanti nell'assurdo
Il sole nascera` stanco domani.
Terra sei, non solo terra
Aceto sulla ferita di Gaia
Madre abbandonata, serva dell'uomo
Lame profonde incidono la tua carne
E tu gridi devastata.
Nessuno osa pensare alle tue lacrime
Nessuno osa fermare il tuo dolore
Nessuno chiama piu` il tuo nome
Terra sei, non solo terra.
Sei madre e sorella, amante e genitrice
E avrai pazienza.
Note di rosa
Un guanciale morbido, caldo compagno di sogni.
Un golfino dimenticato, tenera lana di dolci ricordi.
Una canzone d'amore, un disco, un'estate.
Un cucciolo festoso, due occhi grati.
Il sorriso del lago al tramonto.
Il meriggio d'autunno sotto i castagni.
L'aurora, timido inizio di vita.
Un movimento lieve e profondo:
ecco come sono le tue carezze.
SUSSURRI AL CUORE Torna all'indice
In un modo o nell'altro
tra pensieri di sogno, musica e carezze
dimenticato in una piega del tempo
l'Arcobaleno di settembre si apre forte,
come una ruga sulla fronte della notte.
Immagine di te, profonda e soave.
Questa incolmabile distanza e`
ebbra di sensazioni dolci e proibite.
Come il Cantico di neve sciolto in un'illusione,
come il vento di luglio che si mescola nel limbo,
come il mistero sornione dei salici piangenti.
Ecco…, ecco che la notte timorosa si nasconde al tuo sguardo…
Sa di essere sconfitta e posseduta da due braccia protese
e suadenti:
le tue.
E finalmente, come due corpi spinti dal vento che si amano,
odo sussurri al cuore.
Vento di vita, carezza di luna Torna all'indice
Ama il vento che libero nasce.
Ama la vita per quello che ti da,
offri il tuo viso al cielo e
respira le nuvole.
Prendi tutto il sole che vuoi,
perche` e` tuo.
Cos'altro ho da sperare?
Se non il mare di cui governi le onde,
se non le stelle la cui luce e` gia` tua.
E se la luna diventa invidiosa,
falle un carezza, il suo caldo sorriso
sempre donera`.
Come cenere
nel vento
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La foglia caduta se ne stava ferma
ed immobile aspettando la fine,
nata per nutrire,
il suo compito era finito.
Calde sciee mattutine
lasciavano il posto
ai chiarori di luna nascente,
mentre giostre dionisee
di impavidi destrieri bianchi
danzavano su boemici calici di cristallo.
Ti vedo tremare incerta
come sabbia sottile
e comprendo come ti senti.
Fragorose cascate di ginepro
fanno da sfondo ai tuoi colori,
mai appassiti.
Ti osservo silenzioso
mentre allungo una mano.
Ho timore nel prenderti,
nel sollevarti, nel farti sentire ancora viva.
Chiudo gli occhi
e ci ritroviamo a volare
come cenere nel vento.
IL CESTO DELLA VITA
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Nel cesto della vita ho trovato vento e tempesta,
ho raccolto odio e amore,
fatica e gioia.
Nel cesto della vita c'era il sole e il vento
l'acqua e il cielo,
il sorriso e il pianto.
Nel cesto della vita ho trovato il sale dell'universo
e il pepe dell'inferno.
Ho preso gli errori e le cose giuste.
Nel cesto della vita c'era il sudore della fronte,
gli occhi di bimba e una carezza di sogno.
Nel cesto della vita ora c'e' il vuoto,
...prima c'era solo la vita.
Stato
mentale astrale in sentore d’autunno
Torna all'indice
Ho aperto la porta ed ho trovato la luna
Un cantico di ninfa in sentore d’autunno
Il suo sguardo avvolse l’aria come brezza leggera e devastante
E con fiato mancante mi accinsi a suonare
L’armonica emise dolci note nel cielo
La luna ascolto` e tacque.
Nel silenzio di vent’anni l’orchestra inizio` il suo concerto
“Serenata alla luna”
Luna che mai di servire e` stanca
Luna che al richiamo mai manca
La toccai con un dito e sentii il calore defluire dal palmo delle mani
Non ci sono errori nelle favole degli gnomi
Un uomo si era perso, un cuore si era fermato, una luce si era spenta
Allora la luna si impietosi` e sorrise felice di sentirsi ancora amata
Ma non sara` mia questa notte, il tempo non e` propizio
La sabbia infuocata dell’oceano puo` attendere
Ho aperto la porta ed ho trovato la luna
Un cantico di ninfa in sentore d’autunno
Rubai i suoi raggi e gli infilai in tasca
Li terro` con cura in modo che nasca
Quel giorno maturo dove magico sara`
Sentirsi dire ti amo.
L'alba del desio Torna all'indice
Tormenta di tormenti
ove chicchi di sabbia
sospinti da folate di vento
piegano le spighe
al divenir della tempesta.
E grato un cor aspetta cheto
perche` di indugi e dubbi
non si puote
cola` del giorno fiero
e dell'alba il desio.
Il gesto perduto Torna all'indice
Vagava incerto per la rada,
cercava
quel gesto perduto.
Si rammaricava di averne persi tanti,
ma soprattuto di non averne saputo dare.
Ora si mangiava le mani,
quelle
mani padrone dei gesti
che di gesti sanno vivere e per i gesti morire.
Ma quale gesto più vero,
quale
più sincero di quello che non si vede, che non si sente,
di quello che sfugge allo sguardo di chi lo cerca.
Allora si fermò.
Pensò
alle parole non dette e a quelle non sentite.
Alle frasi rimaste inespresse,
ma pensate e alle azioni di tutti igiorni.
Ci sono dei gesti che sebbene non siano palesi,
sebbene sianodati erroneamete per scontati,
essi sono delle vere manifestazioni d'amore.
Sono i gesti di tutti i giorni,
quelli che si fanno perperpetrare le scelte fatte.
Che, nonostante non ci sia più la magia,continuano.
E
riescono con la loro azione nascosta a dire senza parole ti amo.
Cristalli di sale Torna all'indice
Cristalli
di sale su questa spiaggia,
serro le labbra per non bruciarmi la lingua.
Ciglia socchiuse per non ferirmi gli occhi.
Intanto la luce rimane distante.
Non esistono oasi nell'animo dell'uomo.
Le maschere di latta hanno sputato il loro veleno
e lento il sangue si coagulerà sulla ferita.
Una cicatrice in più sulla pelle che non si vede.
Guardo dal finestrino il mondo di ghiaccio
che scivola via,
infinite forme geometriche,
a volte piene di vita,
a volte piene di morte.
Storie diverse di tanti universi uguali,
ma distanti;
dove non conta sentirsi vivi,
ma solo essere importanti.
Quando la nebbia si fa respirare
e il gelo circonda la tua strada,
fermati e aspetta la primavera.
Sarò sempre io, uno qualunque
Senza spazio né tempo
Senza meta verso un sogno
Senza anima rubata via
Sarò sempre io, uno fra i tanti
Senza qualcosa né qualcuno
Senza dimensione verso l’ignoto
Senza più un cuore rubato via.
Sarò sempre io, che vago tra i flutti
Senza boa né salvagente
Senza arte né parte
Senza te.
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