Il viadotto
 
 

Ecco ancora pochi chilometri e sono arrivato, la sera è fresca, la strada non è molto battuta, ancora qualche minuto, un rettilineo, poi una svolta a destra e la strada che inizia a salire. Qualche tornante e sono arrivato. La radio urla la sua musica, le note non le sento più. I rumori si fanno indistinti. I fari delle altre auto disegnano lampi fugaci che si perdono nell'oscurità ormai giunta.

Lo vedo dal basso, si staglia immobile, possente opera dell'uomo. Un raccordo tra due fenditure della montagna. Un viadotto sopra il torrentizio fiume della vita. Le ultime due curve, accosto.

Scendo dall'auto e spengo i fari lasciando le chiavi nel cruscotto. Tanto dopo quello che mi accingo a fare non mi serviranno più. Mi avvicino al parapetto, un muretto di pietra mi divide dal vuoto. Il vuoto finalmente, dolce richiamo. Quanto lo amo e lo invidio, fra poco sarò il tuo padrone, finalmente. Salgo su muretto e guardo giù. Mi sovviene l'idea che qualcuno mi può vedere, forse mi può fermare, devo farlo subito, no, e` quello che voglio, voglio che qualcuno mi fermi, che mi noti.

Il vento si insinua nei capelli, una gelida spira mi intirizzisce i capezzoli. Mi accorgo che sotto il giubbotto non ho neanche una maglietta ed i pantaloni sono quelli del pigiama. Leggeri che mostrano le forme. Un auto si ferma, mi hanno visto, si sono accorti di me. Ora diranno:- Signore, scusi, cosa sta facendo? Posso aiutarla?-.

Ma che fa` … tira fuori un cavalletto, monta una macchina da presa, aspetta. Lo guardo e gli faccio: - Embè? - Allora te butti che faccio sto scoop?- Mi dice. Scendo dal muretto risalgo in auto, metto in moto e mi allontano sentendo un imprecazione rivolta verso di me. Dallo specchietto vedo il tizio che smontato il cavalletto riprende la sua strada e noto sulla sua auto il logo di una nota emittente televisiva, "giornalisti" pensai, Puah! Faccio un paio di chilometri ed inverto la marcia, decido di continuare la mia idea. Arrivo al muretto, lascio l'auto con le chiavi nel cruscotto, come prima, tanto… Salgo su muretto. Guardo giù, l'acqua che so` esserci, per il rumore che sento, non si vede, il buio comincia a prevalere. Faccio il salto, no, fermatemi! Sopraggiunge un'auto, ecco penso " mi hanno visto, si sono accorti di me. Ora diranno:- Signore, scusi, cosa sta facendo? Posso aiutarla?-"

Il tizio si avvicina, nella destra tiene una valigetta, mi guarda ed io gli faccio: - Embè? - Ha pensato a fare una polizza mi dice?- Cosi` la sua famiglia puo` continuare tranquilla! - E dicendo questo sul suo viso si stampa un bel sorriso. - Ma vaffanculo- gli dissi - mi hai tolto l a poesia.- Scendo dal muretto risalgo in auto, metto in moto e mi allontano sentendo un imprecazione rivolta verso di me. " Assicuratori" pensai, , Puah! Faccio un paio di chilometri ed inverto la marcia, decido di continuare la mia idea. Arrivo al muretto, lascio l'auto con le chiavi nel cruscotto, come prima, tanto… Salgo. Ora il buio e` il dominatore assoluto, il freddo si fa pungente. Guardo avanti. Faccio il salto, no, fermatemi! Sopraggiunge un'auto, ecco penso " mi hanno visto, si sono accorti di me. Questa volta mi diranno:- Signore, scusi, cosa sta facendo? Posso aiutarla?-" Dall'auto scende un tizio con la barba e gli occhiali e mi dice: se si butta il comune farà causa alla sua famiglia per chiedere i danni ambientali che causerà, le conviene chiedere un parere legale prima.- Mi allunga un biglietto da visita e se ne va. Scendo dal muretto risalgo in auto, metto in moto e mi allontano imprecando. " Avvocati" pensai, Puah! Ed ecco che la voglia di farla finita si rifà viva prepotente.

Giro l'auto e torno al muretto. Salgo. Un'auto questa volta si ferma subito, scende un tizio piccoletto con il pizzo e gli occhi da furbetto. Mi chiede:- Scusi Signore, ha lasciato uno scritto di suo pugno?- - No!- Risposi, la mia vita non interessa nessuno! - No, no - Fa lui - intendevo come testamento-

…Sono ancora in auto, ho lasciato l'omuncolo a meta` senza risposta. "Notai" pensai, Puah!

Ora il desiderio di farmi notare si stava traducendo in reale desiderio di farla finita, di spiccare quel volo, di sentirmi finalmente libero e per pochi ma infiniti istanti sentirmi padrone dell'aria.

Ora ero li ad un passo dalla fine, già assaporavo il sapore del vuoto. Un urlo mi fermò, una ragazza simpatica mora occhi chiari non molto alta ma carina, il mio tipo insomma, mi disse:- Dove abita? - "Gentile", pensai, "ecco una persona che si preoccupa". - Milano rispondo - Ah, ottimo - dice lei - lì le case valgono un sacco, mi metterebbe una firma qui? - E cosi dicendo mi mostra un contratto di

impegno per vendere appartamenti. Lo presi in mano e lo stracciai, poi guardai la signorina. Costei corse verso la sua auto e fuggì, di sicuro la luce che vide nei miei occhi la spaventò. "Agenti immobiliari" pensai, Puah!

Dopo qualche minuto tornai al muretto, salii. "Ora si ferma un'auto ma io non la guarderò nemmeno" pensai. - Che belle chiappe - sentii - Sai che hai proprio un bel sederino? - Perché sprecarlo così, vieni con me.- Mi girai non sò se quello che vidi era un uomo o una donna di certo nessuno delle due. Stavo per dirgli ma vaffan.. ma sarebbe stato un augurio per cui cambiai e dissi: - Ma va a cagare!- Ormai ero stanco di salire in auto partire, scendere e risalire su quel dannato muretto. Pensai alla situazione, volevo farmi notare o farla finita per davvero? Perché poi? Il desiderio umano di uscire dall'anonimato, la semplice ricerca dell'approvazione altrui, almeno i soldi, invece niente, solo grigiore intorno. Nessuno che si accorge che esisto. Allora si`, la faccio finita. Ma che dico, sono pazzo guarda quanta gente si è invece accorta di me, giornalisti, avvocati, assicuratori, notai, agenti immobiliari, omosessuali. Mi girai per riprendere la mia auto ma non c'era più, un ladro approfittando delle chiavi si era allontanato indisturbato. Il giorno dopo firmai il contratto di affitto di sei locali in centro, aprii uno studio misto: legale, assicurazioni, notarile, immobiliare, a capo dell'ufficio stampa assunsi l'omosessuale che mi aveva accompagnato il giorno prima a casa. Ora sono miliardario ed ho un sacco di amici.

Meditate gente, meditate!
 
Home
E-M@il
Barzellette
LINKS