Sento parole di un dio stanco che non ha
piu` voglia di giocare con l'uomo. Non e` questione di
ombre, ne` di passato, bensi` di presente,
un presente che finche` vorranno distruggere invece di
amare sara` un "non presente". Quanto e`
facile incitare a vivere ogni istante positivamente, con il
sano egoismo, con la gioia per le piccole
cose e tutte la retorica che ne segue. Quando ti accorgi che
cio` di cui il mondo ha bisogno e` solo
la sua purezza perduta. Perduta come la nostra al momento
della nascita quando uscendo dall'utero
materno abbiamo per la prima volta "sentito" il mondo. Per
questo piangiamo. Eravamo essenza mai stata,
sostanza inesistente, pura energia sottile che esisteva
nella dimensione del nulla coniugato al
tutto. Poi due cellule si sono unite, la reazione chimica ha
richiamato questa essenza l'ha imprigionata
dentro le regole della vita, dandogli una connotazione
fisica. Ma e` corta sta vita, non c'e` niente
dopo? C'e', c'e'; ed ecco che inventiamo la religione, il
culto per far credere all'uomo che non e`
solo e che dopo ritornera` essenza felice.
Mi sono accorto di una cosa molto semplice.
In assenza della fisicita` comandano i sentimenti. Ecco
perche` alcuni litigano spesso in chat,
come spesso nascono storie impossibili. Le sensazioni e l'istinto
fanno da padroni perche` non c'e' la percezione
fisica del linguaggio del corpo dell'interlocutore. E
allora per le persone che credono giusto
servire i sentimenti o che dei sentimenti sono vittime la cosa
si fa dura. Che senso ha rimanere vittime
di se stesse, che senso ha sprecare il tempo che e` gia` cosi`
poco? Invecchiamo sereni cercando di accettare
cio` che siamo.
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