C'era un calma assoluta in questa sera d'estate dove le cicale fanno
da padrone.
Sonnecchio su una sdraio perso nella luce dell'imbrunire, perso
difronte a quella distesa azzurra che mai si ferma.
E penso, penso a quanta vita si nasconda in quelle acque, vita invisibile,
vita fugace, vita perigliosa, vita.
Il giorno precedente visitai l'acquario.
Un enorme museo vivente dove l'uomo, con la solita superbia, rinchiudeva
quella vita con la scusa di fare studi umanitari scentifici ecc. Allora
perche` facevano pagare un biglietto cosi` salato (piu` della stessa acqua
di mare) perche` all'esterno c'era un parcheggio di auto a pagamento, perche`
l'interno dell'acquario era disegnato coreograficamente con l'intento di
appagare vista e udito. Si, anche l'udito, per tutta l'area si sentivano
delle registrazioni di suoni acquatici, delfini compresi. Sono certo che
molti esperimenti davvero siano utili, sono certo che molti pesci siano
tenuti "bene", curati. Cio` non toglie che mi venga da pensare quanto sia
ingiusto rinchiudere un essere, che ha l'istino del mare aperto, in pochi
metri quadrati. Ho visto quanto siano "grandi" i delfini che nonostante
rinchiusi parevano contenti di giocare con un cappio legato ad una corda,
ho visto lo sguardo delle squalo che fa paura solo a vederlo, l'ho visto
girare in mezzo agli altri pesci che parevano sereni.
Un pesce, un mammifero acquatico puo` provare sentimenti? Non lo
so.
Sono pero` convinto di una cosa che l'uomo non e` l'animale piu`
intelligente, anzi il contrario.
Sono convinto che l'intelligenza dipenda dalla forma del corpo.
In senso assoluto penso che tutti gli esseri siano "intelligenti:
allo stesso modo. Un pesce ha l'intelligenza necessaria per vivere con
quella forma nel suo ambiente, un leone pure, un cane pure, un uccello
pure, un insetto pure, l'uomo anche. Ma l'uomo e` l'unico animale che fa
tutte le "cose" che ben conosciamo non solo per sopravvivere.
Ora sono qui sulla mia sdraio di fronte al mare e non mi meraviglierei
se un'onda venisse a prendermi, non mi meraviglierei se un uragano si abbattesse
sulla costa vendicandosi almeno un po' dell'uomo.
Ho accarrezzato una razza, ho accarezzato un "mostro" . Erano li`
in una vasca di poche decine di metri quadrati con 30 o 40 centimentri
di acqua. E` stata un'esperienza, una sorta di incontro ravvicinato del
terzo tipo.
Due esseri apparentemente diversi ma uguali, secondo il ragionamento
precedente, sono entrati in contatto.
Non so` cosa la razza abbia provato, io ho provato dolore. Un corpo
morbido, una pelle delicata una spina dorsale fatta solo di cartilagine.
Ce n'era una che mi ha colpito. Nuotava con gli occhi e la bocca fuori
dall'acqua, pareva gridasse.
Si dirigeva verso gli spettatori pronti a toccarla, poi all'ultimo
momento scartava cambiando direzione.
E poi i pinguini e le foche, animali simpatici. Simpatici? Ma per
chi. Per noi che abbiamo fissi in testa gli schemi morfologici stereotipati.
Come lo sguardo dello squalo. Tremendo vero? Incute terrore anche ai pesci?
Mi chiedo. Se fosse cosi` allora anche i pesci provano sentimenti,
se anche i pesci provano sentimenti non so` quanto possano essere contenti
di vivere in un acquario.
Ora sono dentro il mare l'acqua mi arriva alla vita, le onde mi
accarezzano, mi cullano, sono amiche.
Io mi vergogno di essere un uomo.
Ary
|
|
|
|