Furgone e Ferretti (sottotitolo: triller pack)
 
 

Potrebbero essere due tali sconosciuti oppure il mezzo a quattro ruote e

pezzetti di ferro o un misto delle due cose. Proprio cosi`, si tratta di

Ferretti neodiplomato alla scuola serale che per sbarcare il lunario gira

per la citta` con un furgone e un gruppo di altri semidisoccupati in

cerca di un lavoro regolare. Lui, il Ferretti, come i suoi attuali

colleghi, cerca di vendere piccoli oggetti di cancelleria porta-a-porta

ed ai passanti occasionali. La sua ambizione e` di mantenersi

all'universita` per guadagnare un sospirato pezzo di carta da dottore.

Un giorno il fato busso` alla sua porta. Ferretti apri`. Nella

fattispecie il Ferretti appariva insignificante, stempiato, piu` anziano

che in realta`, ma dietro gli occhiali, si nascondevano un paio di

occhietti piccoli e tenaci. Quando apri` la porta vide per terra un

pacco, si guardo` intorno e visto che non c'era nessuno lo ritiro`. Lo

poso` sul tavolo della cucina, peraltro l'unico tavolo che possedeva,

prese l'unica sedia e si accomodo` vicino al pacco. Inizio` a scartarlo,

ma il telefono che stava per venire tagliato dalla Compagnia Telefonica,

suono` forse per l'ultima volta. Una voce, dall'altro capo del filo,

disse:-Spero che tu non abbia gia` aperto il pacco!- Il Ferretti si

affretto` a rispondere: -NO, non ancora! - Bene - continuo` la voce

- ascolta cio` che devi fare: devi portare il pacco a questo indirizzo.

La voce gli passo` via e numero civico. - Ma cosa contiene?-

Irruppe improvvisamente il Ferretti- Non ti e` dato saperlo, rispose la

voce.- Sappi solamente che ci puo` essere una cosa che potrebbe far

diventare ricca e famosa la persona che la possiede. Ma non e` tua,

ricordalo. Quindi portala a destinazione con il tuo furgone e forse in

cambio riceverai una mancia.- E riappese. Ferretti rimase un attimo con

la cornetta in mano come se la conversazione potesse riprendere, ma poi

capi` che la linea era stata chiusa e riappese a sua volta. Si giro`

verso il pacco: ora gli appariva piu` grande di prima, forse per

l'effetto delle parole dello sconosciuto; sta difatto che una perversa

curiosita` cominciava ad attanagliarlo. Che scherzo balordo mi stanno

tirando? Penso` e comincio` ad analizzare la situazione. Aveva diverse

scelte: aprire il pacco e decidere successivamente, portarlo a

destinazione senza interessarsi del contenuto o rivolgersi alla polizia e

lavarsene le mani. Non sapeva proprio cosa fare. Fortunatamente era

sabato e non doveva portare in giro i suoi colleghi "porta-a-porta".

Ripenso` al tono di voce della telefonata ed ora il timbro gli sembrava

innaturale o soprannaturale e se fosse vero che il contenuto possa far

diventare ricchi e famosi? Li` per li` penso` di aprire il pacco, ma poi

qualcosa che ricordo` gli fece cambiare idea. Prese l'ultima bolletta

del telefono che impolverata se ne stava semiappallottolata su una

mensola e lesse la data di scadenza. Era di sei mesi fa`. Sollevo` il

ricevitore ma il telefono rimase muto, la linea era stata tagliata.

Decise che poteva esserci un'altra scelta: disfarsi del pacco buttandolo

in qualche posto remoto, lontano da casa, in modo che nessuno vedendolo

potesse riconoscerlo. Usci` con il pacco dentro un grossa busta di carta

che gli serviva per conservare le forme di pane di Matera che si comprava

ogni tanto. Prese il furgone e si avvio` verso il centro della citta`.

Dato che abitava in periferia in uno squallido appartamento

"ammobigliato" di uno squallido caseggiato di un squallido quartiere

penso': che squallida giornata! E si ritrovo` a ripensare alla

possibilita` di impossessarsi del contenuto del pacco, ma ricordo` cio`

che una volta gli disse suo nonno:- Se mai un giorno ti trovassi di

fronte ad una scelta non dimenticare che qualunque decisione presa ti

sembrera` quella sbagliata.-

Ferretti non aveva mai capito questa frase fino ad ora e per un attimo

penso` di invertire il senso di marcia del furgone. Arrivo` in una

piazza alberata e vide che al centro c'era un cassonetto per

l'immondizia; si fermo` di lato e con la massima semplicita` butto` la

borsa di carta dentro il cassonetto. Non vide che un Vigile urbano lo

stava osservando. -Mi scusi`- Signore. Ferretti si raggelo`.- Lo sa che

esiste la raccolta differenziata dei rifiuti?- Ferretti non se lo

ricordava, infatti, erano cosi` pochi i rifiuti che produceva che bastava

una piccola busta di plastica per contenere quelli di due settimane e la

buttava direttamente nel bidone del condominio.

-Ha ragione si affretto` a dire e riprese immediatamente la busta che

aveva appena gettato, sali` sul furgone e riparti` osservando dallo

specchietto retrovisore la faccia perplessa del Vigile. Maledetto

pacco!- Impreco`.- Pare proprio che non riesca a buttarti via!- Disse

rivolgendosi direttamente al pacco che faceva capolino dalla busta..

Improvvisamente si ricordo` di un canale. Era un vecchio naviglio ormai

in disuso che ad un certo punto diveniva sotterraneo dando l'impressione

di portarsi via per sempre qualsiasi cosa che la sua torbida acqua

trascinasse, persino i ricordi.

Ferretti diresse il furgone in quella direzione sicuro di aver trovato il

modo di disfarsi del pacco e dopo 6 isolati arrivo` a destinazione.

Parcheggio` e con circospezione si diresse verso l'argine con

sottobraccio la busta. Si fermo` ad osservare il canale, l'acqua pareva

prendersi gioco di lui, si guardo` intorno e con occhi maligni tuffo` il

pacco dentro il canale. Ma si era dimenticato della piu` elementare

legge della fisica per cui un corpo di massa superiore al suo peso

galleggia, per cui ora il pacco libero dalla busta faceva bella vista di

se` sopra i maleodoranti spruzzi del canale. Poco piu` avanti c'era il

ponte sotto cui si immergeva il naviglio. Non inporta, penso` Ferretti,

ora scomparira` per sempre.

Invece il pacco improvvisamente si fermo` come trattenuto da qualcosa di

invisibile. In realta` l'imbocco del sotterraneo era "presidiato" da una

grata metallica di colore nero per cui invisibile dal davanti.

Ferretti corse sul ponte ed in preda al panico si sporse per riprendere

il pacco. Scivolo`.

Quando risali` sul furgone era tutto fradicio e terrorizzato. il pacco

era ancora in mano sua, non riusciva a disfarsene. Guido` per mezz'ora

ed infine decise di buttarlo dal furgone in corsa direttamente in un

campo lontano dalla citta`. Cosi` fece, percorse quaranta chilometri in

direzione nord ed arrivato, ormai a sera inoltrata in un viottolo di

campagna apri` il finestrino e lancio` il pacco in mezzo ad un bel campo

di grano. Giro` il furgone e intraprese la via del ritorno. Percorse

circa dieci chilometri quando di colpo il furgone sbando` e per poco non

fini` dentro un fosso. La ruota posteriore destra si era afflosciata.

Ho sicuramente bucato. Penso` il Ferretti. In effetti era proprio

cosi`. A notte inoltrata Ferretti riusci` a rincasare, dopo aver

sostituito la ruota, riparato un guasto al motore, sbagliato strada un

paio di volte ma soprattutto felice di essere riuscito a disfarsi del

pacco. Apri` l'uscio e si diresse direttamente in camera da letto, stava

per varcarne la soglia quando, con la coda dell'occhio, vide il pacco.

Era sul tavolo della cucina come se mai fosse stato spostato da li`.

Ferretti comincio` a girarci intorno in preda ad una forte eccitazione

mista a paura e sgomento. - Ora ti apro! - Disse con un filo di voce

che celava una innata determinatezza. Prese la sedia e inizio`

l'operazione. Scarto` il pacco che rivelo` una anonima scatola marrone

con coperchio. Apri` la scatola e tiro` fuori un'altra scatola piu`

piccola. Ahi, ahi! Penso`, ed apri` la seconda scatola. Naturalmente

c'era un'altra scatola ancora piu` piccola. Il metabolismo di Ferretti

cominciava ad alterarsi troppo. Ormai, mentre continuava a trovare

scatolette sempre piu` piccole, farneticava sommessamente. Alla fine

apri` l'ultima e trovo un minuscolo foglio di carta che conteneva scritto

qualcosa ma talmente piccolo che non si riusciva a leggere. Ferretti, in

preda al piu` feroce parossismo, si ricordo` che possedeva una lente per

francobolli, ricordo di suo nonno. La prese e con infinita lentezza

decifro` la scritta.

Quando i pompieri entrarono dalla finestra della cucina trovarono il

Ferretti ancora immobile con lo sguardo fisso sul calendario appeso al

muro e una lente nella mano destra. Il patologo che era stato chiamato

urgentemente per fare l`autopsia non capi` perche` il due Aprile di

domenica doveva investigare su un uomo apparentemente normale che era

morto stringendo nella mano sinistra un minuscolo foglio di carta con

scritto: CURIOSONE!!
 
 
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