Un giorno la lettera Acca si svegliò con un dubbio atroce, si chiese: <ho sentito dire spesso la frase "non capisco un'acca" ma se io sono una Acca, quando non capisco cosa posso dire? Cosi` cominciò ad arrovellarsi finché un bel momento decise di chiedere consiglio a qualcuno e si incamminò sulla via. Incontrò una  così si fermò e chiese:- Scusi signora Zeta, io sono un'Acca posso farle una domanda?- Nessuna risposta, allora continuò:- ho sentito dire spesso la frase "non capisco un'acca" ma se io sono una Acca, quando non capisco cosa posso dire?- Di tutta risposta si sentì solamente uno ZZZZZZZZZZ… <Acc pensò Acca ,<starà dormendo e così continuò per la sua strada. Fece pochi passi quando incontrò una Vi e subito iniziò:- Scusi signora , io sono un'Acca posso farle una domanda?- Va'- rispose Vi e Acca di seguito:- ho sentito dire spesso la frase "non capisco un'acca" ma se io sono una Acca, quando non capisco cosa posso dire?- Va'- ripeté Vi ,-va'- Allora Acca riprese il cammino sempre con quel pensiero fisso nella mente. Poco dopo incontrò la  e ripeté tutta la manfrina. La U rispose:- uuuuuuh- e se ne andò senza aggiungere altro. Acca cominciava a spazientirsi ed accelerò il passo. Incontrò una  e le chiese subito:- Scusi signora Ti io sono un'Acca posso farle una domanda?- E la Ti rispose:- Tataa, taratà taratà taratà, tatà tatà tataaaa. Acca se ne andò via di corsa. A questo punto incontrò la  che alla domanda rispose:- SSSSsssssss, silenzio!- E se ne andò. Acca cominciò a correre e senza fiato giunse di fronte alla . Fece la fatidica domanda subito:- Scusi signora Erre, ho sentito dire spesso la frase "non capisco un'acca" ma se io sono una Acca, quando non capisco cosa posso dire?- Erre rispose:- caua Acca io sono la eue moscia mi spiace non so!- <Ma insomma pensò Acca <possibile che nessuno sappia aiutarmi? e svoltò in una via. Fece pochi passi quando incontrò la signora  che subito proliferò:- Quasi, Quasi Qualche volta metterò a soQQuadro la Qualsiasi Quadriglia di Quadri di Qualunque di Quando in Quando.- Mi scusi - fece Acca e si allontanò spaventata. Dopo un centinaio di passi incontrò la . A questo punto Acca pensò che era inutile fare la domanda, tanto…. e proseguì, La  rispose:- Ooooooh!- La  alla domanda: -Scusi signora Enne io sono un'Acca posso farle una domanda?- Rispose secca:- No!- La :- Mah!- La  cantò:- la la lalalala la lalllallalallla lala. Acca sorpassò la  senza nemmeno vederla perché era troppo magra. Ad un certo punto incontrò se stessa la . Cominciò a fissarla muta come un'acca, alzò una gambina, l'altra Acca alzò una gambina, un braccino…un braccino. Così Acca capì che si trovava dinanzi ad uno specchio e proseguì Giunse dalla . Bella rotonda se ne stava tutta li` a GonGolarsi. Acca chiese:- Scusi signora Gi, io sono un'Acca posso farle una domanda? Ho sentito dire spesso la frase "non capisco un'acca" ma se io sono una Acca, quando non capisco cosa posso dire?- La Gi la Guardò con occhi stralunati e rispose:- Già!- A questo punto Acca piangeva sommessamente e con passo strascicato quasi non inciampò nella . Rifece la domanda. -Fede cava Acca - Rispose Effe - Io Fono Ficuva che tuoveva` la Fua visposta .<Anche le Effe "diverse" mi tocca trovare Pensò Acca e animata da una forza inaspettata decise di continuare la sua ricerca. Incontrò la  che rispose:- Eeeeeeh!- La  sorniona fece:- Daiiiiiii! La  starnutì tre volte:- eCCi! ECCi! ECCi! Naturalmente la  rispose:-Boh!-

Finalmente dopo lungo girovagare Acca, allo stremo delle forze incontrò la signora  e ripeté per la ventesima volta:- Scusi signora A, io sono un'Acca posso farle una domanda? Ho sentito dire spesso la frase "non capisco un'acca" ma se io sono una Acca, quando non capisco cosa posso dire?-

A guardò intensamente Acca e con fare saggio rispose:- Bella domanda!                

Questa è la storia della lettera  che inseguito a questa vicenda diventò la lettera "muta".

Morale: ci sono belle domande che non hanno risposta.
 
 

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