ISTRIA

 
 
 
PIETRE.
Argenteo fremito
di frondosi ulivi.
Conche bionde di messi
e verdi di prato.

PIETRE,
gelide ed infuocate,
sitibonde pietre,
ch'ammucchia il curvo
campagnol paziente
cercando terra.
Terra sanguigna
che tinge di rosso
madenti volti
di povere macchine umane,
che rompe la pelle,
che brucia le occhiaie
infossate dalla fatica.

PIETRE,
che il mare accarezza,
che il mare percuote,
che leviga, il mare;
velate di pini
che cercan la linfa
entro le rocce.

PIETRE.
Cunicoli fondi
dipindi di morte.
Irte foibe abissali
percosse d'urla inumane.

ISTRIA!
Terra di pietre e di vento,
terra d'odio e d'amore,

ISTRIA!
terra del mio dolore.                   .


 
 
 
Bepi Nider

 
 
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