Internet, la realtà Fiumana, Istriana e Dalmata nello spazio virtuale

 
 
Internet è la parola magica di questo nostro nuovo millennio; la straordinaria invenzione che consente, grazie al semplice possesso di un personal computer dotato di modem, di collegarsi alla rete mondiale e di accedere ad una mole impressionante di informazioni e, con una spesa resa oramai accessibile a molti, di mettere in rete un proprio sito. Una vera e propria rivoluzione che allontana distanze e che consente di conoscere e di farsi conoscere nel grande mare dei "naviganti" della rete sparsi per tutto il mondo. 

E' evidente che per il mondo dei giuliano-dalmati dell'esodo, che gli eventi di questo secolo appena concluso ha sparso per i quattro angoli della terra, e per quello dei "rimasti", che le vicende politiche di questo ultimo periodo ha diviso tra gli stati nazionali d'Italia, di Slovenia e di Croazia, una tale opportunità di incontrarsi a distanza  è un'occasione straordinaria per abbattere confini e riunire così, almeno nello spazio senza limiti della rete, le sue variegate componenti e le sue molteplici anime. 

Anche se non sfruttata ancora nel pieno delle sue grandi potenzialità tale opportunità non è andata sprecata; chi si mette a navigare utilizzando uno dei tanti motori di ricerca ed imposta come parola chiave "istria", "dalmazia", "impresa fiumana" oppure inserisce il nome di una delle tante città istriane o dalmate trova infatti un'ampia selezione di siti dedicati alle terre adriatiche. 

Qui si vuole fornire una breve panoramica dei principali siti dedicati all'Istria, Fiume e Dalmazia o che nel loro interno toccano problematiche ed aspetti connessi con quest'ultime. Citato doverosamente il sito della Società di Studi Fiumani (www.pelagus.it/fiume-rijeka ora www.fiume-rijeka.it) passerò ad esaminare per prima i siti del mondo dell'Esodo. 

1. http://www.unioneistriani.it 

E' il sito dell'Unione degli Istriani che raccoglie le varie Famiglie in cui si sono riuniti gli esuli istriani. Si caratterizza per un bel logo d'entrata in cui, a fianco di una cartina fisica dell'Istria, campeggia lo stemma della capra istriana. Si articola in varie pagine, alcune ancora in evoluzione, che forniscono l'elenco delle Famiglie; dei brevi cenni sulla Storia e sulla cultura istriana, con un settore Libri e Pubblicazioni in cui spicca il volumetto "La via dell'Esilio", supplemento al n.10 1997 di Storia Illustrata, arricchito da un interessante corredo iconografico; un elenco di altri siti di analogo interesse, che nel gergo anglofono di internet vengono chiamati ormai universalmente  Bookmarks, oltre ad informazioni sul direttivo dell'Unione degli Istriani e sulle iniziative e sugli appuntamenti in corso. Ma la novità più interessante di questo sito è il FORUM; la pagina dedicata a dar voce e visibilità al dibattito tra i visitatori del sito sui vari temi del mondo istriano. Recentemente il Forum ha visto un'ampio e vivace dibattito sugli obiettivi di fondo da perseguire lanciando nuove ed interessanti proposte come quella ad esempio di istituire un Giorno della Memoria che ricordi l'esodo delle popolazioni giuliane, fiumane e dalmate; oppure l'idea di un grande raduno di tutti gli esuli da farsi per la prima volta nella terra d'origine, sull'esempio già fornito dagli esuli rovignesi, possibilmente in unione con la Comunità degli Italiani di Slovenia e Croazia . E' quasi inutile dire che il Forum è lo specchio fedele della realtà del mondo dell'esodo racchiuso tra un passato doloroso, con cui la storia ancora non ha fatto tutti i conti, e la volontà di voler andare avanti nella ricerca di salvaguardare quel che resta della cultura istriana, fiumana e dalmata; pertanto tali proposte hanno sollevato sia appassionati consensi che vivaci dissensi. 

2. http://www.dalmazia.it 

E' il sito che raccoglie la diaspora dalmata. Ad accogliere il visitatore è il bel simbolo, in cui in campo azzurro, spiccano le tre teste coronate dei pardi di Dalmazia. Tutto il sito si distingue per una grafica raffinata ma, al di là dell'aspetto estetico, quello che colpisce di più è la ricchezza e la dovizia d'informazioni. La pagina dedicata alla Storia per esempio è abbastanza ricca ed oltre ad un doveroso capitolo sulla storia dalmata spazia da una interessante disquisizione sul nome "Dalmazia" al calvario di Zara ed alla scomparsa della storica componente italiana dalla regione. Un Album fotografico ci offre le bellezze architettoniche di Zara, Sebenico, Spalato e Ragusa e delle altre splendide località dalmate. Interessante inoltre è la pagina dedicata agli Annulli postali ed alla serie di cartoline, opera del pittore spalatino Giuseppe Poduie, riproducenti costumi tipici istriani e dalmati; così come la serie di bozzetti preparati da Corrado Mezzana nel '42,  aventi per tema la Dalmazia, che dovevano avere finalità filateliche ma che, causa il precipitare degli eventi bellici, non videro mai pratica attuazione. Un altro ampio contenitore ricco d'informazioni è "El Calderon" che ha una pagina dedicata ai personaggi illustri, tra cui spicca la figura del grande matematico, fisico ed astronamo Ruggero Boscovich (Ragusa 1711 - Milano 1787) ed un settore dedicato alle pubblicazioni riguardanti sia la Dalmazia che la regione istro quarnerina. La terza sezione del Calderon s'intitola "La Risacca" che a sua volta è ricca di poesie, racconti, canzoni, notizie gastronomiche (dal significativo titolo "El Bonculovich") e di una curiosa pagina dedicata al carattere dei dalmati. Di rilievo inoltre è anche il settore intitolato "Noi nel Mondo" che fornisce oltre agli altri siti d'interesse, i già ricordati Bookmarks, una ricca pagina con gli e-mail (gli indirizzi di posta elettronica) dei dalmati e dei simpatizzanti sparsi per tutto il mondo. A completare il quadro vi è l'inserimento in rete della Rivista "Il Dalmata" (Giornale fondato a Zara nel 1865) che non si limita alle solite rievocazioni nostalgiche del passato ma che ha pagine ricche d'attualità. Il sito inoltre ha il suo "Guestbook", ovvero il libro dei visitatori e, cosa rara, ha anche una "English version" cosa che lo proietta a pieno titolo nella comunità internazionale dei navigatori di internet in cui l'inglese svolge il compito di lingua universale.. 

I siti italiani del mondo dell'Esodo in pratica finiscono qui, non così le pagine dedicate alla cultura giuliano-dalmata, in particolare dalle Università italiane. 

1. http://dschsun3.univ.trieste.it/rsg

In questa pagina l'università di Trieste rende disponibile a tutti gli studiosi l'ancor oggi fondamentale Codice Diplomatico Istriano, opera del grande studioso triestino Pietro Kandler, mettendo in rete i cinque volumi che vanno dall'anno 50 al 1526. 
Di notevole interesse sono inoltre i "Riferimenti storici giuliani" che forniscono un'ampio apparato bibliografico dell'ex regione Venezia Giulia. 
 

2. http://stratema.sigis.net/www/istria

Questo ampio sito invece opera dell'Università di Venezia ha il significativo titolo di "ISTRIA - Regione d'Europa". Offre un inquadramento Geomorfologico, Storico ed Etnico dell'Istria oltre ad una situazione Politica ed Economica dei tre Stati Nazionali in cui è divisa attualmente la regione istriana (Italia, Slovenia e Croazia) informandoci inoltre, con la pagina dedicata alla Cooperazione Transfrontaliera, sul quadro dei nuovi e sempre più stretti rapporti che tali stati stanno instaurando e che proprio nella regione istro-quarnerina trovano il loro naturale punto di raccordo. Con la pagina Villeggiare in Istria il sito ci fornisce inoltre la possibilità di un viaggio virtuale nel variegato mondo istriano toccando oltre alle più celebri località della costa la non meno fascinosa Istria  dell'interno. 
Il sito aveva in origine questo indirizzo: http://brezza.iuav.unive.it/stratema/www/istria ora non più attivo. 

Altri siti, soprattutto triestini, toccano più o meno direttamente il mondo istriano. Uno di questi è il sito NOSEPOL che ha una pagina dedicata all'Archivio Storico di Trieste, Istria e Dalmazia: 

http://www.el-sys.com/nosepol/amedeo/Stefano/Archive.html 

Cito questo sito in particolare perchè mette in rete il "Dictionnaire Geographique Portatif", opera edita a Parigi nel 1806, che fornisce un'interessante inquadramento della regione istriana-fiumana e dalmata, vista con occhio imparziale,  così com'era agli inizi del XIX secolo quando Napoleone, che già aveva abbattuta la Serenissima, non aveva ancora annessa l'antica Repubblica dalmata di Ragusi o Ragusa. 

Parlando invece dei Siti internet dei "Rimasti" abbiamo due principali siti, quello più recente della Comunità degli Italiani: 

http://cipo.hr 

con interessanti informazioni sulle comunità degli italiani presenti sia nell'Istria slovena che in Croazia di cui fornisce la data di costituzione, il numero dei soci, con rapporti statistici sulle fasce d'età degli iscritti; oltre ad informazioni sulle attività e sui rapporti istituzionali tra la comunità , l'Italia e gli stati di Croazia e Slovenia. Per esempio i soci della comunità nazionale italiana di Fiume risultano essere 6.837 con la seguente divisione per fascia d'età: il 36,7% ha oltre 60 anni; il 26,9 tra tra i 41 ed i 60 anni; il 23,67% ha tra i 21 ed 40 anni con un rapporto di leggera prevalenza delle donne (3.491) rispetto agli uomini (3.346); 

L'altro sito è quello del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno: 

http://www.crsrv.org 

la principale istituzione scientifico culturale dell Comunità degli italiani, che si è distinta per l'alto livello scientifico delle sue pubblicazioni, in particolar modo gli ATTI del Centro di Ricerche sono diventati fondamentali per ogni studioso che voglia approfondire la storia di questa regione di frontiera. Il centro dispone di una delle più ampie biblioteche indirizzate alla storia regionale dell'Istria, Fiume, Dalmazia e del Friuli-Venezia Giulia e mette a disposizione di ogni "navigante" questo ricco patrimonio bibliografico suddividendolo, per facilitare la ricerca, in due parti: il catalogo Generale, con 48.639 titoli, mentre i Nuovi Acquisti, che vanno dal 1989 al 1997, censiscono altri 8.018 titoli.  Nel Dicembre del 1995 il Centro si è visto inoltre attribuire l'ambito riconoscimento di "Biblioteca Depositaria del Consiglio d'Europa" ed ora ospita tra l'altro oltre 2.500 pubblicazioni dell'organo europeo. Le molteplici attività scientifiche promosse dal Centro vengono rese note tramite gli indici del Bollettino "La Ricerca" anch'essi accessibili in rete. Naturalmente anche questo sito, come del resto tutti quelli sin qui citati, ha il suo indirizzo di posta elettronica con cui potersi mettere in contatto diretto del Centro e del suo valente direttore il Prof. Giovanni Radossi. 

Escludendo i siti di carattere turistico ed informativo bisogna però citare un interessante sito sloveno: 

http://capris-d.si/ 

Il quale si presenta con una ricca raccolta di cartoline storiche dedicate principalmente a Capodistria, ma che riguardano anche Pola, Parenzo ed altre città istriane, oltre ad una sezione dedicata alla raffigurazione di battane, bragozzi ed altri vascelli storici istriani. La pecca di questo sito è che per ora è solamente in sloveno, con brevi abstract in inglese e solamente una breve presentazione in italiano, anche se pare sia in previsione una sua totale traduzione in italiano. Per esempio Capris viene definito nella presentazione in italiano come "Associazione culturale per la rianimazione di Capodistria vecchia". Il sito Capris è molto articolato con varie pagine dedicate all'arte, alle manifestazioni culturali, alla musica, ma la pagina per me più interessante è quella dedicata al "Pandolo, an ancient game that used to be played in old times and it is an ancient version of baseball.." così apprendiamo che il gioco di quando eravamo bambini si pratica ancora in Istria, sempre col suo vecchio nome, e che ci sono addirittura dei tornei ed un libro ad esso dedicato. 

Tra i siti delle città istriane uno dei più interessante è: 

http://www.rovinj.hr/italiano.htm 

il sito della Grad Rovinj - Città di Rovigno. Ovvero il sito ufficiale della città che accoglie il visitatore con un benvenuto in quattro lingue: croato, italiano, tedesco ed inglese. Va detto che tutto il sito ha la versione in queste quattro lingue. Ha un'ampia pagina dedicata alla storia della città rispettosa del fatto che sino all'esodo la città era completamente di cultura italiana. Il sindaco Lido Sosic, che parla perfettamente il dialetto veneto, accoglie i visitatori nella pagina di saluto in italiano conservando tutti i nomi storici italiani ed anche nella pagina in croato la città viene definita con la storica definizione in italiano di "la popolana del mare". Del resto la presenza nella città della storica componente italiana è ancora forte, tanto da esprimere il vice-sindaco e da mantenere ancora gran parte dell'originale toponomastica ed una presenza italiana sancita e garantita dallo statuto comunale che impone il bilinguismo in tutte le insegne e le iscrizioni cittadine. Tutto il sito del resto è ben fatto e consente di fare un ampio viaggio virtuale tra le bellezze naturali ed artistiche della città non dimenticando gli aspetti culturali, economici e turistici. 

Purtroppo il sito ufficiale della città di Fiume, l'attuale Rijeka, è l'esatto contrario: 

http://www.grad-rijeka.tel.hr/grad-rijeka 

Infatti contrariamente non dico al sito di Rovigno, ma anche a quello di altre città istriane (come per esempio quello di Pola) non ha la versione in italiano. Il croato è affiancato dalla solita versione in inglese ma, cosa ancor più grave, scorrendo il sito non si trova mai citato il nome di Fiume ma solamente la versione croata e questo anche nella pagina dedicata a "Rijeka through times" in cui sembra che l'italianità di Fiume sia tutta relegata all'avventura dannunziana: "...a transitory period evolved: the rule of D'Annunzio, the independent State of Rijeka (sic) and the inevitable fall of Rijeka to Italy in 1924". Ad onor del vero nella pagina dedicata ai dati censuari della città, forse perchè nel censimento riportato su un totale di 159.392 abitanti gli italiani risultavano soltanto 3.178, si ha la bontà di riconoscere che "Special importance is placed on the italian ethnic minority, wich has, for centuries, been nurturing it's language and culture on this soil". 

A conclusione di questa breve, per ragione di spazio, carellata dei siti internet non posso far a meno di parlare del principale sito non commerciale, tra l'altro uno dei più antichi, che nato come Istria.com ora si chiama: 

http://istrianet.org 

Il sito nato dalla volontà di un esule istriano d'america, Martin Floro Bassani, è ora portato avanti e rivitalizzato dalla direzione di una energica e volitiva istriana Marisa Ciceran che vive anch'essa negli USA e da un ristretto gruppo di collaboratori. Il sito si è mantenuto e si mantiene grazie al contributo volontario degli istriani sparsi per tutto il mondo, ospita testi  nelle varie lingue e dialetti usati dagli istriani riunendo tutti coloro che antepongono l'amore per l'Istria ad ogni altro aspetto nazionalistico (anche se i principali contributi sono in inglese ed in italiano) ed è in continua evoluzione. Basta cliccare sulla parola NEW che compare sulla HOME-PAGE per rendersi conto di quanto ciò sia vero. Più che un sito internet è un piccolo labirinto in cui ci si può piacevolmente perdere ed il mio invito è quello di navigare tra le sue tante pagine scoprendo nuovi e vecchi aspetti dell'Istria.. 
 
 

Gianclaudio de Angelini

 
Rivista FIUME - Anno XX N.1 (Seconda Nuova Serie) gennaio-giugno 2000, pag. 115

 

 
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