Città di carta / Papirnati grad
La letteratura italiana di Fiume nell'Ottocento e nel Novecento

 

 
Questa importante iniziativa culturale, per i tipi dell'EDIT e della IZDAVCKI CENTAR, fornisce un'ampia antologia della produzione letteraria fiumana di cultura italiana dai suoi timidi vagiti ottocenteschi alle ultime produzioni novecentesche che risentono dei vorticosi mutamenti epocali di questo secolo che ha indelebilmente segnato il destino di questa singolare città. 

Al curatore Aljosa Puzar ed ai suoi collaboratori, oltre al fatto di aver presentato in un unico volume un quadro generale della produzione letteraria fiumana, va l'indiscusso merito di aver corredato l'antologia con una pregevole traduzione a fronte in croato, la lingua parlata oramai dalla maggioranza dei cittadini dell'odierna città di Fiume-Rijeka. 

L'opera quindi rende fruibile a tutti i cittadini dell'odierna Rijeka e di tutta la Croazia la fondamentale pagina di storia letteraria di Fiume che è invece indissolubilmente legata al mondo  istro-quarnerino di cultura veneta ed italiana. 

Una iniziativa così importante non poteva che nascere dagli sforzi congiunti del mondo culturale sia italiano che slavo e va qui ricordato che tra i primi sponsor di tale iniziativa vi è la Società di studi fiumani che ha dato il via a tale operazione sia mettendo a disposizione del curatore il suo ampio materiale d'archivio sia contribuendo finanziarmente. Altri importanti contributi finanziari sono giunti dalla Regione Veneto e dalla Banca di Credito Cooperativo di Roma. 

Anche questa antologia, come per tutte le altre opere di simil natura, può prestarsi alle solite critiche per qualche omissione o per lo spazio più o meno ampio accordato a qualche autore. Va detto però che ciò è fisiologico in quante ogni studioso, come ogni tifoso ha la sua nazionale, ha la sua personale antologia che non potrà mai essere perfettamente uguale anche a quella del curatore più attento. E' indiscutibile però che tutte le varie anime e correnti letterarie presenti a Fiume tra otto e novecento sono degnamente rappresentate e che le personalità di maggior spicco: Paolo Santarcangeli,  Osvaldo Ramous, Gino Brazzoduro, Franco Vegliani, Alessandro Damiani od Enrico Morovich risaltano nel panorama generale della letteratura "in lingua" di Fiume. 

Mentre per la produzione in "vernacolo" bisogna dire che Fiume non ha prodotto grandi interpreti paragonabili a Biagio Marin, a Noventa, Ligio Zanini rimanendo la produzione in fiumano legata  al particolare senso di bonomia ed ironia della sua gente che non tocca però livelli universali ma rimane in un ambito municipalistico come in Mario Schittar (Zuane de la Marsecia) o in Arturo Caffieri (de Rocambole). 

Un discorso a parte merita la figura di Mario Angheben la cui limitata produzione letteraria ci lascia intravedere le sue grandi potenzialità, rimaste purtroppo in gran parte inespresse per la sua morte prematura. 

Della più recente produzione fiumana  vanno doverosamente ricordate due scrittrici: Marisa Madieri, dalla delicata vena narrativa e la poetessa Laura Marchig a cui si deve tra l'altro il tentativo di far uscire il vernacolo fiumano dall'ambito municipalistico per farlo assurgere ad un linguaggio più universale come nella poesia Lilith. 

Una piacevole sorpresa è stato l'incontro con la poesia intimista di Amleto Ballarini e la sua verve narrativa capace di un gustoso bozzetto di vita fiumana. 

L'antologia è corredata da un breve e documentato saggio su "La letteratura italiana di Fiume..", opera del curatore Aljosa Puzar, che inquadra storicamente il dipanarsi del discorso letterario fiumano consentendo anche al lettore meno informato del mondo culturale di questa città di incontri e scontri, di aperture e di confini, in bilico tra più culture e tra più appartenenze, di apprezzare il particolare contesto in cui la letteratura in lingua italiana di Fiume è nata. 

Concludo con la speranza che un'opera simile possa vedere la luce anche sul finire di questo nuovo secolo, segno che l'antico ceppo fiumano avrà continuato a fruttificare e che la cultura italiana sarà stata in grado di superare anche l'immane tragedia dell'esodo.
 
 
 Rivista FIUME: Anno XX N.1 (SNS) Gennaio-giugno 2000  Pag.128.

 


 
 
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