In questo storico edificio sono cresciute e sono state educate nell'amore per le proprie origini tante belle "mulete" istriane, fiumane e dalmate. In uno dei negozi situati in basso sulla sinistra aveva sede la Frutteria del Signor Severino Zoia, una tipica figura del Villaggio Giuliano, a cui i ragazzi erano particolarmente legati per la sua verve che lo portava ad inventare sempre nuovi carri e nuove macchiette ad ogni carnevale ed il Bar Italia del signor Bazzarini di Rovigno.
L'edificazione della "Casa della Bambina giuliano-dalmata" si deve principalmente ai coniugi Oscar e Marcella Sinigaglia. Che contribuirono con un assegno di 25 milioni oltre ai 40 milioni raccolti tramite elargizioni di privati grazie soprattutto all'instacabile azione di Marcella Sinigaglia Mayer, figlia del Sen. Teodoro Mayer fondatore de "Il Piccolo". La posa della prima pietra dell'edificio, progetto dell'ing. Foschini, avvenne il 25 ottobre 1953 mentre  l'inaugurazione avvenne dopo poco, nel gennaio del 1955, con un discorso inaugurale del triestino Guglielmo Reiss Romoli, Presidente dell'Opera Profughi Giuliani e Dalmati.

 

 
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