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    Matteo Collura "Eventi" Edizione Tea
    Recensione di Gabriella Bona
     
       
    Non è un libro di storia ma di storie: quasi quattrocento pagine, trenta momenti, tra il 1900 e il 1993, per raccontare il ventesimo secolo. Il “Eventi”, il giornalista del Corriere della Sera Matteo Collura riporta alla memoria alcuni tra gli avvenimenti più significativi, quelli che hanno segnato questi cento anni, raccontandoli nel loro svolgersi, senza i commenti e le analisi che è possibile fare a molti anni di distanza. Racconta i fatti nel momento in cui sono avvenuti, avvalendosi di testimonianze dell’epoca, di articoli giornalistici, di pagine di attualità scritte da grandi narratori del Novecento come Bacchelli, Gadda, Comisso, Vergani, Hemingway, Sciascia, Flaiano, Pavese, Ginzburg, Buzzati, Pasolini, Moravia. 
    Il secolo si apre con l’uccisione di Umberto I, a Monza, il 29 luglio 1900: i tre colpi esplosi da Gaetano Bresci aprono la strada, con Vittorio Emanuele III “ad un cambio di indirizzo e [ad] una politica interna sostanzialmente repressiva [che] passò a un’altra più democratica e adatta ai tempi”. 
    Troviamo, nel libro, pagine dedicate alla conquista della Tripolitania nel 1911 e dell’Etiopia nel 1936; alla prima guerra mondiale, dalla sconfitta di Caporetto alla vittoria finale; all’occupazione di Fiume, nel 1919, da parte di D’Annunzio e dei suoi uomini; ai giorni frenetici e drammatici che precedono l’avvento del Fascismo. 
    Alla seconda guerra mondiale sono dedicati due capitoli: l’armistizio  dell’8 settembre 1943 e la strage, nel 1944, di 335 italiani, uccisi dai tedeschi agli ordini di Kappler e di Piebke. 
    Il 1946 è l’anno del grande cambiamento in Italia: il 9 maggio Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio Umberto e il 2 giugno, dopo una campagna elettorale che contrappone, con toni forti e grande partecipazione popolare repubblicani e monarchici, l’Italia diventa, con la prima votazione a cui partecipano le donne, una repubblica. 
    Le elezioni del 1948 saranno dominate dalla Democrazia Cristiana di De Gasperi. Due anni dopo, il 5 luglio 1950, Salvatore Giuliano, “per alcuni, un eroe che toglie ai ricchi per dare ai poveri; per altri un sanguinario al servizio della politica più cinica”, viene ucciso a Castelvetrano. 
    L’11 ottobre 1962 segna una data fondamentale: l’ottantunenne papa Giovanni XXIII apre i lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II: “un uomo dall’espressione bonacciona cominciava a scuotere una Chiesa pietrificata nei suoi rituali esclusivi, attardata di secoli rispetto all’evoluzione della realtà umana e sociale del mondo”. 
    Troviamo, nelle pagine di Collura, la morte di Enrico Mattei, nel 1962, “l’uomo che aveva osato sfidare il monopolio internazionale delle ‘sette sorelle’”; il 1968, “l’anno dell’esplosione della contestazione studentesca”; i sedici morti, nel 1969, in Piazza Fontana a Milano; il referendum sul divorzio nel 1974 che vide i due schieramenti opposti in una battaglia giocata con ogni mezzo disponibile. 
    Sempre più vicini alla fine del secolo, l’Italia viene scossa, nel 1978, dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro, dalle sue lettere in polemica con la DC, durante la prigionia nel covo delle Brigate rosse. 
    Nel 1992 è la Mafia che uccide Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due giudici coraggiosi che lo Stato non ha saputo difendere. La fine del secolo e del libro è dedicata a Tangentopoli, a quel 1993 di suicidi, di arresti e di processi eccellenti. 
    Anche i disastri naturali trovano spazio nel libro, con il terremoto che nel 1908 “squassò Messina, Reggio Calabria e i paesini distribuiti lungo lo Stretto” e l’alluvione che devastò Firenze nel 1966. 
    Ma nel libro non mancano pagine dedicate agli artisti: gli ultimi giorni, a Milano, nel 1901, di Giuseppe Verdi; il manifesto del Futurismo pubblicato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti; i fischi e le polemiche con cui furono accolte le prime rappresentazioni di “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello e la morte, nel 1975, di Pier Paolo Pasolini. Allo spettacolo sono dedicati i capitoli sul programma televisivo, nato nel 1955, “Lasca o raddoppia” e allo scandalo provocato dal film “La dolce vita” di Fellini. 
    Per lo sport due sono i personaggi scelti dall’autore: Enzo Ferrari e Fausto Coppi, oltre alla Nazionale di calcio del 1934. 
    “Un libro di cronaca – come scrive l’autore nella nota introduttiva – col proposito di dare un contributo di originalità alla vasta letteratura del XX secolo nel nostro Paese”: un libro che ci permette di ricordare momenti importanti della nostra storia. 
      
    gabriella bona 
   
 
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