Massa, la “Commissione Bobbio”, le
scelte pMONTANARO - Con la protesta degli abitanti della zona di Basse
di Stura, dove sorge la discarica che accoglie i rifiuti di tutto il torinese
e delle province di Asti e Cuneo - discarica che sarà considerata
esaurita a fine 2003 -, ritorna di stringente attualità il problema
dell'individuazione dei siti e della realizzazione di un termovalorizzatore
e di una discarica per la zona di Torino Sud Est, capoluogo incluso. Il
lungo lavoro della commissione "Non rifiutarti di scegliere" (anche nota
come "commissione Bobbio") istituita dalla Provincia ha condotto a stilare
una graduatoria tra siti, potenzialmente in grado di ospitare i due impianti.
Ma in questi ultimi mesi ci sono state diverse novità, come la dichiarata
indisponibilità dell'area Chind di Chivasso a ospitare un inceneritore;
per non dire delle proteste di gruppi di cittadini e ambientalisti, costituitisi
in comitati per lottare contro l'ipotesi di avere un termovalorizzatore
o una discarica sul proprio territorio.
Ci sembra il caso di fare il punto,
sulla vicenda, con il sindaco montanarese Riccardino Massa: il paese basso
canavesano ha, alti in graduatoria, sia siti per l'impianto di stoccaggio
dei rifiuti che per la loro distruzione termica. In particolare, per quanto
riguarda il termovalorizzatore, Montanaro si è trovato al centro
di un caso piuttosto curioso: in un primo tempo, nella classifica stilata
dalla commissione "Nrds", non era stato indicato alcun suo sito; nel frattempo,
però, era stata avanzata la candidatura di regione Ronchi, presa
in considerazione in un secondo momento insieme al sito torinese di strada
del Francese: l'area montanarese è stata così inserita al
terzo posto, alla pari con Torino Mirafiori e Chivasso ex Lancia, dietro
a Chivasso Pis e Volpiano, ovvero alle due aree che dovrebbero passare
alla Valutazione di Impatto Ambientale.
"Per prima cosa - spiega Massa -
non è corretto dire che il Comune di Montanaro ha avanzato la candidatura
di un proprio sito. Le cose stanno in questi termini. Il consorzio Aisa,
perchè sono i consorzi a proporre i siti, e non i singoli Comuni,
aveva indicato alla Provincia anche un sito montanarese, ma la Provincia
lo aveva ritenuto inadatto, proponendo al posto zona Fontanella, dov'è
la discarica per inerti. Era il dicembre del '99, e a quel punto noi ci
siamo attivati per raccogliere documentazione utile a dimostrare che quella
sì, era davvero un'area inadatta. Eventualmente, si sarebbe dovuto
prendere in considerazione il sito di zona Ronchi. La documentazione è
giunta in Provincia nel giugno 2000, ed è rimasta per molti mesi
sepolta in qualche cassetto. Certamente noi, dal Comune, non siamo andati
a sollecitare l'esame di quelle carte, cosa che ha invece fatto Aisa nell'ottobre
2001. A questo punto, il nostro sito è stato preso in esame, con
quello di strada del Francese, e le conclusioni le sappiamo".
Perchè, allora, l'immagine
di Massa è risultata essere quella del sindaco "che vuole l'inceneritore
in casa propria?". "Perchè - risponde il sindaco -, quando in 'Commissione
Bobbio' si è fatto presente che si sarebbe preso in esame anche
il sito di Montanaro, ho detto che, a mio giudizio, si trattava di un atto
dovuto. Non ho certo detto che volevo l'inceneritore a Montanaro".
Con il passare del tempo - e il
sopraggiungere della campagna elettorale -, le posizioni sono andate definendosi
in modo diverso. "Sì, perchè sono subentrati fatti nuovi
- conferma -: la dichiarata indisponibilità di spazi nell'area Pis
di Chivasso, ad esempio; il raddoppio della centrale termoelettrica chivassese,
la prossima realizzazione di centrali a Settimo e Borgaro. Devo dire che,
tutto sommato, la posizione del collega Fluttero la capisco anche: il consorzio
Chind, proprietario dell'area industriale, pur essendo a maggioranza pubblica
ha una forte componente privata; non si può chiedere a una società,
che ha l'obiettivo di ottenere profitti, di vincolare per 14 mesi un'area,
in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale. Se la società
trova acquirenti per quei terreni, vende. Ecco, io credo che la 'Commissione
Bobbio' abbia fatto un gran lavoro sotto il profilo tecnico, ma abbia mostrato
delle lacune in altri settori".
Se però Chivasso si tira
indietro, a questo punto non si può chiedere agli altri di fare
finta di niente: o i risultati della commissione vengono accettati da tutti,
oppure tutto va rimesso in discussione. "Io penso - commenta il sindaco
- che davvero l'area chivassese e basso canavesana sia già stata
fin troppo toccata, sotto il profilo ambientale. E teniamo conto di un
fatto: Torino, da sola produce il 75% dei rifiuti del bacino che i nuovi
impianti dovranno servire; certo, in città un'area per la discarica
non c'è, quindi è giusto e logico che venga costruita in
provincia. Ma per il termovalorizzatore, l'area di Mirafiori sarebbe adatta;
oltretutto l'energia termica prodotta sarebbe immediatamente utilizzabile
per gli impianti di riscaldamento e quelli industriali della zona".
Insomma, per Massa il lavoro dei
tecnici dovrebbe, a questo punto, cedere il passo a scelte di carattere
politico.
"E c'è un'altra scelta politica
- conclude - che dovrebbe essere assunta: quella di affidare la gestione
di un impianto di incenerimento a un consorzio a maggioranza pubblica,
e non a privati: questo perchè la gestione pubblica garantirebbe
una gestione corretta e sicura, dal punto di vista ambientale, dell'impianto,
anche a costo di trovarsi, in qualche momento, in condizioni di non economicità;
un privato, che ha come obiettivo primario il profitto, non esiterebbe
a non seguire alcune norme di corretta gestione, se queste si rivelassero
non convenienti per il suo portafoglio".
m.s.