IVREA - Dieci anni vissuti nel segno
della solidarietà, e certamente degni di essere celebrati, per l'associazione
di volontariato L'Orizzonte. Domani, sabato 23 marzo, la ricorrenza viene
adeguatamente posta in risalto con un convegno che inizia alle 9.30,
al Centro congressi "La Serra" di corso Botta. L'Orizzonte prende le mosse
nel 1992 (anche prima, in verità) dall'esigenza di intervenire sul
territorio a sostegno di giovani che hanno bisogno di un accompagnamento
per venire fuori dal problema della tossicodipendenza. L'incontro con don
Paolo Fini, fondatore e presidente del Centro Torinese di Solidarietà,
convince un gruppo di volontari che si raccoglie intorno a don Arnaldo
Bigio che anche in Ivrea è possibile costruire qualcosa. La filosofia
e la metodologia scelte sono quelle propugnate da don Mario Picchi nel
suo "Progetto Uomo". Il 19 febbraio 1992 viene inaugurata, in piazza del
Duomo, la "Casa della solidarietà", e il 23 marzo l'associazione
L'Orizzonte - Centro di Solidarietà Eporediese si costituisce ufficialmente.
Negli anni seguenti le attività si sviluppano, si inaugura una casa
per ragazze (villa Maria) a Romano Canavese e viene attivato un programma
di reinserimento sociale in collaborazione con l'istituto "Cuniberti".
Dal 2000 si sperimenta un nuovo progetto terapeutico, basato su quattro
moduli residenziali e uno semiresidenziale.
Il convegno di domani, dopo i saluti
del presidente don Arnaldo Bigio e delle autorità, prevede l'intervento
di don Paolo Fini, che illustrerà "Progetto Uomo: una proposta di
libertà". Alle 11.15 il magistrato Rodolfo Venditti parlerà
di "Solidarietà: non semplice compassione, ma forza di cambiamento",
ricordando la figura di Luciano Tavazza, eporediese, tra le massime espressioni
del volontariato italiano. Al termine sono previsti un buffet e il pomeriggio
di festa in piazza del Duomo.
"Abbiamo intitolato la celebrazione
- spiega don Arnaldo Bigio - 'Dieci anni di speranza'. Senza enfasi, o
trionfalismi pericolosi, abbiamo la consapevolezza di essere stato proprio
questo per tutti coloro che hanno bussato alla nostra porta cercando sollievo,
orientamento, solidarietà. Per tutti: nessuno escluso. Non abbiamo
millantato certezze, reclamizzato risultati. Abbiamo condiviso. Questo
sì".
m.s.