IVREA - Anche l'Ivrea Social Forum è stato presente al Social Forum Mondiale tenutosi a Porto Alegre dal 31 gennaio al 5 febbraio con due delegati, Nevio Perna e Alfredo Tradardi, che ci hanno inviato un loro commento sull'evento.
Il forum si è
articolato in 27 conferenze, 14 testimonianze, 90 seminari, 800 workshop
e un intenso programma di attività culturali. Le conferenze hanno
trattato temi quali controllo dei capitali finanziari, economia solidale,
sviluppo sostenibile, diritti dei popoli indigeni, democratizzazione della
comunicazione e dei media, cultura della violenza, globalizzazione e militarismo,
principi e valori. Tra le testimonianze ricordiamo quelle di Manuel Vasquez
Montalban, Mustafa Barghouti Leonardo Boff, Immanuel Wallerstein, Rigoberta
Menchu.
I seminari hanno permesso
l'approfondimento dei temi discussi nelle conferenze. I seminari e le conferenze
sono stati definiti dal consiglio internazionale del Social Forum e dal
comitato organizzatore brasiliano, mentre i workshop sono stati il contributo
delle migliaia di associazioni presenti al forum.
Nel parco dell'Armonia
di Porto Alegre si è tenuto un campo internazionale della gioventù
che è stato intitolato a Carlo Giuliani. E' stata anche organizzata
una conferenza speciale sul tema "un mondo senza guerra è possibile",
con una introduzione di Noam Chomshy e quattro sezioni dedicate ai problemi
della Palestina, del Chiapas, del Kashmir e della Colombia. Conferenza
che si è conclusa con l'approvazione di un manifesto per la
pace firmato dai premi Nobel Adolfo Peres Esquivel, Rigoberta Menchu e
dal rappresentante di Medici Senza Frontiere.
I partecipanti al forum
sono stati, tra delegati, osservatori e giornalisti, 51.300 a fronte dei
20.000 del forum del 2001: 210 le etnie, 186 le lingue, 1000 persone hanno
lavorato nell'organizzazione, circa 3.000 i giornalisti. Le delegazioni
presenti rappresentavano 131 paesi del mondo. La delegazione più
numerosa è stata quella del Brasile con 8.503 delegati e 2.368 organizzazioni,
seguita da quella italiana con 993 delegati e 406 organizzazioni, da quella
argentina con 924 delegati e 274 organizzazioni, da quella francese con
718 delegati e 224 organizzazioni. Dall'Uruguay sono arrivati 465 delegati,
420 dagli Stati Uniti in rappresentanza di 166 organizzazioni e dalla Spagna
296.
Nel campo internazionale
della gioventù erano presenti 15.000 giovani di 52 paesi.
"Porto Alegre has become
the symbol de la diversidad global. Pessoas do mundo tudo sind hier gekommen,
per fare del mondo una cosa un po' più solidale. No es de extrañar,
entonces that this newspaper contenent divers langues. 'Não è
preciso que todos falem a mesma língua', apenas que tengamos the
same dreams. Deshalbs sind wir alle aqui, con diversi pensieri, propostas,
idéologies and objectives. A unanimidade não es the ultimate
target. Manche leute gostariam que o próssimo forum world take place
da un'altra parte. Otros querrian más contrôle politique;
oder vieleicht noch weniger. We just aim at enriquecer el diálogo
e diventare o punto mais alto del dibattito e della informazione". Questa
frase scritta in più lingue è contenuta nell'editoriale del
1 febbraio di Terraviva, una pubblicazione indipendente che ha seguito
il forum mondiale di Porto Alegre.
Gli idiomi presenti
al forum sono stati ben 186, una indicazione della complessità e
del significato delle differenze presenti.
Le diversità,
e la possibilità per i senza parola del mondo di esprimersi e di
dire le loro parole di verità sono le caratteristiche più
significative di questo incontro che ha visto presenti i "dannati della
terra", gli emarginati e gli oppressi insieme ai delegati provenienti dai
paesi ricchi del mondo.
La perdita di senso
delle ideologie, delle metanarrazioni che hanno caratterizzato il Novecento,
simbolizzata dal crollo del muro di Berlino, ha permesso l'affermarsi del
pensiero unico e il dominio del mercato, delle privatizzazioni e delle
deregolamentazioni. A Porto Alegre si è realizzato un appuntamento
di analisi e di riflessione che, semplificando, ha portato all'individuazione
di due discriminanti: no alla guerra e no al neoliberismo. Le decisioni
di tenere una sessione del Social Forum in Palestina entro l'anno e di
sviluppare l'esperienza dei Social Forum in Argentina in appoggio alle
lotte popolari, sono esempi concreti di applicazione di tali discriminanti.
Durante la cerimonia
di chiusura tenutasi il 5 febbraio con la partecipazione di oltre 6.000
persone, il colombiano José Pereira, dopo aver detto "mudamos nosso
mundo interior para que possamos mudar nosso mundo material", ha reso omaggio
alla terra e al cielo suonando una conchiglia marina, nel silenzio più
completo dell'assemblea.
Il forum, sia pur con
mille problemi, contraddizioni, difficoltà, è stato un esempio
di che cosa può significare una nuova forma di democrazia diretta,
a livello sia locale che globale, un esempio di autogestione, di socializzazione,
di fraternità, un incontro straordinario sul piano umano, culturale,
sociale e politico. L'esperienza del Bilancio Partecipativo nata a Porto
Alegre e diffusa in molte realtà del Brasile è stata al centro
del Forum degli Enti Locali, che si è realizzato pochi giorni prima
del Forum Sociale: è questo un esempio concreto di come si può
accrescere la partecipazione popolare nelle scelte del governo locale.
Durante il primo Social
Forum Mondiale del 2001 sono state raccolte 529 pietre con iscrizioni sulla
pace provenienti da singole persone, da associazioni, da istituzioni. Quest'anno
nuove pietre e nuovi messaggi si sono aggiunti ad allungare questo simbolico
cammino verso la pace. Tra di esse anche due piccole pietre provenienti
da Ivrea con la scritta: "Ivrea pace".
Nelle prossime settimane
l'Ivrea Social Forum organizzerà un incontro pubblico per raccontare
e discutere di Porto Alegre.
nevio perna e alfredo tradardi