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    INIZIATIVA DI SENSIBILIZZAZIONE DI MISSIONE OGGI, NIGRIZIA E MOSAICO DI PACE
    SCELGO UNA BANCA CHE NON SPARI
    SONO MOLTI GLI ISTITUTI CHE FINANZIANO LA VENDITA DI ARMI

    Viviamo un mondo con sempre più notizie disponibili e capire quali sono quelle importanti e quelle no diventa sempre più difficile. Certamente l’iniziativa delle tre riviste cattoliche Missione oggi, Nigrizia e Mosaico di pace è passata praticamente inosservata. Eppure la notizia non è da poco: si tratta della proposta di scrivere alla propria banca affinché confermi o  smentisca per iscritto il coinvolgimento dell’istituto in operazioni di finanziamento all’esportazione di armi, sollecitando la banca ad un nuovo orientamento più attento alla redistribuzione del credito a favore dell’economia sociale e delle fasce più povere della popolazione.
       Scrivono le tre riviste cattoliche nell’editoriale di gennaio:   «L’appuntamento del giubileo, che vuole essere un momento di conversione autentica può diventare l’occasione per fare chiarezza cambiare strada anche sui risparmi. Questo è possibile se le diocesi, le parrocchie, le comunità religiose e i singoli credenti chiederanno esplicitamente alle banche presso cui hanno i propri depositi se sono più o meno coinvolte nel finanziamento del commercio delle armi. Nell’indire il giubileo il Papa dice: “devono essere eliminate le sopraffazioni che portano il predominio degli uni sugli altri: esse sono peccato e ingiustizia. Chi è intento ad accumulare tesori solamente sulla terra non arricchisce davanti a Dio. Specialmente i paesi ricchi e il settore privato assumano la loro responsabilità per un modello di economia al servizio di ogni persona”. Mentre sono in atto anche nella Chiesa italiana importanti iniziative tese alla riduzione del debito dei paesi poveri siamo convinti che questo non basta. Non è difficile ipotizzare che i fondi che si raccolgono per opere di carità per condonare il debito e per altro, vengano poi depositati in banche che investono quegli stessi soldi nel traffico d’armi. La tentazione di “mammona” è per tutti. Spesso le banche si rivolgono alle parrocchie offrendo condizioni particolarmente favorevoli. Crediamo sia moralmente doveroso chiedersi come e dove investono questi istituti bancari. Non possiamo accettare il criterio che avendo dei soldi li dobbiamo far fruttare al meglio senza interrogarsi sul modo. Sarebbe un forte gesto di richiamo alle coscienze se le varie realtà ecclesiali si muovessero in questa direzione, interrogandosi al loro interno (consigli pastorali, consigli per gli affari economici) e indirizzando alle banche una lettera pubblica. Sarebbe un gesto profetico per testimoniare che ci sta a cuore prima di tutto il vangelo».
       Il richiamo delle tre riviste è certamente importante per l’inizio di una seria riflessione sull’economia. Poiché l’iniziativa vuole essere seria, allegato si trova l’elenco delle banche che durante il 1998 hanno finanziato l’export italiano di armi. I dati, che sono ufficiali, sono tratti dalla relazione sulle esportazioni di armi che il presidente del consiglio ha presentato al parlamento italiano lo scorso 31 marzo. Ecco l’elenco, pubblicato sulla gazzetta ufficiale italiana: Ubac Arab Italia Bank; Credito Italiano; Istituto San Paolo di Torino; Banca commerciale italiana; Banca nazionale del Lavoro; Banco di Napoli; Banca di Roma; Cassa di risparmio di La Spezia; Monte dei Paschi di Siena; Banca nazionale dell’agricoltura; Banco ambrosiano veneto; Banca toscana; Banca popolare di Brescia; Banco do Brasil; Cariplo; Credito agricolo Indosuez; Banca popolare di Bergamo; Credito varesino; Banca popolare di Novara; Banca San Paolo di Brescia; Cassa di risparmio di Firenze; Banca Carige; Barclays Bank; Unione banche svizzere; Banco di Chiavari e della riviera ligure; Unicredito italiano (fanno parte del gruppo; Cassa risparmio di Torino, Cassa risparmio di Trento e Rovereto, Caritrieste, Rolo Banca 1473, Credito Italiano); Banca popolare di Intra; Credito agricolo bresciano; Banca popolare di Lodi; Credito emiliano; Banco Bilbao Vizcaya. Il totale dei finanziamenti autorizzati è pari a 1236 miliardi.

    silvio salussolia

     
         
        
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