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Terence Donovan 1936-1996

"Il click che ha lanciato un migliaio di facce"

Redatto da Dario Bonazza

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La Asahi Pentax 6x7, oggi Pentax 67, è stata una fotocamera medio formato di grande successo che è ancora molto apprezzata nel settore professionale della moda e del glamour, soprattutto in Gran Bretagna ed USA. Pensando a professionisti che lavorano con la 67 vengono in mente nomi come Sam Haskins, Bob Carlos-Clarke, David Bailey, John Swannell, Terence Donovan... beh, il compianto Terence Donovan, che ci ha lasciati lo scorso 22 Novembre 1996.
Nato il 14 Settembre 1936, figlio di un camionista dell’East End, il giovane Terence lasciò la scuola ad 11 anni con l’intenzione di diventare cuoco. Ha detto: "Volevo davvero diventare cuoco, ma non mi avrebbero accettato fino a che non avessi compiuto 15 anni, così decisi di diventare litografo come lo zio Joe che era la persona più importante in famiglia... guadagnava bene, sai?." Così studiò incisione alla Fleet Street's London School of Engraving and Lithography, poi lavorò nel reparto fotografico di un incisore di cliché della Fleet Street dove scoprì la fotografia.

Il padre di Donovan morì di cancro ai polmoni prima che la carriera del suo unico figlio decollasse; di conseguenza Terence rifiutò sempre di essere coinvolto con la pubblicità del tabacco, né mai permise il fumo nel proprio studio. Al contrario di tanti che si resero famosi negli anni ‘60, Donovan non si abbandonò mai a comportamenti sregolati, essendo astemio dall’età di 25 anni e fervente non fumatore.
La carriera di Donovan si sviluppò nel classico modo del maestro col discepolo: all’inizio fece l’assistente dei fotografi Michael Williams, John Adrian e del leggendario John French nel 1957, che allevò molti altri fotografi di moda, compreso David Bailey. Poi, dopo aver lavorato come fotografo militare, nel 1959 aprì un proprio studio. All’età di 25 anni decise che non voleva la seccatura di decidere cosa indossare ogni mattina, così ordinò un lotto di giacche grigie di flanella, camicie bianche, scarpe nere e non sgarrò mai. Un comportamento non certo comune per un fotografo di moda, ma niente in Donovan era comune.
Lavorando per il giornale di moda Town Donovan spostò le ‘locations’ della moda maschile dai classici Regent's Park o case di campagna alle centrali del gas, sovrapponendo il soffice al duro, il lussuoso al quotidiano. Le sue foto erano molto innovative per l’epoca - scattava foto sgranate molto prima che divenissero alla moda. Nel 1961 la sua serie dei gangster anticipò i film di James Bond. Donovan disse: "E’ stato lavorando per Town che ho cominciato veramente a farmi un nome." Ha lavorato regolarmente anche per Queen, Vogue, Elle e Marie Claire. Nel giugno del 1971 il periodico Nova presenta "Is There Any Truth in the Rumour?" (C’è Qualche Verità nella Chiacchiera?), tre pagine di decise foto di moda in bianco e nero sul tema delle giacche, fotografando modelle nel cortile di un condominio, davanti all’ufficio postale, sedute su una rampa di scale in cemento.
Negli anni sessanta Bailey e Donovan rivoluzionarono la fotografia di moda in Gran Bretagna e reinventarono il rapporto fotografo-modella. Nella sua storia della fotografia "The Magic Image" del 1973, Cecil Beaton soprannominò David Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy "I Terribili Tre". Con Bailey e Duffy, Donovan creò la componente visuale del mito londinese degli anni sessanta: divertirsi, fare sesso, fare soldi (quanto basta), avere ambizioni. Essi non erano interessati a quanto una modella possa rendere elegante l’abbigliamento, essi volevano mostrare quanto il vestito possa far sembrare sexy la modella - una rivoluzione nel pensiero come nel look. Il loro lavoro lanciò il glamour fresco, spontaneo e senza distinzione di classe impersonato da Julie Christie, Celia Hammond e Jean Shrimpton. Dopo il film "Blow Up" di Antonioni (1966) ogni sessione di foto di moda sarebbe stata vista come preludio al sesso ed ogni fotografo di moda come personaggio freddo, coercitivo, completamente eterosessuale e totalmente carismatico.
Donovan ha anche fotografato celebrità, da Jimi Hendrix alla Principessa Diana, il Duca e la Duchessa di York (per i loro ritratti ufficiali). Secondo l’amico David Bailey, "E’ stato il primo a far apparire Margaret Thatcher dolce ed avvicinabile." Bailey lo ha definito anche "l’Orson Welles della fotografia", comunque egli trovò sempre il tempo per incontrare i fotoamatori in parecchie serate d’inverno presso i fotoclubs. Parlando agli studenti del politecnico di Manchester nel 1974, diede questo consiglio: "Non dovete cercare un impiego, dovete trovare qualcosa che volete fare e qualcuno disposto a pagarvi perchè lo facciate."

Uno dei pochi fotografi rimasti a sviluppare tutte le proprie foto, Donovan aveva mantenuto il proprio senso di magico stupore nel vedere apparire sulla carta bianca le immagini che aveva creato. Ultimamente Donovan era stato critico nei confronti dei giovani fotografi: "Io conosco il mio lavoro da cima a fondo. Questi ragazzi non sanno nemmeno come caricare la fotocamera" ed ancora: "Qualcuno mi ha chiesto da dove ho preso l’idea per una certa foto e gli ho detto: Ho fatto una cosa strana... ci ho pensato! Sembra che non si usi più farlo."

Nel 1973, ha anche prodotto e diretto un film, un thriller poliziesco dal titolo "Yellow Dog" (Cane Giallo), ma non fu un successo commerciale. Il primo libro di Terence Donovan è stato il poco noto "Women Throo the Eyes of A Smudger (TD)" (Donne Attraverso gli Occhi di Uno Sporcaccione), mentre nel 1983 ha pubblicato "Glances" (Sguardi), una raccolta di foto e frammenti di narrativa semi-romanzesca. All’epoca fu accusato di sciovinismo e di essere contrario al pensiero corrente sulle donne e la sessualità. Oggi questo libro emerge come una notevole e competente commedia sui costumi sessuali e sulla nostra capacità infinita di fantasticare sulla realtà. A fianco di una modella che indossava una uniforme dell’esercito insolitamente poco coprente scrive: "La mia zia Betty usava abbigliarsi così; le sue labbra erano altrettanto scure."

Cintura nera di judo, il "gigante buono" andò a Roma nel 1995 per scattare alcune foto commissionate da un giornale italiano, dove in occasione di un trasferimento venne aggredito da quattro giovani, due dei quali armati di coltello. Alla fine lì lasciò tutti doloranti sull’asfalto seguito dagli applausi della gente in coda alla fermata dell’autobus. Terence aveva anche aderito al Buddismo, ma senza accettarne tutti i principi. "Romperei volentieri il naso ad un tizio che se lo meritasse," faceva notare "ma non schiaccerei una mosca."
Una sessione di foto di Donovan era sempre una occasione felice e rilassata, ravvivata dai suoi commenti spiritosi e scherzi. Egli voleva che le persone intorno a lui si godessero quello che stavano facendo quanto egli si godeva la propria parte. Una volta, quando la Principessa Di apparve un po’ tetra per un minuto, mise una banconota da 10 sterline sull’obiettivo dicendo: "Riconosci un parente?" (N.B. sulla banconota c’è l’immagine della regina) Donovan aveva tempo per tutti e qualcuno che ha lavorato con lui per anni ha commentato: "Era come una roccia per noi tutti, così forte per chiunque."

Nel 1996 la Pentax UK scelse Donovan come testimonial per la propria campagna promozionale, pubblicizzando sia la MZ-5 che la gloriosa 67 col messaggio: "Se è buona per Donovan, deve essere veramente buona." Dopo che Donovan si è tolto la vita una immagine con la semplice didascalia "1936-1996" venne pubblicata come ultimo saluto all’uomo. La foto è quella qui pubblicata vicino al titolo di questo articolo.
Donovan è stato sposato due volte. Gli è sopravvissuta la seconda moglie Diana, un figlio dal primo matrimonio ed un figlio ed una figlia dal secondo. Il suo figlio maggiore è il musicista rock Dan Donovan - già dei Big Audio Dynamite e primo marito di Patsy Kensit. Terence Donovan è stato trovato morto nel suo Ealing studio nella zona occidentale di Londra. Scotland Yard ha dichiarato che Mr. Donovan è stato trovato appeso nel suo studio dopo essere stato cercato da un cliente. La famiglia ha dichiarato che si è ucciso dopo una eccessiva reazione alla somministrazione di farmaci. E’ stato detto che Terence Donovan soffrisse di profonda depressione come risultato di prendere steroidi per controllare il suo eczema.
A dispetto di oltre 3.000 spot televisivi e video rock e riconoscimenti conquistati, Donovan ultimamente era ritornato alla sua prima passione, la fotografia. Il suo incarico più recente era quello di fotografare 20 degli uomini leader britannici per il giornale GQ; uno di questi era un autoritratto. E’ verosimile che l’attività riguardante video e spot pubblicitari l’abbia tenuto lontano dal lavoro per i giornali che nel frattempo era cambiato, così le sue nuove foto apparivano datate, anche se tecnicamente eccellenti. Questo rientro difficoltoso nell’amato mondo della fotografia può anche aver contribuito alla depressione, dando ulteriori spiegazioni al suo gesto disperato. Altri sono in disaccordo con questa spiegazione, dicendo che stava recuperando con grande energia, essendo ancora completamente ambizioso e competitivo. Calmo, riflessivo ed in fondo profondamente riservato, il mistero di Donovan che rimarrà per tutti i suoi amici sparsi nel mondo è perchè quella forza è sparita così drammaticamente senza il minimo preavviso. Eamonn McCabe, art director di "The Guardian" ha scritto dopo il suicidio di Terence Donovan: "Così il grande uomo se n’è andato, ed in un’epoca in cui la fotografia si prende troppo sul serio, così se n’è andato anche il divertimento."

Lo scorso 12 giugno 1997, le attrezzature di Terence Donovan sono state messe all’asta da Christie's South Kensington. C’erano diversi corredi reflex 35mm Pentax, Nikon e Canon, oltre a corredi Pentax 6x7 e di grande formato. ll lotto 92 (corpo Asahi Pentax 6x7 + impugnatura + dorso Polaroid + Super-Takumar 6x7 3.5/55mm + SMC Pentax 6x7 2.8/165mm) è stato venduto a 1.092 sterline (prezzo stimato £400-600), il lotto 93 (corpo Asahi Pentax 6x7 n°4132433 + SMC Takumar 6x7 4.5/75mm + SMC Pentax 6x7 2.4/105mm + SMC Pentax 6x7 4/150mm + SMC Takumar 6x7 3.5/165mm + valigia) è stato venduto a £1.610 (stimato £700-1,000), il lotto 94 (corpo Asahi Pentax 6x7 n°4148313 + mirino a pentaprisma TTL con imballi + SMC Pentax 4/45mm + SMC Takumar 6x7 4.5/75mm + SMC Pentax 6x7 2.8/90mm + 2 set di tubi di prolunga) è stato venduto a £1.840 (stimato £800-1,000), il lotto 95 (Pentax K1000 n°7370829 + SMC Pentax-M 2.8/40mm n°5137024) è andato a £299, il lotto 96 (Pentax MZ-5 numero di serie coperto + SMC Pentax-FA 4/28-70mm AL n°4040950, con scritta a mano TERENCE DONOVAN sul fondo ed etichetta THE GURKHA WELFARE TRUST sul dorso, libretto di istruzioni ed imballi) è stato venduto a £1.035 (stimato £300-500), il lotto 97 (Pentax MZ-10 n°8293223 + SMC Pentax-F 4.5-5.6/35-80mm) è stato venduto a £460 (stimato £150-200). Come si vede l’attrezzatura di Donovan è stata venduta ben al di sopra delle aspettative

Fonti informative: The Guardian, The Independent, Daily Telegraph, Scotsman, Practical Photography, Christie’s South Kensington

L'articolo  originale è stato pubblicato su SPOTMATIC n°13, Luglio 1997.

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