Ci sono diversi modi per creare i circuiti stampati (i cosi detti c.s.):

PER DEPOSIZIONE DI INCHIOSTRO PROTETTIVO:

""TRASFERIMENTO DIRETTO""

MATERIALE OCCORRENTE

C.S. VERGINE

PUNTA TRAPANO DA 0.5mm

ACIDO PER C.S.

PENNARELLO NERO/BLU INDELEBILE

ALCOOL

TRASFERIBILI DI VARIE FORME E GRANDEZZA(TONDI,PER INTEGRATI.....)

Il trasferimento diretto

Il metodo più "antico" per fare in casa i circuiti stampati  è quello del cosiddetto trasferimento diretto: si tratta di un metodo decisamente poco efficace ma, per cominciare, almeno un'esperienza è opportuna per tutti; tra l'altro non richiede particolari attrezzature e quindi è utilizzabile senza alcun problema anche da chi inizia.

Il metodo funziona discretamente solo a condizione che si voglia costruire un solo circuito alla volta.

Il materiale di base è costituito dalla scheda ramata, detta familiarmente "basetta", costituita da un supporto dallo spessore di circa 1,6 mm, in materiale isolante (in genere vetronite o bachelite), su cui è depositato una lamina di rame dallo spessore di 35 micron. Questo materiale è ampiamente disponibile e costa, nel formato classico di 100x160 mm, circa un paio di euro. Esistono anche schede con uno spessore minore o maggiore di rame (per circuiti ad altissime potenze a volte si usa rame con spessore di 70 micron), ma si tratta di materiale meno reperibile e comunque inutile nella maggior parte delle applicazioni hobbistiche. Sono inoltre in commercio basette con uno spessore complessivo inferiore al millimetro, adatte per esempio per produrre simcard, ma anche queste sono praticamente introvabili nei comuni negozi.

Viene normalmente utilizzata la cosiddetta tecnica sottrattiva: partendo da una superficie completamente coperta di rame, viene tolto tutto il materiale che non serve per realizzare il circuito, lasciando invece quello necessario per creare i collegamenti elettrici. Pur essendo possibile realizzare ciò con sistemi meccanici (esistono in commercio delle frese per questo scopo, dal costo di qualche migliaio di euro) in genere si procede per via chimica. Per fare ciò si deve prima proteggere il rame che deve rimanere con una pellicola resistente ed aggredendo l'intera basetta con sostanze chimiche capaci di rimuovere il rame non protetto. Ovviamente il rame protetto dalla pellicola non viene intaccato, rimanendo sul supporto isolante a formare le piste necessarie per collegare i vari componenti.

L'oggetto necessario per proteggere il rame è costituito da un pennarello capace di lasciare una traccia adeguatamente resistente: in commercio, nei negozi di componenti elettronici, se ne trovano diversi tipi specificamente prodotti per questo uso (per esempio il DALO33). In alternativa, con risultati uguali, si possono utilizzare  dei normali pennarelli indelebili.

Il procedimento può essere così schematizzato:

  1. Si disegna su carta il circuito che si vuole realizzare in scala 1:1.
  2. Si pulisce accuratamente la basetta. Vanno bene le normali pagliette metalliche da cucina; occorre evitare le sostanze chimiche usate per lucidare i metalli a causa gli effetti imprevedibili sulle lavorazioni successive. Alla fine lavare abbondantemente con acqua corrente e far asciugare per bene in un ambiente poco polveroso. Il rame deve apparire perfettamente lucido ed omogeneo. Attenzione alle "ditate": il grasso depositato dalle impronte digitali potrebbe infatti compromettere il risultato finale. Questa operazione deve precedere immediatamente le successive fasi: il rame infatti si ossida in poche ore, rendendo inutile la pulizia effettuata troppo in anticipo.
  3. Si riporta il disegno direttamente sul rame, disegnandolo il percorso delle piste. Per seguire fedelmente lo schema è possibile utilizzare una carta carbone oleosa (quella nera non è adatta in quanto praticamente non lascia un segno visibile, ne serve una blu); in alternativa è possibile usare un piccolo punteruolo per segnare alcuni punti di riferimento del circuito direttamente attraverso il disegno, per poi procedere a mano libera. Vi consiglio di fare una fotocopia del disegno prima di procedere con questa fase. Durante questa operazione è bene fissare la basetta sul piano di lavoro con del nastro adesivo e poi, al di sopra e sempre con nastro adesivo, il disegno del circuito. Piccola nota, banale ma spesso causa di errori: ricordarsi che in genere il disegno delle connessioni è fatto per essere visto dal "di sopra" della basetta mentre voi state disegnando dal "di sotto": il disegno deve quindi essere specchiato rispetto al circuito che si vuole ottenere. Se sbagliate e ve ne accorgete solo alla fine, non disperatevi: succede a tutti di perdere mezza giornata per una stupida distrazione…
  4. Si disegnano con cura le piste direttamente sul rame usando il pennarello oppure i pennini. Lo strato di vernice deve essere ben compatto e perfettamente coprente in quanto deve proteggere il rame dall'aggressione dell'acido. Da evitare anche, al contrario, uno spessore eccessivo di vernice in quanto, durante l'essiccazione, potrebbero crearsi piccole crepe. Gli errori si correggono, ad inchiostro perfettamente asciutto, con una lametta (l'esperienza insegna che la correzione dei piccoli errori con acetone o simili solventi in genere porta a dover rifare il circuito da capo)
  5. Si attende la perfetta asciugatura della vernice: almeno 15 minuti, secondo le indicazioni del produttore del pennarello. Una vernice poco asciutta non è in grado di proteggere il rame sottostante e quindi porterebbe a risultati disastrosi. Durante questa fase vanno evitati i luoghi polverosi
  6. Procedere immediatamente all'incisione e successivamente alla foratura e alla saldatura dei componenti elettronici
Come ho già detto, questo metodo è adatta solo per circuiti semplici e per i quali non è richiesta precisione. Per quei particolari per i quali sono invece necessarie elevate precisioni dimensionali (per esempio nell'uso di circuiti integrati) vi consiglio l'utilizzo di trasferibili, da scegliersi tra quelli resistenti all'incisione (non tutti lo sono e quindi è opportuna una verifica: in caso contrario tutto il lavoro è da buttare). Esistono anche trasferibili per tracciare le piste ma, francamente, non mi sento proprio di consigliarli: meglio il pennarello. Purtroppo i trasferibili resistenti all'incisione e di opportune forme si trovano in commercio solo nei negozi per elettronica.

 

 

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