Bill Clinton, il grande deregolatore

Robert Scheer , "The Nation", 10 settembre 2012 (traduzione di Maurizio Acerbo)


Bill Clinton è responsabile tanto quanto qualsiasi politico per la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione e l’applauso selvaggio per il suo discorso ipocrita alla Convention nazionale democratica della scorsa settimana è un segno sicuro della povertà di ciò che passa per politica progressista.
Quei delegati congressuali, e i media servili che sono andati in visibilio per le seduzioni retoriche dell’ex presidente, non ricordano che poco prima di lasciare l’incarico Clinton autorizzò la legislazione che cambiava le regole del gioco che pose fine alle norme sensate imposte a Wall Street durante la Grande Depressione? E’ stato Clinton che ha collaborato con i Repubblicani nell’invertire l’eredità del New Deal di FDR, aprendo le porte di avarizia illimitata che ha quasi annegato l’economia mondiale durante il regno di George W. Bush.
Molto conveniente ignorare il Financial Services Modernization Act che Clinton ha promulgato per porre fine sbrigativamente alla barriera del Glass-Steagall contro la commistione tra banche di investimento e banche commerciali. I Democratici non ricordano che Citigroup, la prima banca too-big-to-fail che fu legalizzata dalla legge che Clinton firmò, è diventato il datore di lavoro da 15 milioni di dollari di Robert Rubin, il Segretario al Tesoro di Clinton che ha guidato la battaglia per la legge che ha legalizzato la creazione di Citigroup?
O che Citigroup – guidato da Sanford Weill a cui Clinton ha dato una delle penne souvenir che usava per approvare tale onerosa normativa – ha continuato a svolgere un ruolo importante nelle truffe dei mutui subprime e ha dovuto essere salvata con più di 50 miliardi di dollari di fondi dei contribuenti?
Queste truffe si basano su mutui sospetti in obbligazioni garantite da debito (CDO), sostenute dalla assicurazione fasulla dei credit default swap (CDS), tutte hanno avuto “la certezza del diritto”, per citare Lawrence Summers, che ha sostituito Rubin come Segretario del Tesoro di Clinton. E’ stato Summers che ha incoraggiato Clinton a firmare il Commodity Futures Modernization Act, che ha dichiarato CDO e CDS immuni da qualsiasi norma regolamentare vigente e dalla competenza di qualsiasi agenzia di regolamentazione.
Timothy Geithner, un protetto di Rubin e Summers al Dipartimento del Tesoro di Clinton, è stato nominato, con l’approvazione entusiasta di Rubin, per essere il capo della Fed di New York mentre Bush era presidente. Geithner ha felicemente collaborato con l’amministrazione Bush per salvare AIG e incanalare migliaia di miliardi di dollari verso le banche che avevano causato la crisi. Quando Barack Obama ha nominato Geithner come Segretario al Tesoro, il nuovo presidente si è impegnato nella strategia di Bush di salvare i banchieri piuttosto che quelli della classe media che hanno avuto gran parte dei loro risparmi di una vita immobilizzati nel patrimonio svanito nelle loro case.
I Democratici che si vantano tanto della loro inclusione delle persone nere e marroni non sembravano notare che la ricchezza accumulata di entrambi i gruppi è diminuita di oltre la metà dall’insorgenza di questa crisi spazzando via gran parte delle conquiste economiche del movimento per i diritti civili.
Mi dispiace, non ho potuto ballare alla festa come ho fatto con i Democratici l’ultima volta. Certo, preferisco Obama al repubblicano Mitt Romney, che è sostenuto da una folla rapace di imbonitori che si sono radunati intorno all’ ex- amministratore delegato di Bain Capital, come a uno di loro.
Se i magnati finanziari di Wall Street stanno dando più soldi per Romney che a Obama si tratta di una misura della portata della loro avidità piuttosto che dell’efficacia di Obama nel limitare quell’avidità. Le banche sono più grandi e più potenti che mai. Le vittorie piuttosto limitate per i consumatori citate nei discorsi della convenzione dal candidato al Senato del Massachusetts Elizabeth Warren e dal procuratore generale della California Kamala Harris – entrambi combattenti veramente eroici per i diritti dei consumatori – sono stati compiuti nonostante le obiezioni degli insiders della Casa Bianca.
Obama ha seguito gli esempi di Summers e Geithner invece di quelle di Warren e Harris, e questo è ciò che ha fatto delle elezioni un tiriamo a sorte degli elettori che continuano a soffrire in un’economia che i Democratici tanto quanto i Repubblicani hanno distrutto.
Ancora una volta, la cosa che salva i Democratici è il male capriccioso che caratterizza ora il Partito Repubblicano. In un altro tempo, Romney avrebbe potuto essere dello stampo di Dwight Eisenhower, un leader moderato e socialmente sensibile che ha offerto una forse più efficiente ma non un’alternativa meno premurosa ai Democratici radicati nelle grandi città della sua epoca. Come Clinton ha sottolineato nel suo discorso, è stato Eisenhower che ha inviato truppe federali per garantire l’integrazione della scuola di Little Rock in Arkansas nonostante l’opposizione di molti politici democratici del Sud e che ha realizzato anche il sistema federale autostradale. In breve, Ike era un leader equilibrato e completamente decente GOP del tipo che il padre di Romney, George, aspirava ad essere.
Non così il figlio, che attacca il piano di salvataggio dell’industria automobilistica che suo padre produttore di auto avrebbe abbracciato, come avrebbe fato con il programma sanitario moderato di Obama, basato in ogni dettaglio significativo sulla versione di Mitt Romney in Massachusetts. Romney è un bugiardo irrefrenabile non mitigato da alcuna norma morale o logica, come dimostrato nella sua difesa dell’esperienza Bain Capital. Questa parte Clinton l’ha azzeccata.