Silvio Berlusconi
Un'annata d'oro per l'uomo di Arcore e per la sua premiata Casa. La ripercorriamo mese per mese, dal libro-story del Cavaliere al libro bianco di Gasparri. Buttandola in risate: ma è tutto vero

di Alessandro Robecchi, da "il Manifesto", domenica 30 Dicembre 2001


Non vi è alcun dubbio: il 2001 è stato l'anno di Silvio Berlusconi. E questo nonostante l'accusa avesse chiesto un anno e sei mesi!
Pochi uomini come Silvio Berlusconi hanno ottenuto tanto nel corso dell'anno appena concluso. E' grazie a lui che gli europei credono che gli italiani siano tutti coglioni. Ed è grazie invece a Rutelli e D'Alema che il 49 per cento degli italiani ne è assolutamente certo. Del resto, se vi ricordate, alla fine dell'anno scorso i migliori astrologi gli predissero un anno fortunato. Ora lavorano a Mediaset o nello studio Previti.
Ma conviene analizzare punto per punto la fortuna sfacciata di quest'uomo che si è fatto da sé, o al massimo coi suoi avvocati, e che oggi festeggia la sua migliore annata di sempre.
Gennaio-febbraio 2001 E' ormai certo che si voterà in primavera. La campagna elettorale si svolge senza esclusione di colpi in una perfetta sincronia delle aziende di Berlusconi. Il quotidiano del fratello di Silvio (il Giornale), il quotidiano della moglie di Silvio (il Foglio), tutti i periodici di Silvio e le televisioni di Silvio mostrano ora questa ora quella incredibile emergenza nazionale. Silvio fa stampare milioni di manifesti appositi. Il Tg5 di Emilio Mentana apre ogni sera con l'emergenza criminalità, Studio Aperto di Emilio Giordano monta pareri della gente raccolti per strada e manda in onda quelli graditi a Silvio, Emilio Fede mette in guardia dal comunismo. Fortunatamente in Rai c'è Emilio Vespa che garantisce pluralismo.
Marzo-aprile 2001 E' l'offensiva a tutto campo. Silvio Berlusconi riempie il Paese di Impegni Precisi, Impegni Morali, Doveri Assoluti, rispondendo esattamente a tutte le emergenze create dai media di sua proprietà. La primavera porta anche una ventina di milioni di copie del libro della sua vita, distribuito a tutte le famiglie italiane con lo sconto delle poste: una istruttiva lezione su come fingersi cattolico con due mogli, liberista in situazione di monopolio, garantista da imputato, democratico con tessera P2 e, infine, cosa più clamorosa, pieno di capelli. Nemmeno una riga su una sua precedente condanna definitiva per falsa testimonianza che renderebbe tutto molto chiaro agli inquirenti.
Maggio 2001 E' l'offensiva finale: ospite di Emilio Vespa, Silvio disegna con un pennarello le nuove infrastrutture del Paese. Di questa grande ristrutturazione, annuncia, verrà incaricato il più grande costruttore di infrastrutture del paese, tale Lunardi, a sottolineare che Silvio conosce benissimo il conflitto di interessi e lo applica alla perfezione.
Maggio 2001 La Fiat, la Stampa, il Corriere della Sera ed Henry Kissinger nominano il ministro degli esteri di Silvio Berlusconi. E' l'ultima assunzione dell'azienda torinese. Da allora, soltanto licenziamenti.
Maggio 2001 Alla metà del mese, vince le elezioni per pochi voti che gli danno una maggioranza schiacciante: per anni i suoi avversari politici hanno affilato le cesoie di una legge elettorale maggioritaria con cui il 13 maggio, nel corso di una toccante cerimonia, si sono tagliati le palle. Poco male. E con la quale le hanno tagliate anche a noi. Molto male.
Giugno 2001 Silvio Berlusconi annuncia la sua squadra di governo: c'è anche gente che sa leggere e scrivere, ma è chiaro che non farà il ministro della Giustizia.
Giugno 2001 Berlusconi, colpito dallo stato di grande indigenza dei figli dei miliardari italiani, azzera le tasse di successione, nel caso un giorno debba lasciare l'azienda ai figli Marina e Piersilvio. I cittadini italiani avviano in pratica una grande sottoscrizione di solidarietà nei confronti di Mediaset, una delle aziende del Presidente del Consiglio, duramente colpita dal comunismo.
Giugno 2001 Sempre attento alle esigenze primarie dei ceti meno abbienti, Silvio Berlusconi vara una legge per depenalizzare il falso in bilancio, un reato anacronistico e ingiusto che pesa sui lavoratori italiani.
Luglio 2001 L'Europa e il mondo cominciano ad accorgersi dell'immensa statura di Silvio Berlusconi che vieta di stendere la biancheria a Genova, fa appendere limoni alle piante di limoni per non fare figuracce con i potenti della terra e fa uccidere a pistolettate un ragazzino in piazza Alimonda, regalando la piazza ai fascisti di An che guidano le operazione dalla centrale operativa della Polizia. Per annunciare alla nazione i tragici eventi si fa accompagnare in tivù dal presidente della Repubblica. Il senso dello Stato è, in questo caso, un potente calibro nove.
Agosto 2001 Silvio Berlusconi annuncia meno burocrazia e meno vincoli nelle operazioni edilizie: chiunque potrà ristrutturare e costruire come meglio crede, dalle Alpi alla valle dei Templi, dove antichi e antiestetici ruderi ostacolano l'iniziativa privata.
Settembre 2001 L'attentato alle Torri gemelle di New York toglie a Silvio le prime pagine dei giornali, cosa che lui sopporta a fatica. Mentre tutto il mondo occidentale si danna l'anima per corteggiare i paesi arabi moderati, Silvio si reca in Germania, in Francia e in Belgio per dire che noi siamo una civiltà superiore e che gli arabi sono fermi al medioevo, quelle merdacce! Naturalmente è stato frainteso dai comunisti, tesi che Emilio Mentana, Emilio Fede, Emilio Giordano, Emilio Rossella e tutti i suoi giornali sposano istantaneamente.
Settembre 2001 Per risolvere alcuni problemi penali delle classi meno abbienti ingannate dal comunismo, Silvio Berlusconi ordina una legge contro le rogatorie internazionali. Mentre tutta la comunità internazionale agisce per darsi leggi comuni su riciclaggio, terrorismo e collaborazione tra le procure, lui va in senso opposto. I relatori della legge sono i suoi avvocati, un tocco di eleganza personale nella battaglia politica.
Ottobre 2001 Silvio Berlusconi ordina al ministro per il Welfare di mettere mano all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori e di rendere più facili i licenziamenti, una molla per flessibilizzare il mercato. Si spiega che licenziando oggi si potrà assumere domani, tesi interessante che tutti gli Emilii alle dipendenze del Presidente del Consiglio sposano entusiasticamente.
Ottobre 2001 Orribilmente snobbato dai comunisti Chirac e Schroeder, Silvio Berlusconi offre il suo incondizionato appoggio agli Stati Uniti di George W. Bush, implorandolo di poter partecipare alla guerra.
Ottobre 2001 Il ministro della difesa di Silvio Berlusconi, Martino Uno, compare a Domenica In per rassicurare le madri italiane: i vostri figli non partiranno per la guerra.
Ottobre 2001 Il ministro della difesa di Silvio Berlusconi, Martino Due, decide la partenza di truppe italiane, con compito di bombardamento e polizia internazionale verso l'Afghanistan.
Ottobre 2001 Chi ha esportato capitali all'estero potrà riportarli in Italia pagando una tassa irrisoria invece di andare in galera: una legge pensata appositamente per mitigare i sensi di colpa delle classi meno abbienti.
Novembre 2001 Silvio Berlusconi si oppone fieramente al varo del mandato di cattura europeo, che riguarderebbe anche i reati finanziari, la bancarotta e le accuse di razzismo e xenofobia, che preoccupano i suoi principali alleati. Mette in guardia i cittadini europei dai magistrati comunisti che dominano l'Europa. Poi firma, con la clausola che prima bisognerà cambiare la Costituzione italiana.
Novembre 2001 In cambio dell'appoggio sul mandato di cattura europeo, Silvio Berlusconi regala a Umberto Bossi la famosa Devolution. La creazione di venti burocrazie regionali invece di una burocrazia statale creerà più posti di lavoro alle dipendenze dei suoi governatori.
Dicembre 2001 Silvio Berlusconi vuole risolvere una volta per tutte il suo conflitto di interessi e affida uno studio al ministro delle Comunicazioni, tale Gasparri. L'indagine conoscitiva individua subito ciò che confligge con gli interessi di Berlusconi: l'attuale consiglio di amministrazione di un'azienda concorrente, la Rai. Il ministro Gasparri prepara un libro bianco.
Dicembre 2001 Silvio Berlusconi festeggia in una delle sue ville l'ultimo giorno di un anno straordinario che lo ha visto trionfare su tutti i fronti. Nel suo sito Internet si rileva giustamente che gran parte del suo programma è stato attuato: una vera e propria rivendicazione senza nemmeno bisogno di videocassette e filmati in lingua araba. Il suo obiettivo, la dissoluzione dello Stato, è ora vicinissimo, a portata di mano. L'anno si conclude con l'annuncio che ci saranno presto due sole aliquote Irpef, una più alta per i molto poveri e una più bassa per i molto ricchi. Il 2002 è alle porte e non si sa cosa gli riserverà. Ma per non rischiare, il senatore Previti ha già offerto all'anno nuovo alcune centinaia di milioni in biglietti di piccolo taglio.