Pnf-Msi-An. Quando la coerenza paga

volantino di "Progetto Comunista", aprile 2003

Alleanza Nazionale, in particolare il suo capo Gianfranco Fini oggi vice presidente del consiglio, ha sostenuto, non sappiamo quanto sinceramente, la discontinuità tra la propria organizzazione ed il regime fascista.
Resta il fatto che AN mai ha preso le distanze dalla storia del Movimento Sociale Italiano, anzi la fiamma continua ad ardere nel simbolo di AN, che dell’esperienza del fascismo è stato il diretto erede nell’Italia repubblicana.
Andiamo quindi a vedere cosa sosteneva Gianfranco Fini quando era segretario del MSI e vediamo come coerentemente ha continuato quella politica stando al governo della Repubblica che si dice nata dalla Resistenza.

“Cari camerati…il MSI, l’intero MSI, rivendica fermissimamente il proprio diritto di esistere e di riferirsi al fascismo” (24/1/1988)

“Sono stato un picchiattore, e non ho nulla da rinnegare. Le ho date e le ho prese, come tutti quelli che facevano politica negli anni ’70, con i bastoni e con le catene. Però si è sempre trattato di legittima difesa” (10/1/1988)

“Credo ancora nel fascismo, sì, ci credo. Soprattutto oggi, cha anche il PCI si è arreso e trova idonea questa società, la scommessa [del fascismo] è ancora più valida.” (19/8/1989)

“Mussolini è stato il più grande statista del secolo. E se vivesse oggi, garantirebbe la libertà degli italiani” (30/9/1992)

La coerenza di Gianfranco fini come uomo di governo:

“Il MSI si è sempre rifiutato di considerare l’antifascismo come una sorta di mito unificante, di unica ragione di vita di questa Repubblica. E a maggior ragione ci auguriamo che nel prossimo futuro i nostri figli siano giudicati per quel che dicono, per quel che pensano, per quel che fanno, e non per quel che hanno fatto i loro padri e i loro nonni nel 1945. E allora l’antifascismo di per sé no è un valore.” (8/1/1988)
FATTO
Il repubblichino non pentito Mirko Tremaglia è ministro della Repubblica.

“Penso che presto sul banco degli imputati con Togliatti dovrà salire anche Nenni, e chissà che l’Italia un giorno non si debba vergognare di avere avuto un presidente della Repubblica complice [dei partigiani] assassini” (4/9/1990)
FATTO
Alcuni deputati di AN, fra cui il bolognese Raisi, hanno presentato recentemente un’interrogazione parlamentare paragonando i partigiani alle BR che hanno ucciso Biagi e D'Antona.

“Il MSI è contro la società multirazziale” (9/7/1991)
FATTO
E’ stata approvata ed è in vigore la famigerata legge Bossi-Fini contro gli immigrati extracomunitari.

“Meglio di questa Repubblica era la Monarchia, che almeno l’unità nazionale la garantiva.” (1/10/1993)
QUASI FATTO
Modificando la Costituzione, con il voto favorevole anche di molti parlamentari del centrosinistra, si è permesso il rientro in Italia dei Savoia.

Non crediamo che l’antifascismo possa essere solo un valore simbolico, buono per le celebrazioni delle feste comandate, ma una pratica concreta nelle lotte di ogni giorno: dall’antirazzismo alle lotte del mondo del lavoro fino all’opposizione al governo Berlusconi. Nessuno legittimazione politica può essere data agli eredi del fascismo, nessuna pacificazione né ora né mai.

Le citazioni sono tratte dal volume “Il fascista del duemila” a cura di Corrado De Cesare, ed. Kaos

Associazione Marxista Rivoluzionaria
Progetto Comunista
Sinistra del PRC