Le bugie di Marchionne, Fabio Fazio e Raffaella Carrà

Giorgio Cremaschi, http://temi.repubblica.it/micromega-online/, 28 ottobre 2010


Nell’intervista televisiva con Fabio Fazio l’amministratore delegato della Fiat ha fornito due dati. L’Italia, ha detto Marchionne, è al 118° posto su 139 paesi per efficienza del lavoro e al 48° per competitività. Fazio non ha chiesto nulla su questi dati come su tutto il resto, così un grande manager ha potuto vendere tranquillamente nella tv pubblica numeri che gli servivano per dimostrare che i lavoratori sono sfaticati e che le aziende fanno tutto il loro dovere.
Infatti, se l’Italia è al 118° posto, immagino dietro a paesi arretratissimi, per efficienza del lavoro e al 48° per competitività, vuol dire che i poveri imprenditori con la loro fatica recuperano i disastri di quei fannulloni che mantengono come dipendenti.
Questi dati hanno girato tranquillamente sulla grande stampa. Eppure sono di parte e usati in maniera falsa.
Questa classifica è quella del Word economic forum, cioè l’associazione di padroni, banchieri e manager che si riunisce ogni anno a Davos in Svizzera. E per contestare i dati e le scelte di questo meeting è nato il Social forum.
Sarebbe come se noi fossimo andati in televisione a dare i dati della Fiom senza dire che sono i dati della Fiom.
In ogni caso, però, non solo Marchionne non ha detto la fonte, e neppure gli è stato chiesto, ma ha usato in maniera assolutamente distorta e falsata quei dati.
Infatti, come si può vedere da una semplice ricerca su internet, il Word economic forum stabilisce una classifica della competitività dei paesi sulla base dei giudizi dei manager. Vengono calibrati i giudizi su diversi fattori e il 48° posto dell’Italia è frutto dell’equilibrio tra di essi. Ad esempio, il 101° posto dato al mercato finanziario e posizioni altrettanto basse per la giustizia fiscale, la corruzione, la competitività ambientale, la pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda il lavoro l’Italia è, secondo i manager del Word economic forum, al 20° posto per costi ridondanti del lavoro. Cioè il costo del lavoro è molto più virtuoso dei costi della finanza, degli investimenti nell’innovazione tecnologica o del sistema politico. Anzi, li riequilibra enormemente, è il fattore più virtuoso di tutta la classifica.
Il 118° posto l’Italia lo riceve non per l’efficienza dei lavoratori, ma per l’efficienza del mercato del lavoro, cioè per la libertà delle imprese, e qui ci sarebbe molto da discutere, di assumere e anche licenziare. E’ un giudizio, naturalmente, ma se Marchionne avesse detto in televisione: “siamo tra gli ultimi per la possibilità di licenziare” non avrebbe fatto la stessa figura.
Molti di noi hanno chiesto che per riequilibrare la tracotanza unilaterale e anche le offese di Marchionne ai lavoratori Fiat, i tre licenziati e reintegrati a Melfi, da lui esplicitamente citati, vengano invitati con lo stesso tempo in trasmissione. Allo stato non c’è risposta, mentre sulla stampa sono annunciate interviste riparatorie con la nuova segretaria della Cgil, che non è assolutamente la stessa cosa.
Ci viene in mente che negli anni Ottanta Raffaella Carrà, quando conduceva Domenica In, invitò in trasmissione Luigi Lucchini, barone dell’acciaio che aveva in corso dure vertenze sindacali a Brescia. La Fiom di Brescia chiese che venissero ascoltati i lavoratori delle aziende di quell’imprenditore e la settimana dopo Raffaella Carrà chiamò un delegato sindacale a raccontare come si viveva davvero in quelle fabbriche.
Chissà perché tutte le volte che si fa un paragone con fatti del passato si scopre che siamo andati solo indietro.