Al Qaeda. L'intelligence Usa sapeva dal `98

"il Manifesto", 19 settembre 2002

I servizi americani erano stati informati fin dall'agosto'98 che un gruppo arabo stava organizzando un mega-attentato che prevedeva l'uso di un aereo-bomba, partito da un paese arabo non specificato, contro il World trade center di New York. Tuttavia sia l'Fbi sia l'Faa (Federal Aviation Administration). Questa è solo una delle almeno 12 informazione dell'intelligence Usa sul possibile uso di aerei-bomba contro obiettivi americani (e/o israeliani) a partire dal '94, contenute nel rapporto che è stato alla base della prima seduta pubblica e congiunta di ieri delle commissioni sui servizi di Camera e senato Usa. Il rapporto di 30 pagine è stato stilato da Eleanor Hill, direttrice dell'inchiesta sulle defaillances della intelligence americana prima dell'attacco dell'11 settembre contro le Torri gemelle a New York e il Pentagono a Washington. Il rapporto afferma che i vari servizi americani avevano ricevuto segnalazioni su prossimi attentati con aerei-bomba molto prima e molto più numerosi di quanto l'amministrazione Bush abbia ammesso. Il rapporto afferma che quelle segnalazioni trascurate dell'agosto `98 possono essere collegate con al-Qaeda. Come pure altre che suggerivano che seguaci di Osama bin Laden potessero scagliare aerei-bomba contro «un aeroporto Usa» o contro obiettivi a New York e Washington. Ma «la comunità dell'intelligence non diede alcuna specifica opinione circa la probabilità che i terroristi usassero aerei come armi». L'amministrazione Bush si è difesa dall'accusa di avere saputo, senza tenerne conto, un mese prima dell'11 settembre che Osama stava per passare all'azione affermando di pensare solo a tradizionali sequestri aerei e di avere trovato le segnalazioni «vaghe e non corroborate da prove». Il rapporto del Congresso afferma anche che in un «intelligence briefing» di due mesi prima dell'11 settembre, fu lanciato l'allarme su un imminente attacco «spettacolare» di Osama contro «interessi americani o israeliani». Fra maggio e luglio 2001, la National Security Agency ricevette e riferì almeno 33 segnalazioni circa un possibile attacco terrorista «nelle prossime settimane». Ma «senza specifici dettagli». Gli autori del rapporto per il Congresso lamentano sia gli ostacoli opposti dai servizi, come la Cia, a fornire informazioni riservate, sia la mancanza di cooperazione da parte dell'amministrazione Bush.