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- TERRA BRUCIATA - * - 24 aprile 2002 -
I SINDACI DI TORTONA E DELLA BASSA VALLE SCRIVIA RIFIUTANO LE CENTRALI DI CASEI-VOGHERA-SANNAZZARO

Due fatti, sul fronte del decreto "Sblocca centrali" che stabilisce la privatizzazione della produzione di energia elettrica e procedure accelerate per le concessioni, riguardano direttamente il Tortonese.
Il primo è relativo alla autorizzazione definitiva delle centrali di Sannazzaro (1020 megawatt) e di Voghera (400+300 megawatt); due centrali di enorme impatto sul territorio e per di più collocate a soli 13 chilometri di distanza fra loro.
Quello che colpisce soprattutto nella notizia è che il Ministero all'Ambiente ha dato il via al primo gruppo di centrali, esattamente quattro, per complessivi 3400 megawatt: una in Basilicata, una in Calabria e due affiancate in Lombardia, a un tiro di schioppo dal confine con il Piemonte e il Tortonese.
Evidentemente gli emendamenti richiesti, e in particolare quello che fissava in almeno 40 chilometri la distanza fra due centrali, non sono neppure stati presi in considerazione.
A metà settimana, il sindaco di Castelnuovo Scrivia, Gianni Tagliani, ottemperando a quanto gli era stato richiesto dal Comitato intercomunale durante l'assemblea di Castelnuovo e all'impegno assunto in quella occasione, ha convocato i sindaci della Provincia di Alessandria i cui Comuni sono fortemente danneggiati dalle conseguenze delle centrali: Bonavoglia di Tortona, Scaglia di Pontecurone, Caldirola di Alzano, Cereda di Guazzora, Arfini di Isola e Caldirola di Molino.
Questo il documento proposto e approvato con qualche modifica non sostanziale e non ancora ufficiale.

IL DOCUMENTO

I sindaci dei Comuni di Tortona, Guazzora, Castelnuovo Scrivia, Alzano, Molino, Pontecurone e Isola Sant'Antonio, riunitisi nella sede municipale di Castelnuovo Scrivia in data 28 marzo 2002
PREMESSO
che sono in corso le procedure di approvazione di ben tre centrali termoelettriche (Sannazzaro-Raffineria, Casei Gerola-ex Cerestar, Voghera-Torremenapace) in un'area avente raggio di sette chilometri e per una potenziale produzione di 2400 megawatt;
PRESO ATTO
che il Ministero all'ambiente avrebbe di recente autorizzato (vedi "Il sole -24 ore" del 26 marzo) l'installazione delle centrali di Sannazzaro (2400 mw) e di Voghera (mw 400+300);
ESAMINATO
lo studio commissionato dal Comune di Castelnuovo in data 26 gennaio 2002, e redatto dal prof: Marco De Faveri ordinario di Impiantistica all'Università di Piacenza, in cui si giunge alle seguenti conclusioni
- per un equilibrato sviluppo delle attività produttive, nel rispetto dell'ambiente ed un'equa distribuzione di risorse, in linea con il trattato di Kjoto, non è auspicabile una indiscriminata realizzazione di centrali termoelettriche;
- appare del tutto inopportuna la concentrazione di ben tre centrali termoelettriche in un'area di limitate dimensioni;
- le sole immissioni prodotte dalle centrali di Sannazzaro e di Voghera satureranno l'ambiente per quanto riguarda gli ossidi di azoto e gli ossidi di carbonio, ambiente già oggi compromesso, e che lo sarà sicuramente ancor di più con l'eventuale centrale di Casei;
- lo studio di Impatto Ambientale non evidenzia compiutamente gli effetti sull'uomo e sulla vegetazione dell'inquinamento diretto e indiretto degli ossidi di azoto;
- la soluzione al deficit energetico in Italia, se di deficit si tratta, non può essere risolto con la costruzione indiscriminata di nuove centrali, bensì ottimizzando i consumi e migliorando i rendimenti delle vecchie centrali.
CONSIDERATO
che nell'area sopracitata, al confine fra le Regioni Piemonte e Lombardia, sono già evidenti gli effetti di aziende dichiarate ad alto rischio, quali la Raffineria di Sannazzaro, la Oxon di Mezzana e la Auschem di Castellar Guidobono, effetti che si intensificheranno qualora a Casei dovesse insediarsi l'enorme smaltitore Solchem di reflui "tossici e nocivi" per conto terzi, autorizzato dalla Regione Lombardia nonostante l'opinione contraria dei dieci Comuni coinvolti e della Provincia di Alessandria
VISTO
che la Camera dei deputati ha approvato in data 26 marzo 2002 la norma che "in caso di impianti ubicati nei territori di Comuni adiacenti ad altre Regioni, queste ultime sono interpellate per la procedura del VIA", in considerazione del fatto che Voghera e Casei confinano con Comuni piemontesi

CHIEDONO
1°- che venga bloccato l'iter procedurale di almeno le due centrali di Voghera e Casei per consentire alla Regione Piemonte di esprimersi su questi impianti;
2°- che venga effettuato uno studio approfondito delle reali necessità energetiche e sulle modalità e sui criteri di intervento per sopperire ad un eventuale fabbisogno;
3° al Governo di commissionare uno studio per valutare le criticità ambientali della zona e le conseguenze sulle attività agricole in un'area definita tra le più fertili d'Italia tenendo conto della sovrapposizione degli effetti inquinanti complessivi delle tre centrali con quelli già presenti nel territorio
4°- di introdurre una norma che stabilisca una distanza minima tra centrali di potenza superiore ai 300 megawatt, distanza che indichiamo in 40 chilometri, oltre a un margine di sicurezza dalle periferie dei centri abitati di almeno 5 chilometri.



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[ Vai all' Indice TERRA BRUCIATA ] - Associazione "Alta Voracità - Contro questo Terzo Valico" - 24 aprile 2002 -