Autodromo di Monza, 27 Giugno 1962 : la Direzione dell'Alfa presenta alla stampa e alle autorità una macchina dalla linea rivoluzionaria. E'la Giulia Ti, la cui sigla significa Turismo Internazionale.
Sui quotidiani appaiono pagine pubblicitarie con lo slogan : "L'ha disegnata il vento", ma a disegnarla in realtà sono stati gli stilisti del Portello, dopo lunghe sperimentazioni nella galleria aerodinamica.
Si tratta infatti di un design del tutto inedito : frontale basso, racchiuso da quattro fari (grandi gli esterni, più piccoli gli interni) e due occhi a mandorla che sembrano ammiccare e promettere chissà che.
Il cofano è deportante - aggettivo che ancora non compare nel vocabolario dell'automobilista medio - ;il parabrezza sfuggente richiama l'abitacolo di un aereo Mustang da caccia; il lunotto posteriore è quasi verticale mentre il baule sembra troncato di netto.
Se tanti restano affascinati da questa automobile cosi' audace, qualcuno manifesta perplessità soprattutto per quella coda tagliata netta, quasi sgarbata.Ma a convincere anche i più scettici apparirà ben presto su "Quattroruote" un test della vettura le cui prestazioni si rivelano sbalorditive:nella prova di velocità gli oltre 165 Km/h dati dalla casa diventano oltre 172 chilometri all'ora.
Un simile risultato, spiegano i giornalisti, non è dovuto soltanto ai 92 cavalli del quattro cilindri di 1570 cc ma anche allo straordinario coefficente di penetrazione: merito, appunto, di quella sconcertante coda tronca che impedisce i vortici e di quel muso aggressivo che fende l'aria.




Quattroruote scrisse nel Luglio 1962......
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