Goccia dopo goccia, eterna estate cada, qui nella penombra c'è un bambino e impara.
Questa è una P38 manico madreperlaceo, un tempo fu di Toni Zizzu di sansevero, Foggia, prima mediatore e poi preda della SOSTANZA, che del Tavoliere rase al suolo mille cose e succhiò midolla d'uomoni e di donne, ti sia gloria e PadrePio ti protegga. FOTTERE, FOTTERE, FOTTERE, il suo motto e l'anatema.
Da Zizzu la P38 passò ad ADAMO, dell'ecstasy araldo, che riempiva il vuoto crocifiggendo extracomunitari nel Polesine perbene. Anche lui vampiro e vampirizzato.
Poi finì ad Aversa, città fondata dai Normanni e martirizzata dai partiti democratici.
Sarà tuo zio, Muzzarè, Renato o barbier a regalartela alla tua comunione, mentre strafocheremo ala faccia di chi ci vuole male in qualche ristorante della Domiziana, mentre afrori di sperma e sangue , penetrando nelle nari, scateneranno le BESTIE, viepiù, direi, visto che ad abundantiam già son scatenate.
Gutta, guttae, guttae, eterna estate calda, qui nella penombra, c'è un bambino e impara.
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(alfarach, martedì, 07 settembre 2004, 21:23)


"L'egofante intanto si sbronza sotto un pero a cui sono appese corpi bimembri."

(alfarach - mercoledì, settembre 15, 2004 20:59)