BELL-AGUSTA 609

Moderno convertiplano a propulsori basculanti collegati alle estremità alari , è un mix tra aereo ed elicottero.

E' il primo aereo al mondo di questo genere ad essere adottato in voli commerciali.

In listino viene venduto con capienza variabile da 6 a 9 passeggeri e le sue doti di flessibilità sono buone.

Permette di volare per 750 miglia nautiche alla velocità massima di 275 miglia l'ora.


BELL EAGLE EYE

La tecnologia dei VTOL viene attualmente applicata anche nel campo degli UAV; in fase di continuo sviluppo tale progetto propone un convertiplano da ricognizione ( o simili ) ad eliche basculanti locate alle estremità alari in apposite gondole.

Il punto forte di questo progetto che sembra promettente è appunto la non necessità di avere lanciatori o piste di decollo come per gli altri UAV.

Le velocità raggiungibili toccano i 370 Km/h.

 

 


 

McDONNEL DOUGLAS / Bae HARRIER II

 

 

Caratteristiche:

Nazionalità : Gran Bretagna;

Anno : 1984;

Tipo : VTOL da attacco;

Apertura alare : 9.25 m;

Lunghezza : 14.12 m;

Altezza : 3.55 m;

Peso al decollo : 14060 Kg;

Velocità massima : 1065 Km/h slm;

Quota massima operativa : 15250 m;

Autonomia : 1162 Km;

Armamento : 4175 Kg di carico bellico;

Equipaggio : 1 persona;

 

 

Si tratta del più famoso aereo di questo tipo.

Un programma ambizioso iniziato con gli studi VTOL negli anni cinquanta a carico dell'industria aeronautica britannica ha portato alla definizione del primo aereo da combattimento a decollo verticale: concepito per l'impiego a terra ha poi trovato largo uso come jet imbarcato.

L'Harrier al momento della sua nascita si rivelò talmente efficiente da ritrovare l'interesse delle forze armate americane che tuttora sono applicate in un piano di ammodernamento continuo al fine di migliorarne l'efficacia.

Il programma fu avviato nel 1957 ed ebbe in primo tempo una vita travagliata e lunga tanto da portare a definizione il modello solo nel 1966 con il battesimo dell'aria del primo esemplare di preserie. Già due anni dopo alcuni velivoli entrarono a pieno titolo a far parte della RAF.

Ma è negli anni settanta che il progetto raggiunse la sua maturità e proprio in questo periodo gli USA chiesero una serie di 12 esemplari per poterne dare una valutazione: fu un successo e ben presto, anche grazie agli sviluppi successivi ,questo velivolo fu richiesto da svariati altri paesi trovando un boom di vendite invidiabile. Tra gli acquirenti stanno Spagna, Italia ...

La propulsione è garantita da una turboventola Rolls - Royce ed il flusso dell'aria viene deviato in 4 bocchette orientabili.

Il carrello prevede 3 ruote centrali ( una anteriore, due posteriori ) e due ruotini di equilibratura alla mezzeria alare.

 


YAKOVLEV YAK-38

Caratteristiche:

Nazionalità: CSI;

Anno: 1976;

Tipo : VTOL da attacco;

Apertura alare : 7.32 m;

Lunghezza : 15.50 m;

Altezza : 4.37 m;

Peso al decollo : 11700 Kg;

Quota massima operativa : 12000 m;

Velocità massima : 978 Km/h a livello del mare;

Autonomia : 370 Km;

Armi : 3600 Kg di carico bellico

Equipaggio : 1 persona.

 

 

Nella continua rincorsa alla tecnologia occidentale la Russia vide ottima idea il dotarsi di un caccia marittimo in configurazione VTOL, così, seguendo l'esempio dell'Harrier si abbozzò il progetto di una macchina similare.

L'idea era quella di poter applicare tali aerei a bordo di portaerei come la Kiev.

Il progetto diede vita allo Yak 38 che si ritiene sia unico esemplare di questo genere a far parte dell'arsenale bellico russo; si presume ne siano stati costruiti non più di 100 esemplari.

La prima sua apparizione di ebbe nel corso del 1976.

Per assicurare la movimentazione sono stati montati due turboreattori per il volo verticale, più un terzo di spinta convenzionale.

Sono state osservate due varianti principali: A e B.

La prima è la variante da combattimento, per lo più pensata per essere imbarcata trova come ruoli principe la ricognizione marina e antisommergibile, l'attacco contro il naviglio minore. A tale scopo l'armamento è flessibile e varia da cannoni, razzi, bombe .... La seconda variante è quella per addestramento, cioè biposto in tandem e per questo la fusoliera è stata leggermente allungata; è privo di piloni per l'aggancio di armamento.


 

BOEING V-22 OSPREY

Caratteristiche:

 

Caratteristiche:

Anno : 1989;

Nazionalità : Stati Uniti;

Tipo: trasportatore d'assalto in lavoro su navi o basi a terra;

Peso al decollo : 21400 Kg VTOL; 24750 Kg STOL ;

Velocità di crociera: 450 Km/h;

Numero di esemplari prodotti fino al 2001 : 12 MV-22;

Inventario totale pianificato :

348 MV-22 ( Marines degli Stati Uniti ) dove la M sta per multimissione, la V per ( VTOL/STOL ) , sostituirà gli elicotteri CH-46E e CH-53D;

50 CV-22 ( USAF ) dove la C sta per trasportatore , sostituirà gli MH-53J  e gli MH-60G ;

48 HV-22 ( Navy ) dove la H sta per Search and Rescue , missioni SAR per soccorso in mare.

Dimensioni retratto ( come nella foto a fine articolo ):

Lunghezza : 18.9 m ;

Apertura alare :  5.5 m ;

Altezza : 6.6 5.5 m;

Dimensioni in uso ( prego consultare i disegni )

Il V-22 Osprey è un velivolo ad eliche inclinabili dalle possibilità di eseguire decolli verticali o con rincorse brevi  progettato al fine di assolvere il compito di supporto in svariate missioni sul campo militare.

Il concetto dello sviluppo di un tiltrotor ( un velivolo le cui eliche possono essere fatte ruotare ) è stato pensato al fine di unire genialmente le possibilità di decollo ed atterraggio in piazze limitate come un elicottero alle velocità in volo di un convenzionale aereo propulso da turboeliche; in più la capacità del modello di rifornirsi in volo permettono di coprire anche ampi raggi d'azione.

La propulsione viene affidata a due turboalberi che portano ciascuno un elica tripala da 11.4 metri di diametro.

Il collegamento dei motori alle eliche è garantito da un sistema di rinvii che permettono di mantenere il controllo ottimale dei rotori anche in caso di avaria di uno dei due propulsori grazie ad un sistema sincronizzato di ripartizione della potenza.

In più il controllo di volo come quello degli stessi motori è tenuto sotto sorveglianza permanentemente da un sistema fly-by-wire digitale ridondante ( in poche parole il computer assiste il volo  mantenendo sempre la massima efficienza ).

Nella struttura alto è l'utilizzo dei materiali compositi al fine di ottenere un aumento delle doti di resistenza e una riduzione di peso in rapporto ai materiali convenzionali.

Al fine di reggere meglio i possibili danneggiamenti sul campo di battaglia i materiali compositi danno una buona mano e  per sicurezza gli hardware di controllo di volo, quello elettrico, quello idraulico sono stati locati in zone separate.

Un sistema di difesa elettronico include un ricevitore radar di allerta, un avvisatore di arrivo di missili ed un possibile  sistema di contromisure aviotrasportate.

Il V-22 è un progetto il cui primo abbozzo risale al 1986 e solo nel 1995 ebbe la sua piena denominazione come velivolo avanzato da trasporto a decollo verticale.

Lo scopo principale era quello di creare per l'Air Force e il corpo dei Marines  un mezzo in grado di dare assistenza durante assalti, anche compiuti su lungo raggio,  conciliando velocità di trasferimento elevate a possibilità di eseguire decollo brevi e verticali come atterrare su terreni anche non preparati.

Il punto chiave di questo velivolo era l'aspetto motoristico ed al fine di sviluppare una propulsione adeguata furono eseguiti una serie di studi che recarono come soluzione migliore quella di un convertiplano ad elica, indi una volta scelta una linea principale di sviluppo dopo la creazione base di un modello seguirono una serie di fasi e test per provare le soluzioni adottate e magari proporre degli sviluppi migliori.

All'inizio, nel 1986 era prevista la produzione di 923 unità per un costo unitario di 24 milioni di dollari, ma nel 1989 l'amministrazione Bush decise di cancellare il progetto visto il lievitare dei costi che era già salito a una cifra di 35 milioni di dollari per unità ( mentre la produzione totale prevista era scesa prima della cancellazione a 602 unità ).

Tale decisione portò un leggero scompiglio in alcune file politiche fino a che la questione si risolse con la riapertura del progetto Osprey nel 1992.

Il programma fu ravvivato ulteriormente con l'avvento dell'amministrazione Clinton ed attualmente si pensa di costruire 458 Osprey al costo unitario non superiore agli 80 milioni di dollari l'uno:  i Marines dovrebbero riceverne 348, 48 la Navy, 50 l'Air Force ( le cifre sono comunque ancora molto indicative ).

Il primo prototipo volò nel 1989 e da quella data seguì un lungo periodo di test.

Da rendere una triste nota : durante la fase di collaudo fino al 2000 precipitarono 3 prototipi: un V-22 cadde senza causare vittime nel 1991, in un incidente nel 1992  persero la vita 7 uomini, nel 2000 un terzo Osprey in uno schianto portò con sé  19 Marines.

Visto che il  velivolo può essere usato come mezzo imbarcato è prevista la possibilità di ridurre gli ingombri a bordo ripiegando a 90

 gradi sopra l'aereo stesso le ali mentre le eliche possono essere raccolte ( vedi sotto )

 

 


 

NOTA : nel prospetto sopra esposto sono stati riportati solo alcuni dei VTOL costruiti nella storia aeronautica, ciò non toglie che le idee proposte siano state ancora centinaia, i modelli costruiti svariati ,dalle forme usuali come le più azzardate.

 


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