Presentazione

Esposizione 1891

Incorpora  e Interguglielmi

Mezzi di trasporto e la città

Marsala Florio
Esposizione agricola 1903
I bersaglieri ciclisti
Primavera siciliana
Una volata a Palermo 
Settimana aviatoria Mondello Valdesi
Pubblicità
 Venditori ambulanti
G.Pitrè profili
Links e bibliografia

  I FLORIO,

L’INDUSTRIA VINICOLA,il Marsala 

             Un campo che vide l’affermarsi dell’attività dei Florio fu quello enologico. Il vino assieme agli agrumi, allo zolfo ed all’olio era infatti tra i prodotti siciliani più esportati, indizio questo di un’attività fiorente.Superata la crisi che si era avuto intorno al 1816 questo settore si era prontamente ripreso tanto che l’operatore comasco Giuseppe De Welz nel 1822 riferendosi in particolare a quello dei fratelli Woodhouse scriveva :

           "Se gli stabilimenti di questo genere fossero moltiplicati, quale attività,quale industria e quale ricchezza per la Sicilia. "

             Su 35.000 botti annue che venivano esportate sui mercatini internazionali, 20.000 all’incirca venivano smerciati sui mercati inglesi, il resto veniva diviso in Francia,America e Stati sardi; grosse partite venivano pure esportate a Napoli (3000 botti), mentre era pressochè nulla l’esportazione del vino in bottiglie.

Interno dello stabilimento Florio 

Una delle tante cantine 

              Tale volume di scambi registrò un incremento ancor più considerevole dopo il 1848, raggiungendo in un solo anno il valore di 24.755.927 lire, cifra cospicua specie  se confrontata con quella, pure notevole, del 1838 che era stata di sole 11.262.500 lire.

                 Questo settore dell’economia isolana, caratterizzato dal frazionamento della proprietà , e che aveva il suo centro vitale nella zona costiera settentrionale ed orientale e nella provincia di Trapani, è in fondo quello che presenta i maggiori aspetti positivi e che meglio saprà giovarsi dell’assetto liberista dei primi decenni post-unitari. 

              L’enologia siciliana poteva contare poi su di un "unicum" nel suo genere:  

  il Marsala

Etichetta Ingham Whitaker &. C

Etichetta  Woodhouse & C:

        A Marsala, gli inglesi Woodhouse e Ingham avevano avviato la produzione del "Marsala" , un vino dolce e zuccherino, la cui nascita si faceva risalire tra i secoli XVIII e XIX. Vino liquoroso, fortemente alcolico ( 16-20 gradi ), asciutto e dolce nello stesso tempo, di colore giallo dorato intenso tendente all’arancione, il Marsala ha un aromatico bouquet, in cui sono fusi i profumi della zagara, della mandorla e della ginestra; possiede un sapore caldo, vellutato, pieno e rotondo.

       Prodotto nei tre tipi " abboccato,dolce e secco" è ottenuto con una lavorazione che ricorda quella del " Madera ": le uve (catarratto,inzolia,grillo ,damaschino) vengono vinificate in bianco dagli stessi viticoltori,che ne ottengono i cosiddetti vini " grezzi " o " vergini ".

      Questi passano poi agli stabilimenti   industriali dove vengono sottoposti a caratteristici processi, quali la concia (aggiunta di vari ingredienti, il cotto,il sifone,l’alcool etilico),la chiarificazione, il riscaldamento e la refrigerazione. La lavorazione si conclude con la fase importantissima dell’invecchiamento.

Le botti in attesa di essere imbarcate 

Il porto di Marsala 

        Così,nel 1834, Vincenzo Florio, entrando in gara con i Woodhouse, gli Ingham, i Withaker, gli Hopps e i Pyne,costituì a Marsala con Raffaele Barbaro una società commerciale per creare una manifattura di vini all’uso "Madera".

        Lo stabilimento ( il 25.5.1839  la società era stata sciolta e Florio era rimasto l’unico titolare dell’impresa), nonostante la politica protezionistica inglese e americana che frenava le esportazioni del vino,prosperava ed il "Marsala Florio S.O.M." aveva acquistato rinomanza mondiale,merito non solo dell’eccellente qualità del prodotto, ma anche dell’efficientissima organizzazione commerciale.

              Come afferma Massimo Albertini, studioso di storia di gastronomia,Vincenzo   Florio fece diventare il " Marsala" il simbolo della" buona cena" e dell'ospitalità di tutte le famiglie italiane ,soppiantando il tradizionale "Vermouth".  Infatti la produzione nel 1853 avrebbe raggiunto le 6900 botti annue,di cui 1600 della ditta Florio,1300 della ditta Woodhouse e 4000 della Ingham.         

Targa Florio Dry

Marsala

*

 D.O.C.

Questa è una etichetta

originale  con il testo

in latino

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Targa Florio Dry

Marsala

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FINE

 EXTRASECCO

 denominazione

 origine controllata

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Per la famosa corsa automobilistica " Targa Florio"  periodo storico 1906-1930 visitate il sito:

http://digilander.iol.it/targafloriosciortino


Palermo-Il porto -sulla banchina  le botti in attesa di essere imbarcate

 La famiglia Florio era originaria di  Bagnara Calabra, molteplici erano stati i motivi che l’avevano indotto  a trasferirsi in Sicilia: il violento terremoto del 1783  e l’imperversare del banditismo.

        Allora Palermo doveva apparire  una città molto tranquilla: vi si era rifugiata la corte dei borboni , e gli Inglesi  vi stavano come in casa propria: la tranquillità era garantita dalle prue armate di Orazio Nelson e dalla perentoria azione diplomatica di Sir  William Bentinik.

        Paolo,Giuseppina e Ignazio Florio,  in società con il marsalese Paolo Barbaro,aprirono nel 1800,al Carraffello,alla “Vucciria” un bottega  per la vendita di droghe e coloniali  

        La piccola bottega,destinata ad ingrandirsi sempre più e a crescere in importanza,sotto la direzione di Paolo prima,e poi,dopo la morte del fratello Ignazio,avrebbe permesso al giovane Vincenzo ,di fondare un vero impero commerciale.


 

 

 


Breve

Biografia 

della dinastia 

dei 

Florio 

Vincenzo Florio Senior

1799-1868

*

Vincenzo Florio  Junior

1883-1959

 

Scrive M.Taccari :

"Per le droghe e coloniali nessuno poteva battere "Il Coccodrillo"* fondato dal capostipite dei Florio e che ad un certo momento,era divenuto il massimo emporio europeo che poteva reggere il confronto con i più famosi del Regno Unito"   

* (il coccodrillo impagliato funzionava   da mascotte della celebre drogheria

A Palermo alla fine del 1800 le attività produttive erano ancora fermi al livello artigianale,tant'è che le vie  della città si chiamano tutt'ora a seconda delle attività che vi si svolgevano: candelai,bottai,cartari,chiavettieri, frangiari,pannieri,credenzieri.

Successivamente alla morte del padre Ignazio  il giovane Vincenzo Florio jr che aveva compiuto numerosi viaggi per prendere diretta conoscenza dei grandi centri industriali europei,fece tesoro di tali esperienze per porre mano ad un piano di sviluppo economico ed industriale:


Tra le tante attività si ricordano:

 le tonnare.Favignana ecc. ,la fonderia Oretea,la flotta ,i vini "Il marsala,la ceram"Florio",il turismo(Primavera Siciliana),lo sport(Targa Florio, ecc)

Con i Florio si sono avvantaggiati le arti,le industrie,il commercio e tanti settori dello sport, soprattutto quello automobilistico  con la famosa "Targa Florio.

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