Il parto della tartaruga...
Camminiamo furtivi nell' oscurità più totale (è passata da un po' la mezzanotte), senza nemmeno un' idea di dove stiamo mettendo i piedi. La nostra guida malese, un sordo-muto che da anni cura le tartarughe qui a Sipadan, continua ad avanzare sicuro tra la vegetazione intricata, puntando dritto verso la spiaggia; ad un tratto, si ferma bruscamente per farci un cenno: eccola, finalmente l' abbiamo trovata. Si tratta di una grossa femmina di testuggine marina; la cosa straordinaria è che sta deponendo le uova. Maledico di non poter scattare fotografie, e mi rifaccio subito impugnando la mia telecamera: la scena è davvero emozionante. La guida illumina la parte posteriore dell 'animale con la flebile luce di una torcia: non dobbiamo assolutamente disturbarla. Dal canto suo, non fa che scavare febbrilmente con le sue zampe, cominciando la lenta opera di preparazione del terreno, aiutata dalle braccia dell' uomo; la tartaruga è visibilmente stanca e, incredibilmente, resterà completamente ignara della nostra presenza fino alla fine: facciamo comunque del nostro meglio per non farci notare, mantenendo più possibile il silenzio e stando sempre alle sue spalle. Ecco che, scavata una buca sufficientemente profonda, comincia la deposizione vera e propria: lentamente, una dopo l' altra, scendono le uova, poco più piccole di un normale uovo di gallina ma bianchissime e quasi gelatinose. L' operazione è lunga e quasi commovente: la femmina infatti si concede di tanto in tanto alcuni momenti di pausa per riprendere fiato, stremata. Una volta finita la deposizione, comincia ad agitare le estremità per ricoprire attentamente il sito, al fine di non lasciare alcuna traccia a disposizione degli eventuali predatori; dopo un po' di riposo, riprenderà la sua marcia verso il bagnasciuga ed infine il mare.
La cosa
veramente notevole del fatto è che ogni femmina depone le uova
pochissime volte durante la sua vita, raggiungendo la maturità
molto tardi, e per fare ciò deve per giunta percorrere a volte
migliaia di chilometri: infatti ognuna di esse tornerà dai
luoghi di migrazione verso l' isola dove è nata, seguendo
percorsi a noi ancora invisibili ed insondabili per trovare l'
orientamento. L' isola di Sipadan è infatti un luogo di ritrovo
per centinaia di tartarughe che, approfittando dell 'abbondanza
di cibo e dei luoghi adatti, si danno appuntamento per gli
accoppiamenti e la deposizione. Centinaia di piccoli esemplari
compiono poi il loro ingresso in mare, esemplari che in età
adulta torneranno, a loro volta, verso le spiagge dell 'isola.
Per preservare questo ambiente e la "privacy" degli
animali sono state istituite alcune regole: infatti, se
disturbate, possono interrompere la deposizione e tornare verso
il mare, con conseguenze a volte disastrose (anche la morte,
poiché la femmina non riesce più a liberarsi delle uova); sta
di fatto che ai turisti è vietato camminare sulla spiaggia dopo
il tramonto al di fuori della zona dei resort, e sono attivi
alcuni rangers il cui scopo è quello di prendere nota dei "nidi"
di uova, prelevarli e farli schiudere in cattività, al fine di
diminuire l' altissima percentuale di mortalità che affligge le
tartarughine: predatori di ogni genere, condizioni climatiche
avverse, inquinamento. Questo è senz' altro uno degli spettacoli
più interessanti che la natura offre e che, oltre a sipadan, può
essere visto in pochi altri luoghi al mondo con tanta regolarità:
qui infatti ogni sera c' è almeno una deposizione. Torniamo al
resort contenti per le emozioni che abbiamo vissuto: ancora una
volta questa minuscola isola ci ha stupito con la sua
particolarissima vita naturale, che sembra non essere stata
ancora intaccata dal turismo di massa.
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