Petra

Giordania '98

Camminiamo ormai da non so quanto (ho perso il conto, un pò per la bellezza del luogo, un pò per il caldo soffocante) lungo il canyon che porta alle rovine di Petra. Questo stretto, angusto passaggio nella roccia, in alcuni punti non più largo di un paio di metri ed alto parecchie decine, è tuttora l' unica via per raggiungere la città. Non a caso infatti, dopo la sua "caduta", essa venne letteralmente dimenticata per essere poi riscoperta casualmente da un avventuriero nel diciannovesimo secolo. Man mano che proseguiamo, la roccia assume colorazioni assai insolite; la strada sembra un labirinto senza uscita, apparentemente senze fine. Ad un tratto la nostra guida, qualche metro avanti a noi, spostandosi improvvisamente verso destra, ci fa segno di appoggiarci alla roccia, come per lasciare libero il transito a qualcuno. Dopo essermi meccanicamente avvicinato alla fiancata, un bagliore rosa mi colpisce all' improvviso: mi rendo conto allora di essere caduto nello stratagemma del nostro accompagnatore; ci troviamo infatti proprio davanti al Khazneh (tesoro), il monumento principale di Petra, che compare come per miracolo, in tutto il suo splendore, alla fine del canyon. Immagino come si dovesse sentire Johan Burckhardt, l' esploratore che riscoprì la città (l' unico che credeva alle leggende dei beduini locali, che narravano di una "città perduta" nelle vicinanze), di fronte ad un simile, inaspettato spettacolo. Il monumento, in perfetto stile ellenistico, è completamente intagliato nella roccia viva. Alto più di trenta metri, assume a seconda dell' inclinazione dei raggi del sole diverse colorazioni, dal rosso scuro al rosa chiaro. Ancora oggi si presenta in buono stato di conservazione, ricco di statue, colonne, capitelli; l' interno, visitabile, consiste di varie stanze, le cui pareti sono attraversate da venature di roccia colorata. Il suo nome "tesoro" viene dal fatto che in passato si favoleggiava la presenza di ricchezze nascoste al suo interno, tuttora mai trovate.

Purtroppo, anche se vorrei stare qui ancora, dobbiamo proseguire: ora il panorama è dominato da un' ampia valle, circondata da alture inaccessibili, sui fianchi delle quali spiccano in tutta la loro bellezza templi monumentali e costruzioni ( molte delle quali tombe) edificati nella nuda roccia. Questo luogo è senz' altro uno dei più meravigliosi che abbia visto: il suo fascino è infatti irresistibile. Non a caso esso attrae numerosi turisti e studiosi provenienti da tutto il mondo, stregati dalla sua atmosfera millenaria e densa di mistero. Ad ogni angolo si può notare il lavoro paziente della mano dell' uomo che, nell' intento di rimodellare la natura circostante, ha reso questa città un opera d' arte perfettamente in simbiosi con l' ambiente. Abitata fin dal tempo degli Edomiti, raggiunse il suo apice durante il regno dei Nabatei; questo popolo di ricchi mercanti che controllavano le rotte dell' incenso, scelse Petra come capitale e la rese una delle città più ricche e splendide dell 'oriente. Tuttavia, sebbene praticamente inespugnabile, dovette anch' essa soccombere e cadere nell' oblio in seguito allo spostamento delle vie commerciali, ai terremoti ed alla conquista romana.

 

 

Proseguendo, si notano un teatro in stile greco, colonnati ed altre costruzioni. Ma è altresì divertente esplorare l' interno dei "trogloditi" che si trovano ai bordi del cammino principale, dagli interni di roccia naturale talmente colorati da fare invidia agli arazzi più sontuosi. Spesso veniamo seguiti da qualche socievole capretta, accompagnata da gruppetti di altrettanto socievoli bambini beduini che cercano di offrirsi come guide o vendere qualche cosa. Sebbene il turismo sia in rapida crescita (in modo relativo rispetto ad altre zone), il popolo giordano continua a mantenere i tratti genuini di una volta, fiero delle sue origini. Petra offre anche escursioni sulle alture circostanti, ricche di testimonianze del passato veramente uniche: basta avere molto tempo a disposizione (anche se per vederla tutta ci vorrebbe una settimana) ed armarsi di pazienza, dato che qui il caldo ed i lunghi percorsi spesso accidentati stancano presto le gambe dei turisti. Alla fine della giornata non resta che goderci il tramonto, splendido, che insanguina il paesaggio. Una giornata che certo non dimenticherò mai.

 

 

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