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Immersioni effettuate: 24 in 1 settimana

 

Caratteristiche: tutti i resort sull' isola sono dotati di efficienti diving, dotati di barche veloci in grado di raggiungere i punti in brevissimo tempo (al massimo 10-15 minuti). Sull' isola è presente anche una camera iperbarica, molto utile in queste zone isolate; generalmente si fanno tre immersioni al giorno dalla barca, più le eventuali notturne "a piacere" con il proprio compagno dal drop-off. La difficoltà dei punti è media, ad eccezione di alcuni luoghi in cui le correnti, specie alla mattina presto, sono molto forti, per cui è necessaria una buona pianificazione. I soggetti per i fotografi sono tutti molto interessanti, basta fare però molta attenzione alla angolazione del flash: in caso contrario sulla pellicola potrebbe apparire il plancton, così abbondante da queste parti.

 

Alcuni dei più famosi dive-spots:

 

Drop-off

come già detto, questa parete assolutamente verticale, partendo dal pelo dell' acqua a pochi metri dalla battigianelle profondità marine in modo impressionante. Sebbene il luogo sia molto visitato a tutte le ore del , si perde giorno e la vita bentonica sia meno ricca rispetto ad altre immersioni a Sipadan, è praticamente immancabile l' incontro con tartarughesqualetti, carangidi ed una coloratissima fauna tropicale. A mio parere la vera particolarità del luogo , sono le immersioni notturne: negli anfratti del reef infatti trovano riparo i famosi "buffalo fish" (pesci pappagallo dal cornosuperano il metro di stazza e che durante il giorno girovagano in branco lungo il reef di Sipadan; ) che spesso onnipresenti anche le tartarughe. Entusiasmante è poi la ricerca della microfauna: ogni metro quadrato di parete è abitato da minuscolesgargianti creature come nudibranchi di varie specie, granchietti, piccoli pesci scorpione, labridi, ecc... , Una cosa simpatica è che spesso qualche carangide intraprendente segue i sub che, con il fascio luminoso delle loro torceilluminano potenziali zone di caccia che il pesce sfrutta, inghiottendo le piccole prede rimaste stordite dalla luce.

Barracuda Point

Sicuramente uno dei più bei luoghi d'immersione dell' isola, senz' altro da inserire nella top ten mondiale. Unico neo: la probabilità di incontrare tutto il ben di dio per cui è famoso è talmente elevata che, alla lunga, le immersioni possono sembrare un tantino ripetitive. Ma andiamo con ordine: tanto per cominciare, il nome è già un' anticipazione degli enormi branchi stanziali di barracuda (anche di notevoli dimensioni) che incrociano in queste acque e che possono perfino arrivare ad oscurare la luce del sole; seguendo la parete ammantata da splendide gorgonie ed alcionari che al di sotto dei 30 metri raggiungono dimensioni smisurate, a tale profondità è possibile incontrare anche gruppi di squali grigi e pinna bianca ( c'è chi giura che cio sono anche i martello ma io non ne ho mai visti! ). Se poi ci si imbatte anche in un branco di carangidi, buffalo fish e in un qualche pesce Napoleone (d' ora in poi non menzionerò più le tartarughe, perchè è praticamente impossibile vederne meno di una decina per immersione), l' immersione rischia di diventare veramente movimentata; ricordo ancora con trepidazione alcuni tuffi effettuati la mattina molto presto, quando la corrente è forte e non ci sono sub in giro: ad un tratto, magari dopo una decina di minuti decisamente ordinari, mi sono apparsi, come per miracolo, banchi di carangidi e barracuda che mi hanno permesso di "entrare" all' interno del vortice, completamente circondato da una muraglia vivente di pesci; gruppi di squali in ronda, a volte un tantino territoriali, incrociavano ai lati, mentre la corrente mi trascinava verso il pianoro sul quale si conclude l' immersione, ricchissimo di vita e di alcuni esemplari di selaci addormentati all' ombra delle grandi spugne a botte.

South point

altra immersione di primo livello, costituita da una parete leggermente degradante verso il mare aperto e molto ben illuminata, che permette di avere una suggestiva panoramica sugli eventuali branchi di pelagici che si trovino ad incrociare nel blu; oltre infatti ai barracuda e ai carangidi stanziali, qui sono stati avvistati esmplari di tonni, mante, e perfino di squalo balena (che ovviamente io non ho visto). I fotografi qui possono sbizzarrirsi, dato che i pesci non hanno paura e si esibiscono in caroselli continui, dando l' opportunità di eseguire inquadrature ardite. La profondità consigliata è non oltre ai 30 metri, dato che la vita della parete sembra dare il meglio di sè nei primi metri; attenzione alle correnti, generalmente anche qui molto intense.

Staghorn crest; Hanging gardens; lobsters lair...

Con eccezione delle punte, rappresentate rispettivamente da barracuda point e south point, il reef dell' isola si presenta come una muraglia compatta che circonda l' isola; qui sono stati individuati vari percorsi, tutti da effettuare "in drift", che permettono un' osservazione più tranquilla della vita corallina: le pareti infatti sono profondamente fessurate, ricche di alcionari dalle delicate tonalità pastello, gorgonie, spugne, giganteschi alberi di corallo nero, coralli a frusta, ecc...Essendo infatti la corrente leggerissima o addirittura assente, il sub può pianificare il proprio percorso a seconda delle sue esigenze, senza essere distratto dagli incontri possibili in altri punti. I fotografi potranno ritrarre con tutta calma i soggetti che più preferiscono, siano essi gli eleganti pesci di barriera che volteggiano sul precipizio o gli imponenti e scenografici coralli. Tuttavia non è affatto raro l' incontro con qualche pelagico di passaggio o con qualche solitario squalo leopardo, placidamente adagiato sulla barriera.

Turtle cave

una vera chicca: si tratta infatti di una grotta calcarea, totalmente buia e priva di coralli, che si apre davanti al drop-off e penetra per molte decine di metri all' interno dell' isola. Da sconsigliare a chi soffre di claustrofobia, può essere visitata unicamente da sub di ottima esperienza, dato che è indispensabile un buon controllo dell' assetto; essi devono essere inoltre obbligatoriamente accompagnati da un istruttore esperto del posto, poichè la grotta si snoda per vari cunicoli privi di illuminazione. Che dire: non sono mai stato particolarmente amante delle immersioni in grotta, anche se devo dire che essa vale la pena di essere visitata, piena di enormi stanze ornate da stalattiti in cui si creano strani giochi di luce. Da segnalare inoltre, cosa piuttosto lugubre e triste, la presenza di alcuni scheletri di tartarughe perfettamente conservati e perfino quello di un marlin, evidentemente entrate nella grotta e poi incapaci di trovare una via d' uscita.

 

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