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Immersioni effettuate: 20 in una settimana
Descrizione dei principali dive spots:
Wreck point |
sebbene il nome richiami subito alla mente un relitto sommerso, non si tratta altro che di alcuni rottami di una chiatta sparsi sul basso fondale prospiciente al muro esterno di contenimento dell' isola. Ma il luogo offre ben altro: un vasto pianoro che, situato a pochi metri di profondità, finisce per precipitare nel blu con una caduta pressochè perpendicolare, ricca di vita. Di solito la parete non è molto visitata, al contrario del rigoglioso ed intoccato giardino di corallo sommitale: oltre a massicci coralli a tavola, spugne, soft corals, sono presenti alcuni giganteschi esemplari di tridacna, uno in particolare in grado di contenere un sub; nuvole di pesci di barriera vivacizzano l' ambiente. L' immersione è molto gradevole e rilassante, adatta a sub di ogni esperienza, e può regalare anche incontri inattesi con pelagici come carangidi, barracuda, tonni di passaggio. |
Gorgonian Forest |
senza dubbio il "must" dell' atollo, un luogo in cui le emozioni davvero si sprecano; ogni immersione qui è diversa dalla precedente e regala sempre incontri spettacolari. Si tratta della punta estrema dell' isola, dove il reef si allunga fino a formare un ampio corner che digrada verso il mare aperto con una pendenza di 45°. Data la sua esposizione, le correnti forti sono una regola, correnti la cui intensità e direzione possono variare di molto nel corso di una giornata. E' inutile dire che, proprio per queste caratteristiche, il luogo costituisce un richiamo irresistibile per i pelagici che incrociano nelle vicinanze; non a caso è proprio qui che, ad una profondità di circa 50 metri (ma che scende a poche decine nel mese di aprile, stagione degli accoppiamenti) staziona il branco più o meno stanziale di squali martello Sphyrna Lewini, formato da diverse centinaia di individui. Per vederli basta, si fa per dire, scendere ad almeno 35-40 metri e staccarsi il più possibile dalla parete, fino a tenerla al margine della visuale (la visibilità che può raggiungere i 60 metri orizzontali lo rende possibile!); ve lo assicuro, funziona: in varie immersioni che ho fatto qui, ho avvistato gli squali più volte. Ricordo ancora con trepidazione la prima volta che, nel blu, senza quasi punti di riferimento, dopo alcuni interminabili minuti di pinneggiata in corrente, sono apparse sotto di noi alcune imponenti sagome, cariche di eleganza e forza; in un caso in particolare sono riuscito ad avvicinarmi ad alcuni metri, fino ad incrociare, si fa per dire, lo sguardo dell' animale, che procedeva incuriosito in parallelo con me, sempre con la sua caratteristica andatura dondolante e piuttosto inquietante. Sebbene non siano ritenuti animali pericolosi per l' uomo, la loro stazza (possono raggiungere i 4 metri di lunghezza) e alcuni loro movimenti piuttosto "nervosetti" richiamano spesso i sub più intraprendenti alla cautela. Ma Gorgonian Forest è molto, molto di più: come dice il nome, la parete è coperta da una foresta di gorgonie gialle-arancio che si estendono senza soluzione di continuità per tutto il percorso; esse sono tra le più grandi che mi sia capitato di vedere (alcune sfiorano i tre metri di diametro), inframezzate da altrettanto gigantesche spugne a botte, rossi coralli a frusta e splendidi alcionari inturgiditi dalla corrente. Per chi, in cerca di emozioni forti, si ostini a guardare nel blu, potrà assistere al passaggio, oltre che dei già citati martello, anche di qualche squalo grigio e pinna bianca, branchi di tonni veramente imponenti, una solitaria manta o un gruppo di aquile di mare, formazioni di pesci pipistrello, dentici, cernie...tutto insomma, perfino lo squalo balena frequenta più o meno regolarmente queste acque. Un' altra chicca sono i branchi stanziali di carangidi e barracuda (meno fitti di quelli di Sipadan, ma tuttavia composti da alcune centinaia di esemplari) che, fin da sotto il pelo dell' acqua, costituiscono una presenza più o meno fissa e molto fotogenica. Completano la scenografia fittissimi banchi di pesci di barriera, spesso tutti di una stessa specie, che stazionano a pochi metri dalla parete e danno l' impressione di una brulicante e colorata muraglia vivente. L' immersione si conclude nei giardini di corallo sommitali, ideali per finire gli ultimi bar di aria ed effettuare la sosta di sicurezza in un vero acquario tropicale. |
D-Wall |
non chiedetemi perchè si chiama così: so solo che è un' altra delle immersioni più entusiasmanti di Layang-Layang, forse la più scenografica di tutte. La parete parte fin da un paio di metri sotto la superficie, scendendo in modo assolutamente perpendicolare fino a 35-40 metri, dove rientra addirittura verso l' interno e termina in una lunga terrazza, sporgente per un paio di metri, che si perde a precipizio nelle insondabili profondità marine. Il colpo d' occhio è fantastico, esaltato dalla eccellente visibilità e dalla luce del sole che illumina tutto a giorno. Dal muro sporgono fantastiche gorgonie, spugne, alcionari dalle delicate tinte; ma la vera sorpresa è proprio il pianoro, brulicante di vita, sul quale troneggiano alberi di corallo nero, coralli a frusta, cespugli di gorgonie, crinoidi, anemoni di mare, a loro volta colonizzati da una miriade di interessantissimi organismi bentonici come nudibranchi, ghiozzi, crostacei. La vita di barriera è altrettanto varia, composta da varie specie di castagnole, pesci farfalla, pterois, ecc. Anche qui un' occhiata verso il blu ripagherà di certo: è possibile infatti, con un pò di fortuna, il passaggio di pelagici quali squali di barriera, tonni, carangidi e mante. Una caratteristica dell' atollo è infatti quella di offrire una enorme varietà di immersioni e incontri: la fortuna è un fattore importante, e regala sempre il fascino di qualche avvistamento inatteso ed imprevisto. |
Shark's cave |
contigua a D-Wall, questa parete è molto simile alla precedente, ma offre anche la possibilità di esplorare una grotta che si apre a circa 25 metri di profondità. Si tratta di una piccola cavità, alta un paio di metri, che incide la parete come una balconata, il cui fondo è ricoperto da un velo di immacolata sabbia bianca. L' interno è un tripudio di coloratissime gorgonie che pendono dal soffitto, colonie di delicati antipatari simili a zucchero filato, alcionari. Molto suggestivo lo scorcio che si offre guardando dall' interno verso l' esterno, dove il blu elettrico incornicia tutti questi organismi bentonici e le volte della grotta. A volte capita di trovare alcuni piccoli squali di barriera (pinna bianca, ma anche leopardo) placidamente addormentati al suo interno. Tartarughe di mare incrociano qui i sub con regolarità, come anche pesci napoleone, cernie, trigoni, piccoli carangidi. |
Valley |
la punta dell' atollo, situata agli antipodi rispetto a Gorgonian forest, stranamente ha caratteristiche diversissime dalla sua gemella, come anche dagli altri fondali dell' isola: si tratta infatti di un pianoro che digrada in modo impercettibile verso il blu, per poi sprofondare in modo più netto. La caratteristica di questa cigliata è che appare fin dalla superficie come desolata, costituita da un letto di coralli morti inframezzati da alcuni imponenti funghi madreporici. Chissà, forse sarà dovuto al passaggio di qualche antico uragano; tutto ciò rende, abbastanza inspiegabilmente, alquanto inquietante il luogo, anche se i fotografi appassionati di macrofotografia lo giudicheranno senz' altro un paradiso: ogni metro quadrato è colonizzato da piccoli organismi che vale davvero la pena di ammirare, spesso difficilissimi da scoprire e comunque molto rari: si va da magnifici nudibranchi ai ghiozzi di fuoco del genere nematoteleotris, e poi ancora gamberetti periclimenes, granchi del corallo, scorfani tropicali, velenosissimi pesci pietra, rarissime rinomurene, trasparenti gobidi; una grande quantità di coloratissime anemoni ospita pesci pagliaccio dalle livree altrettanto sgargianti, solitari pesci pappagallo ed ombrine tropicali sostano a mezz' acqua nell' attesa che un piccolo pesce pulitore li liberi dai parassiti. Spesso anche qui è presente un branco di carangidi che compie le sue evoluzioni a bassa profondità, o un gruppo di buffalo fish intenti a brucare sul reef. Ma attenzione a non sottovalutare la caduta: questa impressionante e alquanto cupa parete, spoglia e non favorevolmente illuminata, può, con una buona dose di fortuna, essere teatro di avvistamenti unici: a profondità elevate è infatti presente un altro nutrito banco di squali martello stanziali, forse il più numeroso dell' atollo; nonostante ciò è più difficile da incontrare, in quanto molto lontano dalla parete. Oltre a ciò, ho sentito di incontri con squali volpe e temibili longimanus di passaggio, perfino con un isolato, rarissimo esemplare di grande squalo martello sphyrna mokarran, lungo oltre 5 metri e ben più temibile dei suoi congeneri (alcuni miei compagni di immersione mi hanno detto di averlo avvistato da vicino durante uno dei loro precedenti tuffi e di essersene ben presto tenuti alla larga!). |
Wrasse strip, Crack reef... |
si tratta di luoghi d' immersione contigui, che si susseguono lungo la muraglia del reef. Qui le correnti non sono mai forti, per cui le esplorazioni sono tranquille ed adatte a tutti; da segnalare i giardini di corallo assolutamente intoccati, ricchi all' inverosimile di coralli duri acropora, coralli a lattuga, a tavola, e di altre forme bizzarre, frequentati da pesci di barriera ancora poco abituati ai sub. Idoli moreschi, pesci ago, napoleoni, murene e tartarughe marine sono presenti in gran numero. Inutile scendere oltre ai 20 metri, meglio rimanere sulla sommità del reef, ricca di vita. Sebbene la conformazione non sia la più adatta, per chi si spinge più in profondità non sono infrequenti gli incontri con pelagici quali mante, tonni, squali grigi e perfino martello di passaggio. |
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