Il male del mondo

Io ti detesto uomo. Ai miei occhi sei il più vile degli esseri viventi. Un'alga del mare, un filo d'erba in un prato, una formica sulla mia mano . . . io li preferisco. La tua dannata condizione naturale è spregevole e meschina.

Vediamo, di quale tra i peggiori mali del tuo mondo posso parlare ora? Beh, potrei raccontarti di quello che più mi diverte. Si, mi diverte! Un sorriso maligno illumina il mio volto quando ti vedo. Sic transit gloria mundi . . . no, non è solo per questo! Quello che mi diverte è in realtà che tu, la tua coscienza è prigioniera di tante illusioni che hai incastonate nella tua testolina piccolo.

La presunzione, è il tuo nettare, vero? Panacea di tutti i tuoi mali, un tumore!

Ogni vile è preda di un tormento . . . quale può essere quella qualità di cui posso armarmi per sfidare i miei simili? E umiliarli? E tormentarli? E combattere in una posizione di ulteriore presunzione gli altri?

Qualità, si sono le vostre qualità, o anche sono il vostro desiderio di qualità il motore della vostra caduta.

Siete come tanti pavoni, allocchi. Ognuno con la sua bella coda. Vi guardate in cagnesco.

Ah!!

Vediamo un po' . . . la ricchezza.

E' una qualità che mi tiene lontano da tutti quei bastardi poveri, ma che rompicoglioni quando mi stressano sul fatto che non la merito. (guarda quel cane, macchina nuova, ogni sera al ristorante!)

Ah, ma c'è la bellezza! Sentiamo cosa ci dice! Sfoggio il mio corpo, questo è il più spudorato, voglio che tutti guardino me, ma che nessuno mi possa toccare se non mi soddisfa fin nelle budella. Ma sempre a sparlare alle spalle, “ma che fortunata””è figa si, ma non ha carattere, è una vacca ed è cretina” (ma perchè non sono io così porca puttana!)

Adesso c'è la mia preferita, l'intelligenza! La vedi, è un po' più rara, ma ascolta qui!

Ah, razza di cretini, cosa siete veniti a fare qui? Ma se non valete un mio dito! Ritiratevi e non datemi fastidio. (quello fa tanto il pirla, ma se solo volessi, studiando come fa lui - - sfigato).



Mi fai schifo. E si può essere ricchi, belli e intelligenti in un altro modo.

Per sé stessi. Senza ostentare ciò che gli altri possano invidiare. Non farli soffrire. Vivi ciò che, delle tue qualità, appaga te stesso, il Tu assoluto, quello che ti accompagna ovunque e comunque.

Sfida il tuo animalesco incoscio. Sbriciola le sue meschinità. Il mio è un consiglio drammaticamente pragmatico. Si vive meglio in pace.

Meles Giovanni Angelo.

Vuoi parlarne? Scrivimi, io voglio!

Perlanera@iol.it