Il trattato di Kundalini - Necessità di un Guru-


Tratto da:

SWAMI SIVANANDA

Kundalini Yoga

Necessità di un Guru -

Nei tempi passati si chiedeva agli aspiranti di vivere con il guru per un
certo numero di anni, cosi che il guru potesse studiarli accuratamente. Il
cibo, durante la pratica, cosa praticare e come, se gli studenti sono idonei
per il sentiero dello yoga, il temperamento degli aspiranti e altre cose
importanti, devono essere considerate e giudicate dal guru. È il guru che
deve decidere se gli aspiranti sono di tipo superiore, medio, o inferiore e
prescrivere i diversi tipi di esercizi.

La sadhana differisce secondo la natura, la capacità e le qualifiche
dell'aspirante.

Dopo aver compreso la teoria dello yoga, dovete apprenderne la pratica da un
guru esperto. Finché c'è il mondo, ci saranno libri sullo yoga, come pure
insegnanti. Voi dovete cercarli con fede, devozione e sincerità. Potete
avere facili lezioni dal guru e praticarle anche a casa, nella fase iniziale
della pratica. Quando avanzate un po', per gli esercizi più avanzati e
difficili dovete stare con il guru. Il contatto personale con il guru ha
molteplici vantaggi. Sarete altamente beneficiati dalla spirituale aura
magnetica del vostro guru.

Per la pratica del bhakti yoga e del vedanta non c'è bisogno di avere il
guru al vostro fianco. Dopo aver appreso per qualche tempo le Sruti dal
guru, dovete riflettere e meditare da soli, in completa solitudine; mentre
nel kundalini yoga dovrete infrangere i granthi e portare la Kundalini di
chakra in chakra. Questi sono tutti processi difficili. Il metodo d'unire
prana e apana, di mandarli lungo la sushumna e d'infrangere i granthi
necessita l'aiuto di un guru.

Dovrete sedere ai piedi del guru per parecchio tempo. Dovrete comprendere
precisamente la locazione di nadi e chakra e la tecnica dettagliata di
parecchi kriya yogici.

Rivelate al vostro guru i segreti del vostro cuore; più lo farete, più
grande sarà la simpatia e l'aiuto che riceverete dal guru. Questa simpatia
significa, per voi, afflusso di forza nella battaglia contro il peccato e la
tentazione.

' Apprendi questo per mezzo di disciplina, ricerca e servizio I saggi, i
veggenti dell'Essenza delle cose ti istruiranno nella saggezza (Gita).

Alcuni fanno per qualche anno meditazione, indipendentemente. In seguito,
sentono effettivamente la necessità di un guru. Essi si imbattono in alcuni
ostacoli sulla via; non sanno come procedere oltre e come superare questi
ostacoli o impedimenti. Allora cominciano a cercare un maestro.

Uno straniero, in una grande città, trova difficile ritornare al suo luogo
di residenza, in una piccola viuzza, anche se ha percorso la strada mezza
dozzina di volte. Se la difficoltà nasce anche per ritrovare la via
attraverso strade e vicoli, quanto più difficile dev'essere nel sentiero
della spiritualità, dove uno cammina da solo e con gli occhi chiusi!

Sul sentiero spirituale, l'aspirante incontra ostacoli e impedimenti,
pericoli, trappole e cadute; può pure commettere errori nella sadhana. Un
guru, che ha già percorso il sentiero e raggiunto la meta, è estremamente
necessario per guidarlo.


- Chi è un Guru? -

Guru è uno che ha piena Autoilluminazione e che rimuove il velo
dell'ignoranza nei jiva illusi.

Guru, Verità, Brahman, Ishwara, Atman, Dio e Om sono tutt'uno. Il numero di
Anime realizzate in questo kali yuga può essere inferiore, se comparato a
quello del satya yuga, ma esse sono sempre presenti per aiutare gli
aspiranti, sempre in cerca delle giuste persone qualificate.

Il guru è lo stesso Brahman. Il guru è lo stesso Ishwara. Il guru è Dio. Una
parola da lui è una parola da Dio. Egli non ha bisogno d'insegnare a
nessuno. Anche la sua stessa presenza, o compagnia è elevante, ispirante e
tocca l'anima. La sua stessa compagnia è Autoilluminazione.

Vivere in sua compagnia è educazione spirituale. Quello che viene dalle sue
labbra è vangelo di verità (Veda). La sua stessa vita è un'incarnazione dei
Veda.

Il guru è vostra guida e precettore spirituale, vero padre, madre, fratello,
parente e amico intimo. È un'incarnazione di misericordia e amore. Il suo
tenero sorriso irradia luce, beatitudine, gioia, conoscenza e pace. È una
benedizione per l'umanità sofferente. Qualsiasi cosa egli dice è
upanishadico. Egli conosce il sentiero spirituale; conosce le fosse e le
trappole sulla via. Dà avvisi agli aspiranti; rimuove gli ostacoli sul
sentiero; imparte forza spirituale agli studenti; fa piovere la sua grazia
sulle loro teste. Egli prende perfino il loro prarabdha su di sé. È un
oceano di compassione.

Tutte le agonie, le miserie, le tribolazioni, le ombre della mondanità,
svaniscono in sua presenza.

È Lui che trasmuta il piccolo jiva nel grande Brahman; è Lui che aggiusta i
vecchi, sbagliati, viziosi samskara degli aspiranti e li sveglia al
conseguimento della conoscenza del Sé. È Lui che solleva il jiva dalla
palude del corpo e del samsara, rimuove il velo dell'avidya, tutti i dubbi,
moha e paura, risveglia Kundalini e apre l'occhio interiore dell'intuizione.

Il guru non dev'essere soltanto un Brahma-shrotri, ma anche un
Brahma-nishtha. Il mero studio di libri non può rendere uno guru. Solo chi
ha studiato i Veda e ha conoscenza diretta dell'Atman tramite anubhava può
essere considerato un guru. Se potete trovar pace in presenza di un mahatma,
se i vostri dubbi sono rimossi dalla sua sola presenza, potete prenderlo
come vostro guru.

Un guru può risvegliare la Kundalini di un aspirante tramite vista,
contatto, parola, o mero sankalpa (pensiero). Egli può trasmettere
spiritualità allo studente come uno porge un succo d'arancia a un altro.
Quando un guru dà un mantra ai suoi discepoli, lo dà con il suo potere e con
bhava sattvico.

Il guru prova gli studenti in vari modi. Alcuni studenti non lo comprendono
e perdono la fede in lui; perciò non sono beneficiati. Quelli che affrontano
le prove coraggiosamente, alla fine ne vengono fuori con successo. Gli esami
periodici all'università adhyatmica dei saggi sono davvero molto difficili.
Nei giorni passati le prove erano molto severe.

Una volta Gorakhnath chiese ad alcuni suoi studenti di arrampicarsi su un
alto albero e di buttarsi a testa in giù su un tridente molto affilato.
Molti studenti senza fede rimasero fermi, ma uno studente fedele si
arrampicò subito sull'albero con la velocità del fulmine e si buttò giù. Fu
protetto dalla mano invisibile di Gorakhnah, ed ebbe immediata
Autorealizzazione. Egli non aveva deha-adhyasa (attaccamento al suo corpo).
Gli altri studenti senza fede avevano forte attaccamento e ignoranza.

C'è un'enormità di calorosi dibattiti e controversie, tra molte persone,
circa la necessità di un guru. Alcuni asseriscono con forza e veemenza che
per l'Autorealizzazione non è affatto necessario un precettore, e che si può
avere progresso spirituale e Autoilluminazione soltanto attraverso i propri
sforzi. Citano diversi passi delle scritture e trovano argomenti e
ragionamenti che li sostengano. Altri asseriscono energicamente, con più
grande enfasi e forza, che nessun progresso spirituale è possibile per un
uomo, per quanto intelligente possa essere e per quanto faticosamente possa
provare a sforzarsi nel sentiero spirituale, finché non ottiene la grazia
benigna e la guida diretta di un precettore spirituale.

Adesso, aprite gli occhi e osservate attentamente ciò che succede in questo
mondo, in ogni professione. Perfino un cuoco ha bisogno di un maestro;
presta servizio sotto un cuoco anziano per alcuni anni, gli obbedisce
implicitamente, compiace il maestro in tutte le maniere possibili, e impara
tutte le tecniche del cucinare. Ottiene conoscenza per grazia del cuoco
anziano, suo maestro.

Un giovane legale vuole l'aiuto e la guida di un avvocato più anziano.

Gli studenti di matematica e medicina necessitano l'aiuto e la guida di un
professore. Uno studente di scienze, musica e astronomia vuole la guida di
uno scienziato, di un musicista e di un astronomo. Se è così per l'ordinaria
conoscenza secolare, cosa dire allora dell'interiore sentiero spirituale,
dove lo studente deve camminare da solo e con gli occhi chiusi? Quando siete
in una fitta giungla, v'imbattete in parecchi incroci di sentieri. Siete in
dubbio, non conoscete la direzione e per quale sentiero dovete andare. Siete
confuso, e vorreste lì una guida che vi diriga sul giusto sentiero. È
universalmente ammesso che su questo piano fisico c'è bisogno di un
competente maestro in ogni ramo della conoscenza, e che la cultura e la
crescita fisica, mentale e morale può aversi solo mediante l'aiuto e la
guida di un capace maestro.

Questa è un'universale e inesorabile legge della natura. Allora, amico,
perché negate, nel regno della spiritualità, l'applicazione di questa legge
universalmente accettata?

La conoscenza spirituale è una questione di guruparampara. È trasmessa da
guru a discepolo.

Studiate la Brhadaranyaka Upanishad, capirete esaurientemente.
Gaudapadacharya impartì la conoscenza del Sé al discepolo Govindacharya;
Govindacharya al discepolo Shankaracharya; Shankaracharya al discepolo
Gorakhnath; Gorakhnath a Nivrittinath; Nivrittinath a Jnanadeva.

Totapuri diede la Conoscenza a Ramakrishna; Ramakrishna a Vivekananda. Fu la
dr.ssa Annie Besant che modellò la carriera di Sri Krishnamurthi. Fu
Ashtavakra che modellò la vita di re Janaka. Fu Gorakhnath che formò il
destino spirituale di re Bartrihari. Fu il Signore Krishna che fece
stabilire Arjuna e Uddhava nel sentiero spirituale, quando le loro menti
erano in una condizione instabile.

Lo studente e il maestro devono vivere insieme come padre e figlio devoto, o
come marito e moglie, con estrema sincerità e devozione. L'aspirante deve
avere un'attitudine sincera e ricettiva, per assimilare gli insegnamenti del
maestro. Solo allora l'aspirante sarà spiritualmente beneficiato;
altrimenti, non c'è per lui la minima speranza di vita spirituale e di
completa rigenerazione della sua vecchia natura asurica.

È un gran peccato che l'attuale sistema di educazione in India non è
favorevole alla crescita spirituale dei sadhaka. Le menti degli studenti
sono saturate dal veleno del materialismo. Gli aspiranti del giorno d'oggi
non hanno nessuna idea della vera relazione tra guru e discepolo.

Non è come la relazione tra uno studente e l'insegnante o il professore,
nelle scuole e nelle università. La relazione spirituale è completamente
differente; implica dedizione; è molto sacra, è puramente divina. Sfogliate
le pagine delle Upanishad: nei tempi passati i brahmacari erano soliti
avvicinare i loro maestri con profonda umiltà, sincerità e bhava.


- Potere Spirituale -

Come potete dare un'arancia a un uomo e poi riprenderla, così il potere
spirituale può essere trasmesso da una persona a un'altra e anche ripreso.
Questo metodo di trasmettere il potere spirituale è chiamato ' shakti
sanchara '.

Gli uccelli tengono le uova sotto le ali, e mediante il calore le uova si
schiudono. I pesci depongono le loro uova e le guardano, e queste si
schiudono. La tartaruga depone le uova e pensa ad esse, che si schiudono.
Allo stesso modo, il potere spirituale è trasmesso dal guru al discepolo
mediante tocco (sparsha) come gli uccelli, vista (darshana) come i pesci, e
pensiero o volontà (sankalpa) come la tartaruga.

Il trasmettitore, lo yogi-guru, a volte entra nel corpo astrale dello
studente e ne eleva la mente mediante il suo potere. Lo yogi (operatore) fa
sedere il soggetto (discepolo) di fronte a sé e gli chiede di chiudere gli
occhi, e quindi trasmette il suo potere spirituale. Il soggetto sente
passare effettivamente il potere spirituale dal muladhara chakra su su fino
al collo e alla sommità della testa.

Il discepolo pratica da solo diversi kriya dell'hatha yoga, asana,
pranayama, bandha, mudra, ecc.; lo studente non deve reprimere il suo
iccha-Shakti; deve agire secondo il suo prerana (stimolo o emozione)
interiore. La mente è elevata in alto. Nel momento in cui l'aspirante chiude
gli occhi, la meditazione viene da sé. Mediante shakti-sanchara, la
Kundalini è risvegliata nel discepolo per grazia del guru. Shakti-sanchara
viene per parampara; che è una scienza mistica segreta, trasmessa da guru a
discepolo.

Il discepolo non deve restare soddisfatto con la trasmissione del potere da
parte del guru. Deve lottare duramente nella sadhana, per ulteriore
perfezione e conseguimenti.

Shakti-sanchara è di due tipi: inferiore e superiore. L'inferiore è solo
jada kriya, nel quale uno fa automaticamente asana, bandha e mudra senza
nessuna istruzione, quando il guru imparte il potere allo studente. Questi
dovrà praticare sravana, manana e nididhyasana per perfezionarsi; non può
dipendere soltanto dal kriya. Questo kriya è solo un ausiliario; dà una
spinta al sadhaka. Solo uno yogi pienamente sviluppato possiede il più alto
tipo di shakti- sanchara.

Il Signore Gesù, per contatto, trasmise il suo potere spirituale ad alcuni
dei suoi discepoli (tocco del Maestro). Samartha Ram Das toccò una
prostituta, che entrò in samadhi. Sri Ramakrishna Paramahansa toccò Swami
Vivekananda, che ebbe esperienze supercoscienti. Dopo il tocco, egli lottò
duramente ancora per sette anni prima di ottenere la perfezione. Il Signore
Krishna toccò gli occhi ciechi di Vilwamangal (Sur Das), e l'occhio
interiore di Sur Das si aprì ed ebbe bhava samadhi.

Il Signore Chaitanya, col suo tocco, produsse l'intossicazione Divina in
molte persone e le convertì al suo seguito. Al suo contatto, anche gli atei
danzarono in estasi per le strade, cantando canti di Hari. Gloria, gloria a
questi eminenti yogi-guru.


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