Sul viaggio astrale.




La pratica del viaggio astrale può verificarsi in due modalità: la prima (e più comune) consiste nella presa di coscienza durante il sonno; la seconda, nel volontario distacco dell'Eidolon a seguito di opportune pratiche di rilassamento e induzione allo sdoppiamento.
Benché entrambe le modalità si fondano su una base comune, ovvero il risveglio della Coscienza, possono essere stimolate sfruttando principi differenti. Qui di seguito spiegherò tali principi.

Presa di coscienza durante il sonno

La presa di coscienza durante il sonno avviene, solitamente, dopo le prime quattro ore di sonno profondo, ovvero quando il veicolo fisico si è già in parte ritemprato e il riordine mentale è stato in parte già svolto. In questa fase si comincia a sognare di più ed in maniera più lucida. Quello che succede è che, osservando gli eventi, nel momento in cui ci si rende conto che ciò che accade non è normale, allora ci si accorge di non essere nel fisico ma in astrale. Infatti è proprio questa una delle ragioni per cui dormiamo sognando e non viaggiando in astrale coscientemente: perché viviamo l'illusione del sogno come fosse la realtà, il fisico.
Ora, per stimolare questo tipo di presa di coscienza è importante essere realmente più coscienti anche nel fisico: l'illusione che viviamo da svegli è la stessa illusione che viviamo dormendo, per questo non ci accorgiamo della differenza. Quindi diventa urgente e necessario risvegliare la nostra Coscienza. Risvegliare la nostra Coscienza vuole dire soprattutto essere più presenti, pertanto è importante sforzarsi di porre come proprio centro di gravità coscientivo il proprio sé qui e ora. Laddove la nostra illusione e fantasticheria mentale ci proietta, là è la nostra coscienza; quindi se viviamo proiettando il nostro pensiero al passato o fantasticando sul futuro, immaginandoci alle Maldive o costruendoci mentalmente ipotetiche situazioni di vita quotidiana, lì è la nostra coscienza, imbrigliata in un turbinio di vani pensieri.
Quando si è più presenti, si è ciò che si è, e la nostra Coscienza è dove noi siamo. Per essere più presenti occorre praticare frequentemente la chiave SOL (domandarsi "Chi sono? Che faccio? Dove sono?" cercando di rendersi conto veramente di tutto questo), vivere in continua auto-osservazione, e sfruttare le chiavi di risveglio della Coscienza mediante la sua alimentazione energetica. Quest'ultima può essere effettuata attraverso la trasmutazione dell'Energia Creatrice, praticando, ad esempio, molto spesso, durante la giornata, il Pranayama Egizio. Quello che qualunque individuo può verificare su se stesso è che proprio mediante l'alimentazione della Coscienza attraverso il Pranayama Egizio, risulta essere più naturale e spontaneo praticare la chiave SOL e l'auto-osservazione stesse, generando così un processo di mutua stimolazione tra la Coscienza e i metodi di risveglio della stessa (e non è poco!).
Naturalmente tutto questo deve essere coaudiuvato da un diligente lavoro di distruzione dell'ego che, anche in questo caso, è facilitato da quanto detto prima. Se una persona si trova prigioniera in una stanza, come si può fare per sentire cosa dice? Le cose sono due: o la persona urla più forte e si fa in modo di rafforzare la sua voce per essere più efficace, o si assottigliano le pareti della stanza e le si pratica dei buchi; la condizione ottimale è abbattere totalmente le pareti della stanza e rafforzare la voce della persona. Alimentando la Coscienza se ne rafforza la voce, distruggendo l'ego la si libera dalla prigione.
Un esercizio utile è proprio quello di domandarsi continuamente: "sono nel fisico o in astrale?"; vedrete quanto spesso questa cosa sembri dubbia anche nel fisico. Questa abitudine a cercare di essere presenti si ripropone durante il sonno, stimolando la presa di coscienza in astrale. Più coscienza nel fisico per avere più coscienza in astrale.

Sdoppiamento volontario

Anche in questo caso l'essere più coscienti è condizione necessaria allo sdoppiamento, ma durante la pratica vera e propria devono essere soddisfatte anche altre importanti condizioni.
Sicuramente un adeguato rilassamento del corpo è una condizione indispensabile alla pratica; è importante avere un minimo di sonno e non avere stimoli esterni che possano inficiare la pratica di sdoppiamento astrale. Questi stimoli esterni possono essere rumori vari, temperatura inadeguata (troppo freddo o troppo caldo) e posizioni scomode.
Soddisfatta questa condizione allora si possono fruttare alcuni elementi induttivi tipo dei mantra quali il FA-RA-ON, LA-RA-S, EGIPTO, TAI-RE-RE-RE, ed altri ancora. Questi mantra hanno la funzione doppia di rilassare il corpo e tenere concentrata e viva la Coscienza per restare padroni di sé durante il distacco dell'Eidolon. Naturalmente si possono invocare Maestri o parti del proprio Essere affinché favoriscano la riuscita della pratica. Come Maestri si possono invocare Samael, Granadi, Baghavan Aclaiva, Maravita, Morfeo, Oguara, Babaji, ed altri ancora; come parti dell'Essere si possono invocare l'Intercessore Elementale o la Donzelletta dei Ricordi.
Un elemento importantissimo è, come sempre, l'immaginazione. Vorrei approfondire un po' questo tema in quanto risulta rilevante per comprendere la radice comune di alcune tecniche di sdoppiamento. L'immaginazione ha il potere di plasmare coscientemente e volitivamente il potere operativo. Quando la nostra immaginazione è dominata da moti turbolenti dell'io, diventa fantasia, fantasticheria. Ma tale fantasticare trascina dietro di sé la coscienza, così come è stato spiegato in precedenza: laddove ci immaginiamo d'essere, là è la nostra coscienza. Da qui si spiega perché spesso la pratica di sdoppiamento implica un esercizio di immaginazione da parte del praticante. Ad esempio, durante la vocalizzazione dei mantra egizi FA-RA-ON e EGIPTO ci si può immaginare tra le piramidi egizie; altre tecniche spiegano che ci si deve immaginare fluttuanti a qualche decina di centimetri dal letto, altre in piedi nella stanza, altre ancora in un qualche luogo. Questo perché nel momento in cui noi poniamo la nostra coscienza in un punto preciso, allora il passo successivo di migrazione dell'Eidolon in quel punto risulta facilitato.
E' importante sottolineare come l'immaginarsi in un qualche luogo non debba essere qualcosa di blando, ma spinto fino al reale convincimento di esservi. Questa attitudine al completo convicimento immaginativo volontario è qualcosa di indistinguibile dalla fede. Non è un caso se Lobsang Rampa si domandava: "In fondo, che differenza c'è tra la fede e l'immaginazione?". Da qui si capiscono le parole di molti maestri quando affermano che bisogna avere una fede d'acciaio, cosa che in effetti deve essere applicata ad ogni pratica esoterica. Questa è la chiave di comprensione del potere della fede che è immaginazione creativa e plasmante sotto la spinta volitiva.
Da qui nasce un altro importante punto, ovvero quello della motivazione all'ottenimento dello sdoppiamento astrale indotto. Bisogna comprendere bene quale sia il motivo che ci spinge a volerci sdoppiare in astrale. Vale la pena spendere qualche ora di meditazione su questo punto, in quanto è solo se si ha una motivazione forte all'ottenimento dello sdoppiamento che tale pratica ha successo; questo per i motivi sopra esposti: una forte motivazione, stimola l'entusiasmo che diventa fede incrollabile. Tale fede è l'immaginazione attiva necessaria alla riuscita della pratica. Spesso il fallimento in tale pratica dipende proprio dalla mancanza di una motivazione forte, e quindi di un requisito fondamentale per dar forza al potere dell'immaginazione. Qualcuno diceva che l'immaginazione è la cosa che più ci rende simili a Dio... ci sarà un perché!

Luigi Paioro