Conosciuto
e frequentato tra la fine del 1800 ed i primi anni di questo
secolo da numerose comitive di escursionisti che raggiungevano la
vetta lungo la via comune o attraverso la banca sopra la parete
sud - ovest, il Pizzocco riceve la prima esplorazione alpinistica
solamente quando E.Castiglioni, con Detassis e Zoia, sale la
poderosa parete nord - est il 7/9/1934. Un anno dopo lo stesso
Castiglioni raggiunge la vetta percorrendo tutta la bella ed
aerea cresta ovest, passando per la cima ovest. Solamente dopo un
decennio e più sul Pizzocco tornano alpinisti ad arrampicare
sulle belle pareti; nel 1948 Franceschini con D. Palmentieri sale
direttamente la parete sud - ovest della cima pricipale e nel
1950 raggiunge la stessa, con G. Bongiana, per la cresta sud -
est. Sempre nel 1950 ed ancora con D. Palmentieri sale da nord la
cima ovest. Dopo quasi un altro decennio di stasi il Pizzocco
torna alla ribalta; questa volta in maniera clamorosa. Infatti
nel luglio del 1959, gli alpinisti svizzeri Hugo Weber e Albin
Schelber, dopo aver vinto unitamente agli scoiattoli di Cortina,
la parete nord della cima ovest di Lavaredo scalarono la
grandiosa parete est dopo circa trenta ore di arrampicata
effettiva, due bivacchi in parete, riuscendo in tal modo ad
un’impresa alla quale molti altri per il passato avevano
pensato. Nuovo lungo periodo di silenzio, finché nel 1969 i
componenti del terzo gruppo rocciatori del C.A.I. di Feltre
salgono per nuovi itinerari lungo i versanti ovest.