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" E ancora: personalità: cioè un tutto irripetibile. Non è possibile occuparsi di malati gravissimi senza la ricerca di questo ineffabile irripetibile che noi riteniamo esserci sempre, in attesa spesso di essere disvelato e che sia possibile, in questo modo che il bambino o l'adolescente divenga uomo tra gli uomini..." |
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"...E così partiamo da un apparente paradosso costituito dall'antinomia tra una ineffabilità che vogliamo raggiungere e un mezzo, per farlo, che è appunto il linguaggio, la parola. Il codice di segni verbali e anche extraverbali rimandando ad un insieme di significati, rende possibile una continua creazione di significati nuovi, ma quando si arriva alla originalità della persona, così come avviene in tutt'altri territori per la poesia, si arriva anche ad un significato ultimo che è ineffabile..." |
 (Fotografie di Paolo Corna) |
"...Ed è ancora così: che operatori convenientemente incoraggiati e sostenuti, possono arrivare ad un sereno e perfino gioioso rapporto di essere insieme, per niente paternalistico o pietistico, con un piccolo malato, spesso un mucchietto di ossa, dal viso dismorfico e-o disturbato da insensate ipercinesie, un essere dalle reazioni espressive scarse ed elementari e si sente che quel piccolo è per loro, gli operatori, inconfondibilmente lui, "unico" al mondo: nome e cognome. Unico nella storia dell'umanità e nell'universo degli uomini esistenti."
- Ferdinando Barison, 1982 - |
