Per i nove fratelli "barboni"

 

Barboni, sesta vittima a Roma

"La vera malattia da curare è l'indifferenza"

(Articolo tratto Avvenire del 16/01/2000 intervista a Don Elvio Damoli)

" La vera malattia che uccide - più che l'influenza - è l'indifferenza. E questo è tanto più grave nella città capitale della cristianità, e per giunta, nell'anno del Grande Giubileo. Per Don Elvio Damoli, direttore della Caritas Italiana, i drammatici - e ormai numerosi - casi di "barboni" lasciati morite per strada (sei solo a Roma dall'inizio d'anno) interrogano la coscienza di tutti, soprattutto dei credenti. [...] Sei decessi di "senza fissa dimora" solo a Roma in questo momento cosi' importante per la cristianita' non possono lasciarci indifferenti. " [...] Le istituzioni non possono pensare di fare come per il G7 a Napoli, dando l'ordine di sfollare i "barboni" dalle vie del centro. L'idea di riconciliazione e pellegrinaggio che e' alla base del Giubileo riguarda anche loro. Quei seimila senza fissa dimora che sono a Roma, stanno facendo un grande pellegrinaggio perche' emarginati da tutti gli ambiti della vita familiare o sociale. Hanno bisogno di riconciliarsi con la societa', con la famiglia, con il mondo del lavoro, e anche con la Chiesa. In questo grande pellegrinaggio di seimila persone noi possiamo scorgere tutte le disfunzioni della nostra societa'. [...] Il nostro Giubileo significa anche riconciliarsi con questo mondo."

 

GIOVEDI’ 10 Febbraio alle ore 18:00

 

Il gruppo parrocchiale “Dimensione K” e la comunità di San Martino I Papa  celebreranno una  

Santa Messa

in ricordo  dei nove fratelli “barboni”morti nelle scorse settimane a Roma e di  tutte altre persone morte in povertà.

 

Tutti coloro che lo desiderano  sono invitati a partecipare.

 

Perché questa Messa

 

Ogni battezzato è un membro del corpo mistico di Gesù che è la Chiesa.

Vogliamo ricordarci di questo  celebrando insieme ai fratelli “barboni” una Santa Messa.

 

Perché con Gesù non c’è né povero né ricco, non c’è nessuna discriminazione,nessuna diversità; c’è solo l’uomo!

 

E se ancora oggi, nel 2000, esistono le discriminazioni razziali, sociali, sessuali, è perché non c’è Cristo nell’uomo.

 

 

Provocazione

 

“Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra, cioè nei poveri, privi di panni per coprirsi.

Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre il freddo e la nudità (…) Che vantaggio vuoi che abbia Cristo se la mensa del sacrificio è piena di vasi d’oro, mentre poi Egli muore di fame nella persona del povero? Prima servi l’affamato e solo in seguito orna l’altare con quello che rimane. Gli offrirai un calice d’oro in chiesa e non gli darai un bicchiere d’acqua fuori?

Che bisogno c’è di adornare con vasi d’oro il suo altare, se poi non offri il vestito necessario? Perciò, mentre adorni l’ambiente del culto, non chiudere il tuo cuore al fratello che soffre. Questi è un tempio vivo e più prezioso di quello

 

( San Giovanni Crisostomo )