USTICA: TAORMINA NON CREDE A
BATTAGLIA, MA RILANCIA 'BOMBA' 
(ANSA - PERUGIA, 1 SET)
Continua ad essere “non convinto” che l' ordinanza-sentenza del giudice
Rosario Priore accrediti l'ipotesi della battaglia aerea come causa della
strage di Ustica, l' avvocato Carlo Taormina, difensore di alcuni ufficiali
allora in servizio alla base di Marsala, il quale rilancia la pista della
bomba. 
“Bisogna controllare bene - ha detto il penalista nel corso di una pausa del
processo per l'omicidio Pecorelli in corso a Perugia – perché
frequentemente gli organi d'informazione, sollecitati da interessi mai
identificati, hanno falsificato la realtà processuale indicando nel conflitto
la casuale dell' abbattimento del Dc9. L'ultima perizia svolta dal collegio
presieduto dal professor Misiti ha dato invece come risultato quello
dell'esplosione di una bomba a bordo dell'aereo”. 
Secondo Taormina gli esperti identificarono anche “nella toilette
posteriore destra il luogo dove sarebbe stato collocato l'ordigno”. 
“Le anticipazioni di stampa - ha sottolineato il legale - potrebbero quindi
essere estrapolazioni di passaggi nei quali magari si dice solo '...non si può
escludere che...'. La conclusione della perizia è stata che a bordo dell'aereo
Itavia c'era una bomba: questo è stato il risultato processuale”. 
Taormina ha quindi evidenziato che “oggi in Italia siamo molto bravi a fare
motivazioni che dicono tutto ed il contrario di tutto”. 
“Probabilmente - ha detto Taormina - assistiamo all' ennesima speculazione
di una stampa di regime che si preoccupa di ritagliare qualche riga di una
motivazione dalla quale penso emergerà un'altra realtà processuale”. 
L'avvocato Taormina spiega di non avere informazioni “dirette” sul
provvedimento del giudice Priore. 
“Da quanto a mia conoscenza - ha concluso - gli ufficiali che assisto
dovrebbero essere stati tutti prosciolti”.