Anno 2 Numero 47 Mercoledì 26.02.03 ore 23.45

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

VERSO IL 10° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA DELLE DONNE 

www.festivalcinemadelledonne.com

Il 10° Festival Internazionale Cinema delle Donne - In viaggio con noi, si terrà a Torino dal 7 al 14 marzo 2003, presso le sale del Teatro Nuovo, Corso Massimo d'Azeglio, 17. 

Il programma comprenderà: 
- Concorso Internazionale Lungometraggi (11 opere) 
- Concorso Internazionale Documentari (18 opere)
- Concorso Internazionale Cortometraggi (25 opere) 
- Concorso Internazionale Lungometraggi dedicati alla scuola (6 opere) 
- Percorsi Femminili, sezione non competitiva (6 opere) 
- Sguardi Femminili dal Sud dell'Africa, sezione non competitiva (6 opere)

Per contattare la segreteria, oltre all'indirizzo di posta elettronica cindonne@tin.it, potete utilizzare i numeri di telefono 011 4407801 e 011 5660860 
Dal 7 marzo 2003 la segreteria sarà anche al Teatro Nuovo (tel 011 6500211)

ORGANIZZA: LA-MOVIOLA
associazione culturale per la produzione e la diffusione della cultura delle donne e per lo sviluppo della ricerca di un loro linguaggio
corso Raffaello 5 
10125 Torino
tel 011 4407801 - 011 6690824
e-mail cindonne@tin.it

Il programma di
Mercoledì 12 marzo
In anteprima europea due lungometraggi in concorso al Cinema delle Donne di Torino

Expecting (Parto in casa) di Deborah Day (Canada 2002) 92'
con Valerie Buhagiar, Angela Gei, Derwin Jordan, Debra McGrath, Tom Melissis, Colin Mochrie, Karl Pruner, Barbara Radecki
Stephanie, artista single, invita familiari, amici ed ex-amanti ad assistere al proprio parto. Portando il proprio sostegno alla giovane donna, queste persone estremamente diverse tra loro approfondiscono la conoscenza le une delle altre tra lacrime, risate e confidenze. Nelle 24 ore che precedono l’evento, lo scontro di caratteri, i momenti di tensione così come quelli esilaranti obbligano tutti i presenti a riflettere sul proprio passato. Gli eventi culminano con una nascita tanto sorprendente quanto attesissima.
Deborah Day studia Arte della Comunicazione alla Concordia University. Inizia la propria carriera di regista nel 1997, con il pluripremiato pilot tv per famiglie The Orange Seed Myth and Other Lies Mothers Tell, nominato, nel 1998, Miglior Film per Bambini al Festival del Cinema di Yorkton. Nel 1998 Day ha firmato la regia dell'opera drammatica Altarpiece, seguita da Blind (1999), il suo terzo cortometraggio vincitore del Film and Video Festival di Victoria. 
Expecting (2002), il suo primo lungometraggio, ha partecipato ai Festival di Vancouver e di Montréal, dove ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria per la Migliore Opera Prima.
Mercoledì 12 marzo Ore 23,10 - Giovedì 13 marzo ore 17,30 Teatro Nuovo

ANTEPRIMA EUROPEA

Face (Salvare la faccia) di Bertha Bay-Sa Pan (Usa 2001) 89'
con Bai Ling, Kristy Wu, Kieu Chinh, Treach, Will Yun Lee, Tina Chen, Ken Leung
Anni ‘70: Kim (Bai Ling) è una ventenne cino-americana, ambiziosa e intelligente. Dopo la laurea vuole dedicarsi alla carriera, scontrandosi con la madre, molto legata alle tradizioni. In seguito alla violenza subita da Daniel, viziato e arrogante rampollo di una ricca famiglia cinese, Kim rimane incinta. Costretta a sposarlo e intrappolata in un matrimonio infelice, con una figlia della quale non è in grado di occuparsi, Kim affida Genie alla madre e torna a Hong Kong.
Diciannove anni dopo: Genie è una diciannovenne ribelle e determinata, che vive a suo agio nel Queens, tradizionale quartiere cinese, quanto nel vibrante mondo hip-hop newyorkese, dove si innamora di Michael, un DJ afro-americano. Ma quando la nonna scopre che Michael è un ragazzo di colore (“Già tua madre, un tempo, ci ha fatto perdere la faccia... Adesso ti ci metti anche tu?”) minaccia di rompere l’unico legame familiare di Genie, obbligandola a compiere scelte difficili e dolorose. In una tale alternanza di sentimenti si inserisce il ritorno di Kim, che intende trasferirsi nuovamente a New York per recuperare il rapporto con la figlia e l’anziana madre. Cercando di chiarire i conflitti irrisolti e di far luce sulla sua storia familiare, Kim comprende che alcuni errori lasciano una traccia indelebile...
Bertha Bay-Sa Pan si laurea nel 1997 in regia presso la Columbia University Graduate Film School, dove il suo cortometraggio Face riceve numerosi premi tra i quali il Polo Ralph Lauren Award per la Miglior Sceneggiatura e il Premio del Pubblico al Southern Film Festival. Face (2001), con il quale esordisce alla regia di un lungometraggio, è stato insignito del Premio del Pubblico al GenArt Film Festival di New York e del Premio della Critica per la Migliore Regia a CineVegas, oltre a ricevere una nomination per il 2002 IFP Open Palm Award.[
"Il film] non è autobiografico perché questi personaggi sono molto distanti dalle persone che frequento abitualmente. Penso emergano aspetti universali [...] quando si parla di emozioni, di rapporti familiari o della paura di esprimere realmente i propri sentimenti e le proprie idee" [Bertha Bay-Sa Pan] Il film è interpretato da Bai Ling, attrice di cinema e di teatro (interprete insieme a Jodie Foster e a Chow Yun Fat di Anna and the King)
Lunedì 10 marzo ore 14,30 - mercoledì 12 marzo ore 21,05 Teatro Nuovo

ANTEPRIMA EUROPEA

Segnaliamo
La tavola rotonda di mercoledì sul cinema asiatico

Il cinema dalle parti dell'Asia
mercoledì 12 ore 18.00 Valentino 2
TAVOLA ROTONDA: CINEMATOGRAFIA FEMMINILE ASIATICA 
Organizzata in collaborazione con l’ASEF nell’ambito del programma di scambi culturali Asia-Europa della Fondazione
Moderatrice: Stefanella Campana, giornalista de La Stampa
Intervengono: Kim Sung-Chul Vicedirettore esecutivo ASEF, Xiaolian Peng (regista), Bertha Bay-Sa Pan (regista), Yun K.Jo (regista), Lawan Jirasuradej (regista), S.Louisa Wei (City University Hong Kong), Yuni Hadi (project manager Moving Images), Yihong Hu (regista)

In anteprima, due lungometraggi in concorso e quattro documentari che parlano di Asia che passano nelle varie sezioni del festival: un'occasione per accostarsi a una cinematografia come quella asiatica, una delle più vivaci e vitali nel panorama cinematografico mondiale.
Sul cinema delle parti dell'Asia, una tavola rotonda condotta da Stefanella Campana.
I film asiatici presenti al Festival 2003
LUNGOMETRAGGI

Face (Salvare la faccia) di Bertha Bay-Sa Pan (Usa 2001) 89'
con Bai Ling, Kristy Wu, Kieu Chinh, Treach, Will Yun Lee, Tina Chen, Ken Leung
Anni ‘70: Kim (Bai Ling) è una ventenne cino-americana, ambiziosa e intelligente. Dopo la laurea vuole dedicarsi alla carriera, scontrandosi con la madre, molto legata alle tradizioni. In seguito alla violenza subita da Daniel, viziato e arrogante rampollo di una ricca famiglia cinese, Kim rimane incinta. Costretta a sposarlo e intrappolata in un matrimonio infelice, con una figlia della quale non è in grado di occuparsi, Kim affida Genie alla madre e torna a Hong Kong.
Diciannove anni dopo: Genie è una diciannovenne ribelle e determinata, che vive a suo agio nel Queens, tradizionale quartiere cinese, quanto nel vibrante mondo hip-hop newyorkese, dove si innamora di Michael, un DJ afro-americano. Ma quando la nonna scopre che Michael è un ragazzo di colore (“Già tua madre, un tempo, ci ha fatto perdere la faccia... Adesso ti ci metti anche tu?”) minaccia di rompere l’unico legame familiare di Genie, obbligandola a compiere scelte difficili e dolorose. In una tale alternanza di sentimenti si inserisce il ritorno di Kim, che intende trasferirsi nuovamente a New York per recuperare il rapporto con la figlia e l’anziana madre. Cercando di chiarire i conflitti irrisolti e di far luce sulla sua storia familiare, Kim comprende che alcuni errori lasciano una traccia indelebile...
Bertha Bay-Sa Pan si laurea nel 1997 in regia presso la Columbia University Graduate Film School, dove il suo cortometraggio Face riceve numerosi premi tra i quali il Polo Ralph Lauren Award per la Miglior Sceneggiatura e il Premio del Pubblico al Southern Film Festival. Face (2001), con il quale esordisce alla regia di un lungometraggio, è stato insignito del Premio del Pubblico al GenArt Film Festival di New York e del Premio della Critica per la Migliore Regia a CineVegas, oltre a ricevere una nomination per il 2002 IFP Open Palm Award.[
"Il film] non è autobiografico perché questi personaggi sono molto distanti dalle persone che frequento abitualmente. Penso emergano aspetti universali [...] quando si parla di emozioni, di rapporti familiari o della paura di esprimere realmente i propri sentimenti e le proprie idee" [Bertha Bay-Sa Pan] Il film è interpretato da Bai Ling, attrice di cinema e di teatro (interprete insieme a Jodie Foster e a Chow Yun Fat di Anna and the King)

Lunedì 10 marzo ore 14,30 - mercoledì 12 marzo ore 21,05 Teatro Nuovo

ANTEPRIMA EUROPEA

Jia zhuang mei can jue (Donne di Shangai) di Xiaolian Peng 
(Repubblica Popolare di Cina 2002) 95'
con Liping Lu, Wenqian Zhou, Haiying Sun, Zhenyao Zheng
Quando Lin si rende conto che il marito non intende interrompere la relazione extraconiugale, decide di separarsi e si rifugia con la figlia Ah-xia, presso l’anziana madre. Ma, anziché darle conforto, questa esorta Lin a ripensarci, per il bene di Ah-xia (“Quasi ogni uomo ha una relazione extraconiugale, le donne devono imparare a sopportare questa situazione...” “Non è facile essere donna...”) e vista la sua determinazione a chiedere il divorzio, le fa capire che deve trovarsi un’altra “sistemazione”. Anche il nuovo matrimonio con il vedovo Li si rivela ben presto un incubo: Lin non sa più cosa fare, rimanere e vivere nell’infelicità o tornare dal primo marito, che ha tradito la sua fiducia? Il sostegno di Ah-xia le infonde la forza e il coraggio necessari per scegliere l’indipendenza...
Xiaolian Peng, come molti altri giovani intellettuali, figli di funzionari del Partito Comunista Cinese caduti in disgrazia, a 16 anni ha subito la rieducazione forzata nelle campagne di Fengxin. Nel 1978, Xiaolian si iscrive all'Accademia di Cinematografia di Pechino e si unisce al nuovo movimento artistico chiamato Fenomeno della Quinta Generazione. Dopo un periodo di apprendistato presso lo Shanghai Film Studio, cura la regia del suo primo e pluripremiato film, Me and My Classmate (1986). Grazie al successo ottenuto, riceve il permesso di girare Women's Story (1988), ritenuto da alcuni critici essere il primo film cinese a regia femminile, Premio Speciale della Giuria al Festival di Créteil. Grazie alla sponsorizzazione della Rockefeller Foundation Fellowhip, Xiaolian si reca a New York per studiare Produzione e conosce il documentarista giapponese Ogawa. Ed è proprio per l'amicizia instauratasi tra i due, che Xiaolian accetta, su richiesta della vedova, di terminare 15 anni dopo la morte del regista, Manzan Benizaki, presentato a Berlino e a Cannes. Jia Zhuang Mei Can Jue (2002), la sua opera più recente, viene presentata in anteprima mondiale alla decima edizione del Festival Internazionale Cinema delle Donne di Torino.
Venerdì 7 marzo ore 14,30 - martedì 11 marzo ore 21,00 Teatro Nuovo
sabato 8 marzo ore 9,15 Valentino 2
ANTEPRIMA MONDIALE

DOCUMENTARI
Family Project: House of a Father (Progetto familiare: la casa di un padre) di Yun K.Jo (Corea del sud 2002) 52'
Partendo dalla sua storia personale, la regista mette in discussione la struttura gerarchica e le dinamiche all’interno della famiglia coreana. Il padre, giunto alla pensione, si rende conto di trovarsi tra estranei, poiché ha trascorso gran parte della sua vita professionale e sociale al di fuori della famiglia. La madre, non senza pudore e con un’ombra di disappunto per la presenza della telecamera, confessa alla figlia di aver sacrificato le proprie ambizioni per il bene della famiglia e lamenta il fatto di essere vissuta nell’indifferenza di marito, suocera e figli (“avrei tanto voglia di parlare con qualcuno”). 
Anche per i due figli, ormai adulti, è difficile comunicare, sia tra di loro, sia con i genitori.
Yun K.Jo, dopo la laurea in Sociologia conseguita presso l'Università Nazionale di Seul, studia Film/Video/Nuovi Media all'Art Institute di Chicago. Il grande interesse per i temi della famiglia e di genere si riflette nelle sue opere; il suo primo film da studentessa è un documentario sull'affidamento familiare, seguito da A Lullaby (1998) e Lost Tree (1999). Yun K.Jo ha anche realizzato installazioni video come An experiment on gender and gesture (2001), esposto in numerose gallerie di Seul e Chicago. Family Project: house of a father (2002), il suo documentario più recente, da lei diretto, filmato e montato, ha partecipato a numerosi Festival di Cinema, vincendo il Gran Premio al Women's Film Festival di Seul.
martedì 11 marzo ore 22,30 - mercoledì 12 ore 16,45 Valentino 2
ANTEPRIMA EUROPEA

From Korea with Love (Dalla Corea con amore) 
di Jennifer Cummins (Australia 2002) 52'
Justine e Michael sono giovani, belli e professionalmente realizzati. Hanno tutto ciò che desiderano dalla vita, ma non possono avere figli. Il loro legame è molto solido, per cui decidono di compiere una scelta davvero coraggiosa. Ad attenderli, dall’altra parte del mondo, in un paese a loro sconosciuto -che sta per regalare loro una delle sue risorse più preziose- un bambino. 
Di solito, la gravidanza dura nove mesi. Quella di Justine e Michael, due lunghissimi ed estenuanti anni... Un giorno, inaspettatamente, squilla il telefono...
Jennifer Cummins, produttrice e regista, è particolarmente interessata al mondo dell'arte e ai documentari. Dopo essersi occupata del programma State of the Arts per l'emittente ABC, per più di un decennio si dedica alla ricerca, alla regia ed alla produzione di numerosi programmi di successo, tra i quali Bush Tucker Man, Bodyshow, Billboard Review e Blue Revolution (una co-produzione internazionale in otto puntate sugli oceani del globo). Nel 1996, Jennifer Cummins fonda Heiress Films, producendo e dirigendo Proud Processors, FCTV (magazine trasmesso quotidianamente da Network Ten), Monty Python's 30th Birthday, Sydney Millennium e O'Loghlin on Saturday Night (del quale cura la regia dei segmenti di commedia per ABC). Jennifer è ritornata a lavorare per ABC in qualità di Manager of Factual Development, occupandosi di nuovi progetti TV, radio e on-line. 
L'idea di From Korea with Love (2002), il suo documentario più recente presentato al Festival del Cinema Australiano Women on Women, è nata da Justine e Michael, amici della regista, che ritenevano importante documentare il processo di adozione per poterlo spiegare al figlio. Una testimonianza estremamente valida tanto per le famiglie che hanno già adottato un bambino, quanto per le coppie che stanno prendendo in considerazione l'adozione internazionale.
lunedì 10 marzo ore 22,30 - martedì 11 marzo ore 17,05 Valentino 2
ANTEPRIMA EUROPEA

Mama Wahunzi (Donne-fabbro) di Lawan Jirasuradej (Tailandia 2002) 57'
Tre donne africane, disabili, si incontrano in un corso tenutosi in Kenia, dove imparano a fabbricare sedie a rotelle. Grazie al loro coraggio e al lavoro incessante, riescono a rendersi più mobili e ad aiutare altre donne nelle loro condizioni. 
Fatuma, madre di sei figli, sfuggita più volte alla guerra in Uganda; Sharifa, sopravvissuta alla poliomielite e Peninah, sterilizzata senza il suo consenso dopo la nascita del suo primo figlio, sono tre esempi di donne determinate, che senza perdersi d’animo riescono a superare enormi barriere culturali, di genere e fisiche e ad affermarsi professionalmente.
Lawan Jirasuradej, dopo un esordio come giornalista televisiva, ha diretto numerosi documentari culturali per la televisione tailandese tra i quali La vida (1996), vincitore del New Vision Golden Gate. Grazie ad una borsa di studio Fulbright, si trasferisce negli Stati Uniti per studiare Cinema alla State University di San Francisco. Al suo rientro in Tailandia, lavora al Festival del Cinema di Bangkok, prima come coordinatrice e successivamente come responsabile della programmazione. Nel 1997, realizza Here, there, somewhere, un cortometraggio sperimentale e nel 2002, dopo ben cinque anni di enormi difficoltà economiche e tecniche, riesce finalmente a portare a termine Mama Wahunzi, che ha partecipato al Thai Film Foundation Festival e al Festival del Cinema di Bangkok. Lawan inizia a concepire Mama Wahunzi durante la sua permanenza negli USA. La vicinanza a Berkeley, città nella quale i disabili rivendicano duramente i loro diritti, le ha permesso di rendersi conto di come i portatori di handicap cerchino di far fronte ai loro svantaggi e di vivere nel modo più normale possibile.
martedì 11 marzo ore 23,30 - mercoledì 12 marzo ore 15,35 Valentino, 2
ANTEPRIMA EUROPEA

My Khmer Heart (Il mio cuore Khmer) di Janine Hosking (Australia 2001) 60'
Questa è la storia della vita e del lavoro di Geraldine Cox, una straordinaria donna australiana, madre di una famiglia di orfani cambogiani. La seguiamo mentre si avventura nei complessi corridoi del potere politico e quando cerca di superare gli enormi ostacoli sociali, nella sua lotta per proteggere e prendersi cura dei suoi bambini - con estremo coraggio, passione e totale dedizione. Momenti di profonda commozione si alternano a episodi che suscitano una grande ilarità.
"Quando sento pronunciare la parola Cambogia vado quasi in trance. Ho vissuto in questo paese tutti i momenti più importanti della mia vita. Ho assistito alla guerra. Ho adottato un figlio. Mi sono innamorata di un cambogiano e ho stretto tra le mie braccia un giovane, proprio mentre moriva. La Cambogia mi ha catturato il cuore.."(Geraldine Cox)
Janine Hosking, regista e co-produttrice, vanta un'esperienza ventennale come giornalista e regista e ha realizzato molti programmi televisivi australiani per i quali ha ricevuto diversi riconoscimenti. La sua ampia produzione include Isaac's Story (1998), nel quale narra la commovente storia di un rifugiato somalo, documentario che ha vinto il Premio Austcare per la Migliore Storia in difesa dei Diritti Umani; Tjandumarra O'Shane (1998), documentario sul dramma di una bambina di otto anni, sfigurata a causa delle bruciature, insignito del prestigioso Premio Walkley per il Giornalismo, The Winner is Sydney (2000), premio d'argento del Comitato Olimpico. 
My Khmer Heart (2000), la sua opera più recente, ha partecipato ai Festival del Cinema di Montréal, Sydney, Melbourne e New York e ha ricevuto il Premio per il Miglior Documentario al Festival del Cinema di Hollywood.
venerdì 14 marzo ore 16,05 Valentino 2
ANTEPRIMA EUROPEA

Asia-Europe
Foundation

Creata nel febbraio 1997 dai membri dell'Asia-Europe Meeting (ASEM), ASEF ha sede a Singapore e fa capo a un Consiglio di 26 Governatori, comprendenti i rappresentanti di 25 paesi ASEM e della Commissione Europea. Obbiettivo della Fondazione è quello di creare collegamenti tra le società civili dell'Asia e dell'Europa, promuovendo scambi culturali, intellettuali e individuali tra Asia e Europa, al fine di creare un'ampia rete di contatti istituzionali e personali tra le due aree geografiche. ASEF è attualmente guidata dall'Ambasciatore Delfin Colomé, Direttore Esecutivo, e da Kim Sung-Chul, Vice Direttore Esecutivo.
In collaborazione con il 10° Festival Internazionale Cinema delle Donne di Torino, il Programma Borse di Studio culturali ASEF, organizzato dal Settore Scambi culturali della Fondazione, diretto da Mrs Chulamanee Chartsuwan, prevede la partecipazione di alcune registe asiatiche alla Manifestazione, con la presentazione delle loro opere in anteprima europea e il loro intervento alla Tavola Rotonda "Cinematografia Femminile Asiatica" che si terrà mercoledì 12 marzo alle ore 18,00 presso la Sala Valentino 2 del Teatro Nuovo.
I membri ASEM includono Austria, Belgio, Brunei, Cina, Corea, Danimarca, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Indonesia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malesia, Olanda, Portogallo, Regno Unito,, Singapore, Spagna, Svezia, Tailandia e Vietnam.
www.asef.org 

il programma di mercoledì 12 marzo
Valentino 2
Proiezioni Scuole Medie Superiori
Ore 9,00 The Human Race di Ellen Lande (Norvegia 2002) 2'
Ore 9,05 Tornehekken di Anita Killi (Norvegia 2001) 13'
Ore 9,20 Taina, uma aventura na Amazonia di Tania Lamarca e Sergio Bloch (Brasile 2000) 90'


Concorso Documentari
Ore 14,30 Terezin di Clodine Galipeau (Canada 2002) 57'
Concorso Documentari
Ore 15,35 Mama Wahunzi di Lawan Jirasuradej (Tailandia 2002) 57'
Concorso Documentari
Ore 16,45 Family Project: House of a Father di Yun K.Jo (Corea del sud 2002) 52'

Ore 18,00 
INCONTRO: Le registe asiatiche
TAVOLA ROTONDA
CINEMATOGRAFIA FEMMINILE ASIATICA 
Organizzata in collaborazione con l’ASEF nell’ambito del programma di scambi culturali Asia-Europa della Fondazione
Conduce: Stefanella Campana giornalista de La Stampa
Intervengono: Marie Le Sourd (ASEF) e le registe asiatiche ospiti del Festival
mercoledì 12 marzo ore 18.00 Valentino 2

Concorso Documentari
Ore 20,30 The Day I Will never Forget di Kim Longinotto (Gran Bretagna 2002) 92'
Ore 22,15 Doing It! di Kali van der Merwe (Sud Africa 2002) 52'
Sguardi femminili dal sud dell'Africa
Ore 23,15 Transit Café di Catherine Stewart (Sud Africa 2001) 27'
Ore 23,45 Mishoni di Joyce Fissoo e Augustin Hatar (Tanzania 2001) 30'
Ore oo,15 Bessie Head: a Soul Divided di Emily Mokoena-Mati (Sud Africa 2002) 13'

Teatro Nuovo
Proiezioni per le Scuole Elementari e le Medie Inferiori
Ore 9,30 Versteck für einen Hund di Aviva Barkhourdarian (Germania 2001) 25'
Ore 10,00 Hildegarde di Di Drew (Australia 2001) 85'

Concorso lungometraggi e Concorso Scuola
Ore 14,30 Perfect Pie di Barbara Willis Sweete (Canada 2002) 92'
Concorso cortometraggi
Ore 16,20 Un océan de blé di Pascale Rocard (Svizzera 2002) 12'
Ore 16,35 El conde inglés di Clara López Rubio (Spagna/Germania 2001) 12'
Ore 16,50 Mens du stär utenfor di Nina F.Grünfeld (Norvegia 2001) 9'
Ore 17,00 Versteck für einen Hund di Aviva Barkhourdarian (Germania 2002) 25'
Ore 17,30 Journey man di Dictynna Hood (Gran Bretagna 2002) 15'
Concorso lungometraggi
Ore 17,45 Las caras de la luna di Guita Schyfter (Messico 2001) 101'

Concorso cortometraggi
Ore 20,30 Mama hat dich Lieb di Carla Lia Monti (Svizzera 2002) 30'
Concorso lungometraggi
Ore 21,05 Face di Bertha Bay-Sa Pan (Usa 2001) 89'
Concorso cortometraggi
Ore 22,45 Intimisto di Licia Eminenti (Francia 2001) 23'
Concorso lungometraggi
Ore 23,10 Expecting di Deborah Day (Canada 2002) 92'

 

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