|
VERSO IL 10° FESTIVAL
INTERNAZIONALE CINEMA DELLE DONNE
www.festivalcinemadelledonne.com
Il 10° Festival Internazionale Cinema delle Donne - In viaggio con noi, si terrà a Torino dal 7 al 14 marzo 2003, presso le sale del Teatro Nuovo, Corso Massimo d'Azeglio, 17.
Il programma comprenderà:
- Concorso Internazionale Lungometraggi (11 opere)
- Concorso Internazionale Documentari (18 opere)
- Concorso Internazionale Cortometraggi (25 opere)
- Concorso Internazionale Lungometraggi dedicati alla scuola (6 opere)
- Percorsi Femminili, sezione non competitiva (6 opere)
- Sguardi Femminili dal Sud dell'Africa, sezione non competitiva (6 opere)
Per contattare la segreteria, oltre all'indirizzo di posta elettronica cindonne@tin.it, potete utilizzare i numeri di telefono 011 4407801 e 011 5660860
Dal 7 marzo 2003 la segreteria sarà anche al Teatro Nuovo (tel 011 6500211)
ORGANIZZA: LA-MOVIOLA
associazione culturale per la produzione e la diffusione della cultura delle donne e per lo sviluppo della ricerca di un loro linguaggio
corso Raffaello 5
10125 Torino
tel 011 4407801 - 011 6690824
e-mail cindonne@tin.it
Il programma di
Mercoledì 12 marzo
In anteprima europea due lungometraggi in concorso al Cinema delle Donne
di Torino
Expecting (Parto in casa) di Deborah Day (Canada 2002) 92'
con Valerie Buhagiar, Angela Gei, Derwin Jordan, Debra McGrath, Tom
Melissis, Colin Mochrie, Karl Pruner, Barbara Radecki
Stephanie, artista single, invita familiari, amici ed ex-amanti ad
assistere al proprio parto. Portando il proprio sostegno alla giovane
donna, queste persone estremamente diverse tra loro approfondiscono la
conoscenza le une delle altre tra lacrime, risate e confidenze. Nelle 24
ore che precedono l’evento, lo scontro di caratteri, i momenti di
tensione così come quelli esilaranti obbligano tutti i presenti a
riflettere sul proprio passato. Gli eventi culminano con una nascita tanto
sorprendente quanto attesissima.
Deborah Day studia Arte della Comunicazione alla Concordia University.
Inizia la propria carriera di regista nel 1997, con il pluripremiato pilot
tv per famiglie The Orange Seed Myth and Other Lies Mothers Tell,
nominato, nel 1998, Miglior Film per Bambini al Festival del Cinema di
Yorkton. Nel 1998 Day ha firmato la regia dell'opera drammatica Altarpiece,
seguita da Blind (1999), il suo terzo cortometraggio vincitore del Film
and Video Festival di Victoria.
Expecting (2002), il suo primo lungometraggio, ha partecipato ai Festival
di Vancouver e di Montréal, dove ha ricevuto la Menzione Speciale della
Giuria per la Migliore Opera Prima.
Mercoledì 12 marzo Ore 23,10 - Giovedì 13 marzo ore 17,30 Teatro Nuovo
ANTEPRIMA EUROPEA
Face (Salvare la faccia) di
Bertha Bay-Sa Pan (Usa 2001) 89'
con Bai Ling, Kristy Wu, Kieu Chinh, Treach, Will Yun Lee, Tina Chen, Ken
Leung
Anni ‘70: Kim (Bai Ling) è una ventenne cino-americana, ambiziosa e
intelligente. Dopo la laurea vuole dedicarsi alla carriera, scontrandosi
con la madre, molto legata alle tradizioni. In seguito alla violenza
subita da Daniel, viziato e arrogante rampollo di una ricca famiglia
cinese, Kim rimane incinta. Costretta a sposarlo e intrappolata in un
matrimonio infelice, con una figlia della quale non è in grado di
occuparsi, Kim affida Genie alla madre e torna a Hong Kong.
Diciannove anni dopo: Genie è una diciannovenne ribelle e determinata,
che vive a suo agio nel Queens, tradizionale quartiere cinese, quanto nel
vibrante mondo hip-hop newyorkese, dove si innamora di Michael, un DJ
afro-americano. Ma quando la nonna scopre che Michael è un ragazzo di
colore (“Già tua madre, un tempo, ci ha fatto perdere la faccia...
Adesso ti ci metti anche tu?”) minaccia di rompere l’unico legame
familiare di Genie, obbligandola a compiere scelte difficili e dolorose.
In una tale alternanza di sentimenti si inserisce il ritorno di Kim, che
intende trasferirsi nuovamente a New York per recuperare il rapporto con
la figlia e l’anziana madre. Cercando di chiarire i conflitti irrisolti
e di far luce sulla sua storia familiare, Kim comprende che alcuni errori
lasciano una traccia indelebile...
Bertha Bay-Sa Pan si laurea nel 1997 in regia presso la Columbia
University Graduate Film School, dove il suo cortometraggio Face riceve
numerosi premi tra i quali il Polo Ralph Lauren Award per la Miglior
Sceneggiatura e il Premio del Pubblico al Southern Film Festival. Face
(2001), con il quale esordisce alla regia di un lungometraggio, è stato
insignito del Premio del Pubblico al GenArt Film Festival di New York e
del Premio della Critica per la Migliore Regia a CineVegas, oltre a
ricevere una nomination per il 2002 IFP Open Palm Award.[
"Il film] non è autobiografico perché questi personaggi sono molto
distanti dalle persone che frequento abitualmente. Penso emergano aspetti
universali [...] quando si parla di emozioni, di rapporti familiari o
della paura di esprimere realmente i propri sentimenti e le proprie
idee" [Bertha Bay-Sa Pan] Il film è interpretato da Bai Ling,
attrice di cinema e di teatro (interprete insieme a Jodie Foster e a Chow
Yun Fat di Anna and the King)
Lunedì 10 marzo ore 14,30 - mercoledì 12 marzo ore 21,05 Teatro Nuovo
ANTEPRIMA EUROPEA
Segnaliamo
La tavola rotonda di mercoledì sul cinema asiatico
Il cinema dalle parti dell'Asia
mercoledì 12 ore 18.00 Valentino 2
TAVOLA ROTONDA: CINEMATOGRAFIA FEMMINILE ASIATICA
Organizzata in collaborazione con l’ASEF nell’ambito del programma di
scambi culturali Asia-Europa della Fondazione
Moderatrice: Stefanella Campana, giornalista de La Stampa
Intervengono: Kim Sung-Chul Vicedirettore esecutivo ASEF, Xiaolian Peng
(regista), Bertha Bay-Sa Pan (regista), Yun K.Jo (regista), Lawan
Jirasuradej (regista), S.Louisa Wei (City University Hong Kong), Yuni Hadi
(project manager Moving Images), Yihong Hu (regista)
In anteprima, due lungometraggi in concorso e quattro documentari che
parlano di Asia che passano nelle varie sezioni del festival: un'occasione
per accostarsi a una cinematografia come quella asiatica, una delle più
vivaci e vitali nel panorama cinematografico mondiale.
Sul cinema delle parti dell'Asia, una tavola rotonda condotta da
Stefanella Campana.
I film asiatici presenti al Festival 2003
LUNGOMETRAGGI
Face (Salvare la faccia) di Bertha Bay-Sa Pan (Usa 2001) 89'
con Bai Ling, Kristy Wu, Kieu Chinh, Treach, Will Yun Lee, Tina Chen, Ken
Leung
Anni ‘70: Kim (Bai Ling) è una ventenne cino-americana, ambiziosa e
intelligente. Dopo la laurea vuole dedicarsi alla carriera, scontrandosi
con la madre, molto legata alle tradizioni. In seguito alla violenza
subita da Daniel, viziato e arrogante rampollo di una ricca famiglia
cinese, Kim rimane incinta. Costretta a sposarlo e intrappolata in un
matrimonio infelice, con una figlia della quale non è in grado di
occuparsi, Kim affida Genie alla madre e torna a Hong Kong.
Diciannove anni dopo: Genie è una diciannovenne ribelle e determinata,
che vive a suo agio nel Queens, tradizionale quartiere cinese, quanto nel
vibrante mondo hip-hop newyorkese, dove si innamora di Michael, un DJ
afro-americano. Ma quando la nonna scopre che Michael è un ragazzo di
colore (“Già tua madre, un tempo, ci ha fatto perdere la faccia...
Adesso ti ci metti anche tu?”) minaccia di rompere l’unico legame
familiare di Genie, obbligandola a compiere scelte difficili e dolorose.
In una tale alternanza di sentimenti si inserisce il ritorno di Kim, che
intende trasferirsi nuovamente a New York per recuperare il rapporto con
la figlia e l’anziana madre. Cercando di chiarire i conflitti irrisolti
e di far luce sulla sua storia familiare, Kim comprende che alcuni errori
lasciano una traccia indelebile...
Bertha Bay-Sa Pan si laurea nel 1997 in regia presso la Columbia
University Graduate Film School, dove il suo cortometraggio Face riceve
numerosi premi tra i quali il Polo Ralph Lauren Award per la Miglior
Sceneggiatura e il Premio del Pubblico al Southern Film Festival. Face
(2001), con il quale esordisce alla regia di un lungometraggio, è stato
insignito del Premio del Pubblico al GenArt Film Festival di New York e
del Premio della Critica per la Migliore Regia a CineVegas, oltre a
ricevere una nomination per il 2002 IFP Open Palm Award.[
"Il film] non è autobiografico perché questi personaggi sono molto
distanti dalle persone che frequento abitualmente. Penso emergano aspetti
universali [...] quando si parla di emozioni, di rapporti familiari o
della paura di esprimere realmente i propri sentimenti e le proprie
idee" [Bertha Bay-Sa Pan] Il film è interpretato da Bai Ling,
attrice di cinema e di teatro (interprete insieme a Jodie Foster e a Chow
Yun Fat di Anna and the King)
Lunedì 10 marzo ore 14,30 -
mercoledì 12 marzo ore 21,05 Teatro Nuovo
ANTEPRIMA EUROPEA
Jia zhuang mei can jue
(Donne di Shangai) di Xiaolian Peng
(Repubblica Popolare di Cina 2002) 95'
con Liping Lu, Wenqian Zhou, Haiying Sun, Zhenyao Zheng
Quando Lin si rende conto che il marito non intende interrompere la
relazione extraconiugale, decide di separarsi e si rifugia con la figlia
Ah-xia, presso l’anziana madre. Ma, anziché darle conforto, questa
esorta Lin a ripensarci, per il bene di Ah-xia (“Quasi ogni uomo ha una
relazione extraconiugale, le donne devono imparare a sopportare questa
situazione...” “Non è facile essere donna...”) e vista la sua
determinazione a chiedere il divorzio, le fa capire che deve trovarsi
un’altra “sistemazione”. Anche il nuovo matrimonio con il vedovo Li
si rivela ben presto un incubo: Lin non sa più cosa fare, rimanere e
vivere nell’infelicità o tornare dal primo marito, che ha tradito la
sua fiducia? Il sostegno di Ah-xia le infonde la forza e il coraggio
necessari per scegliere l’indipendenza...
Xiaolian Peng, come molti altri giovani intellettuali, figli di funzionari
del Partito Comunista Cinese caduti in disgrazia, a 16 anni ha subito la
rieducazione forzata nelle campagne di Fengxin. Nel 1978, Xiaolian si
iscrive all'Accademia di Cinematografia di Pechino e si unisce al nuovo
movimento artistico chiamato Fenomeno della Quinta Generazione. Dopo un
periodo di apprendistato presso lo Shanghai Film Studio, cura la regia del
suo primo e pluripremiato film, Me and My Classmate (1986). Grazie al
successo ottenuto, riceve il permesso di girare Women's Story (1988),
ritenuto da alcuni critici essere il primo film cinese a regia femminile,
Premio Speciale della Giuria al Festival di Créteil. Grazie alla
sponsorizzazione della Rockefeller Foundation Fellowhip, Xiaolian si reca
a New York per studiare Produzione e conosce il documentarista giapponese
Ogawa. Ed è proprio per l'amicizia instauratasi tra i due, che Xiaolian
accetta, su richiesta della vedova, di terminare 15 anni dopo la morte del
regista, Manzan Benizaki, presentato a Berlino e a Cannes. Jia Zhuang Mei
Can Jue (2002), la sua opera più recente, viene presentata in anteprima
mondiale alla decima edizione del Festival Internazionale Cinema delle
Donne di Torino.
Venerdì 7 marzo ore 14,30 - martedì 11 marzo ore 21,00 Teatro Nuovo
sabato 8 marzo ore 9,15 Valentino 2
ANTEPRIMA MONDIALE
DOCUMENTARI
Family Project: House of a Father (Progetto familiare: la casa di un
padre) di Yun K.Jo (Corea del sud 2002) 52'
Partendo dalla sua storia personale, la regista mette in discussione la
struttura gerarchica e le dinamiche all’interno della famiglia coreana.
Il padre, giunto alla pensione, si rende conto di trovarsi tra estranei,
poiché ha trascorso gran parte della sua vita professionale e sociale al
di fuori della famiglia. La madre, non senza pudore e con un’ombra di
disappunto per la presenza della telecamera, confessa alla figlia di aver
sacrificato le proprie ambizioni per il bene della famiglia e lamenta il
fatto di essere vissuta nell’indifferenza di marito, suocera e figli
(“avrei tanto voglia di parlare con qualcuno”).
Anche per i due figli, ormai adulti, è difficile comunicare, sia tra di
loro, sia con i genitori.
Yun K.Jo, dopo la laurea in Sociologia conseguita presso l'Università
Nazionale di Seul, studia Film/Video/Nuovi Media all'Art Institute di
Chicago. Il grande interesse per i temi della famiglia e di genere si
riflette nelle sue opere; il suo primo film da studentessa è un
documentario sull'affidamento familiare, seguito da A Lullaby (1998) e
Lost Tree (1999). Yun K.Jo ha anche realizzato installazioni video come An
experiment on gender and gesture (2001), esposto in numerose gallerie di
Seul e Chicago. Family Project: house of a father (2002), il suo
documentario più recente, da lei diretto, filmato e montato, ha
partecipato a numerosi Festival di Cinema, vincendo il Gran Premio al
Women's Film Festival di Seul.
martedì 11 marzo ore 22,30 - mercoledì 12 ore 16,45 Valentino 2
ANTEPRIMA EUROPEA
From Korea with Love (Dalla Corea con amore)
di Jennifer Cummins (Australia 2002) 52'
Justine e Michael sono giovani, belli e professionalmente realizzati.
Hanno tutto ciò che desiderano dalla vita, ma non possono avere figli. Il
loro legame è molto solido, per cui decidono di compiere una scelta
davvero coraggiosa. Ad attenderli, dall’altra parte del mondo, in un
paese a loro sconosciuto -che sta per regalare loro una delle sue risorse
più preziose- un bambino.
Di solito, la gravidanza dura nove mesi. Quella di Justine e Michael, due
lunghissimi ed estenuanti anni... Un giorno, inaspettatamente, squilla il
telefono...
Jennifer Cummins, produttrice e regista, è particolarmente interessata al
mondo dell'arte e ai documentari. Dopo essersi occupata del programma
State of the Arts per l'emittente ABC, per più di un decennio si dedica
alla ricerca, alla regia ed alla produzione di numerosi programmi di
successo, tra i quali Bush Tucker Man, Bodyshow, Billboard Review e Blue
Revolution (una co-produzione internazionale in otto puntate sugli oceani
del globo). Nel 1996, Jennifer Cummins fonda Heiress Films, producendo e
dirigendo Proud Processors, FCTV (magazine trasmesso quotidianamente da
Network Ten), Monty Python's 30th Birthday, Sydney Millennium e O'Loghlin
on Saturday Night (del quale cura la regia dei segmenti di commedia per
ABC). Jennifer è ritornata a lavorare per ABC in qualità di Manager of
Factual Development, occupandosi di nuovi progetti TV, radio e on-line.
L'idea di From Korea with Love (2002), il suo documentario più recente
presentato al Festival del Cinema Australiano Women on Women, è nata da
Justine e Michael, amici della regista, che ritenevano importante
documentare il processo di adozione per poterlo spiegare al figlio. Una
testimonianza estremamente valida tanto per le famiglie che hanno già
adottato un bambino, quanto per le coppie che stanno prendendo in
considerazione l'adozione internazionale.
lunedì 10 marzo ore 22,30 - martedì 11 marzo ore 17,05 Valentino 2
ANTEPRIMA EUROPEA
Mama Wahunzi (Donne-fabbro) di Lawan Jirasuradej (Tailandia 2002) 57'
Tre donne africane, disabili, si incontrano in un corso tenutosi in Kenia,
dove imparano a fabbricare sedie a rotelle. Grazie al loro coraggio e al
lavoro incessante, riescono a rendersi più mobili e ad aiutare altre
donne nelle loro condizioni.
Fatuma, madre di sei figli, sfuggita più volte alla guerra in Uganda;
Sharifa, sopravvissuta alla poliomielite e Peninah, sterilizzata senza il
suo consenso dopo la nascita del suo primo figlio, sono tre esempi di
donne determinate, che senza perdersi d’animo riescono a superare enormi
barriere culturali, di genere e fisiche e ad affermarsi professionalmente.
Lawan Jirasuradej, dopo un esordio come giornalista televisiva, ha diretto
numerosi documentari culturali per la televisione tailandese tra i quali
La vida (1996), vincitore del New Vision Golden Gate. Grazie ad una borsa
di studio Fulbright, si trasferisce negli Stati Uniti per studiare Cinema
alla State University di San Francisco. Al suo rientro in Tailandia,
lavora al Festival del Cinema di Bangkok, prima come coordinatrice e
successivamente come responsabile della programmazione. Nel 1997, realizza
Here, there, somewhere, un cortometraggio sperimentale e nel 2002, dopo
ben cinque anni di enormi difficoltà economiche e tecniche, riesce
finalmente a portare a termine Mama Wahunzi, che ha partecipato al Thai
Film Foundation Festival e al Festival del Cinema di Bangkok. Lawan inizia
a concepire Mama Wahunzi durante la sua permanenza negli USA. La vicinanza
a Berkeley, città nella quale i disabili rivendicano duramente i loro
diritti, le ha permesso di rendersi conto di come i portatori di handicap
cerchino di far fronte ai loro svantaggi e di vivere nel modo più normale
possibile.
martedì 11 marzo ore 23,30 - mercoledì 12 marzo ore 15,35 Valentino, 2
ANTEPRIMA EUROPEA
My Khmer Heart (Il mio cuore Khmer) di Janine Hosking (Australia 2001) 60'
Questa è la storia della vita e del lavoro di Geraldine Cox, una
straordinaria donna australiana, madre di una famiglia di orfani
cambogiani. La seguiamo mentre si avventura nei complessi corridoi del
potere politico e quando cerca di superare gli enormi ostacoli sociali,
nella sua lotta per proteggere e prendersi cura dei suoi bambini - con
estremo coraggio, passione e totale dedizione. Momenti di profonda
commozione si alternano a episodi che suscitano una grande ilarità.
"Quando sento pronunciare la parola Cambogia vado quasi in trance. Ho
vissuto in questo paese tutti i momenti più importanti della mia vita. Ho
assistito alla guerra. Ho adottato un figlio. Mi sono innamorata di un
cambogiano e ho stretto tra le mie braccia un giovane, proprio mentre
moriva. La Cambogia mi ha catturato il cuore.."(Geraldine Cox)
Janine Hosking, regista e co-produttrice, vanta un'esperienza ventennale
come giornalista e regista e ha realizzato molti programmi televisivi
australiani per i quali ha ricevuto diversi riconoscimenti. La sua ampia
produzione include Isaac's Story (1998), nel quale narra la commovente
storia di un rifugiato somalo, documentario che ha vinto il Premio
Austcare per la Migliore Storia in difesa dei Diritti Umani; Tjandumarra
O'Shane (1998), documentario sul dramma di una bambina di otto anni,
sfigurata a causa delle bruciature, insignito del prestigioso Premio
Walkley per il Giornalismo, The Winner is Sydney (2000), premio d'argento
del Comitato Olimpico.
My Khmer Heart (2000), la sua opera più recente, ha partecipato ai
Festival del Cinema di Montréal, Sydney, Melbourne e New York e ha
ricevuto il Premio per il Miglior Documentario al Festival del Cinema di
Hollywood.
venerdì 14 marzo ore 16,05 Valentino 2
ANTEPRIMA EUROPEA
Asia-Europe
Foundation
Creata nel febbraio 1997 dai membri dell'Asia-Europe Meeting (ASEM), ASEF
ha sede a Singapore e fa capo a un Consiglio di 26 Governatori,
comprendenti i rappresentanti di 25 paesi ASEM e della Commissione
Europea. Obbiettivo della Fondazione è quello di creare collegamenti tra
le società civili dell'Asia e dell'Europa, promuovendo scambi culturali,
intellettuali e individuali tra Asia e Europa, al fine di creare un'ampia
rete di contatti istituzionali e personali tra le due aree geografiche.
ASEF è attualmente guidata dall'Ambasciatore Delfin Colomé, Direttore
Esecutivo, e da Kim Sung-Chul, Vice Direttore Esecutivo.
In collaborazione con il 10° Festival Internazionale Cinema delle Donne
di Torino, il Programma Borse di Studio culturali ASEF, organizzato dal
Settore Scambi culturali della Fondazione, diretto da Mrs Chulamanee
Chartsuwan, prevede la partecipazione di alcune registe asiatiche alla
Manifestazione, con la presentazione delle loro opere in anteprima europea
e il loro intervento alla Tavola Rotonda "Cinematografia Femminile
Asiatica" che si terrà mercoledì 12 marzo alle ore 18,00 presso la
Sala Valentino 2 del Teatro Nuovo.
I membri ASEM includono Austria, Belgio, Brunei, Cina, Corea, Danimarca,
Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Indonesia,
Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malesia, Olanda, Portogallo, Regno Unito,,
Singapore, Spagna, Svezia, Tailandia e Vietnam.
www.asef.org
il programma di mercoledì 12 marzo
Valentino 2
Proiezioni Scuole Medie Superiori
Ore 9,00 The Human Race di Ellen Lande (Norvegia 2002) 2'
Ore 9,05 Tornehekken di Anita Killi (Norvegia 2001) 13'
Ore 9,20 Taina, uma aventura na Amazonia di Tania Lamarca e Sergio Bloch
(Brasile 2000) 90'
Concorso Documentari
Ore 14,30 Terezin di Clodine Galipeau (Canada 2002) 57'
Concorso Documentari
Ore 15,35 Mama Wahunzi di Lawan Jirasuradej (Tailandia 2002) 57'
Concorso Documentari
Ore 16,45 Family Project: House of a Father di Yun K.Jo (Corea del sud
2002) 52'
Ore 18,00
INCONTRO: Le registe asiatiche
TAVOLA ROTONDA
CINEMATOGRAFIA FEMMINILE ASIATICA
Organizzata in collaborazione con l’ASEF nell’ambito del programma di
scambi culturali Asia-Europa della Fondazione
Conduce: Stefanella Campana giornalista de La Stampa
Intervengono: Marie Le Sourd (ASEF) e le registe asiatiche ospiti del
Festival
mercoledì 12 marzo ore 18.00 Valentino 2
Concorso Documentari
Ore 20,30 The Day I Will never Forget di Kim Longinotto (Gran Bretagna
2002) 92'
Ore 22,15 Doing It! di Kali van der Merwe (Sud Africa 2002) 52'
Sguardi femminili dal sud dell'Africa
Ore 23,15 Transit Café di Catherine Stewart (Sud Africa 2001) 27'
Ore 23,45 Mishoni di Joyce Fissoo e Augustin Hatar (Tanzania 2001) 30'
Ore oo,15 Bessie Head: a Soul Divided di Emily Mokoena-Mati (Sud Africa
2002) 13'
Teatro Nuovo
Proiezioni per le Scuole Elementari e le Medie Inferiori
Ore 9,30 Versteck für einen Hund di Aviva Barkhourdarian (Germania 2001)
25'
Ore 10,00 Hildegarde di Di Drew (Australia 2001) 85'
Concorso lungometraggi e Concorso Scuola
Ore 14,30 Perfect Pie di Barbara Willis Sweete (Canada 2002) 92'
Concorso cortometraggi
Ore 16,20 Un océan de blé di Pascale Rocard (Svizzera 2002) 12'
Ore 16,35 El conde inglés di Clara López Rubio (Spagna/Germania 2001)
12'
Ore 16,50 Mens du stär utenfor di Nina F.Grünfeld (Norvegia 2001) 9'
Ore 17,00 Versteck für einen Hund di Aviva Barkhourdarian (Germania 2002)
25'
Ore 17,30 Journey man di Dictynna Hood (Gran Bretagna 2002) 15'
Concorso lungometraggi
Ore 17,45 Las caras de la luna di Guita Schyfter (Messico 2001) 101'
Concorso cortometraggi
Ore 20,30 Mama hat dich Lieb di Carla Lia Monti (Svizzera 2002) 30'
Concorso lungometraggi
Ore 21,05 Face di Bertha Bay-Sa Pan (Usa 2001) 89'
Concorso cortometraggi
Ore 22,45 Intimisto di Licia Eminenti (Francia 2001) 23'
Concorso lungometraggi
Ore 23,10 Expecting di Deborah Day (Canada 2002) 92'
|
|