Anno 1 Numero 16 Mercoledì 24.07.02 ore 23.45 

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

La Pace a Tonalestate 2002

30 luglio 4 agosto 

Nel clima da guerra costante che attanaglia il nostro vivere quotidiano, il tema della cultura della pace affrontato nella conferenza stampa di Tonalestate 2002 ha ricondotto inevitabilmente alla situazione di conflitto drammatico e interminabile che si vive in Medio Oriente. Il senatore Gian Guido Folloni, uno dei relatori del convegno internazionale, presente anche alla conferenza, ha ricordato come l'Europa abbia tentato un discorso di cooperazione tra Paesi Arabi e Israele: discorso che non ha avuto molto successo perché non si riesce a percepire l'Europa come una realtà incisiva adeguata dal punto di vista economico e militare. "Mi auguro - ha proseguito il senatore Folloni - che l'Europa assuma maggiore consapevolezza sull'iniziativa politica e militare che può ricoprire nel tentativo di superare le ostilità manifestate da Israele". 

Con questo incipit si è voluto intavolare una piccola riflessione sullo stile di quelle che animeranno le giornate di Tonalestate, il convegno culturale in programma dal 30 luglio al 4 agosto sulle Alpi italiane al quale partecipano persone di vari Paesi del mondo. Obiettivo del convegno al quale parteciperanno professori ed esperti (troverai l'elenco dei luminari in fondo alla pagina) è quello di offrire l’occasione di affrontare culturalmente, senza ambire a risposte definitive e senza pretendere chiudere il discorso, la realtà di un mondo globale nel suo mutare; si intende offrire una traccia, ponendo domande che, a loro volta, rispondano proponendo altri e più acuti interrogativi.

Il titolo del convegno, "Antigone non deve morire" è infatti il sunto di un concetto ben più vasto, cioè come l'etica non debba sottomettersi alla ragion di Stato per porre fine alla spirale senza fine di vendetta e odio. Tonalestate vuole sottolineare come anche le arti possano portare ad un discorso di unificazione di popoli e territori. In questo contesto si inserisce l'intervento del "rivoluzionario" artista della musica Giovanni Lindo Ferretti: "La musica è lo strumento per eccellenza che unisce le culture apparentemente più lontane. Se esaminiamo la musica ungherese ci rendiamo conto che è molto difficile stabilire se sia una musica di origine dell'Europa centrale Orientale, o Occidentale; in effetti è un crocevia tra l'espressione culturale in note dell'Est e dell'Ovest eppure convenzionalmente la consideriamo una musica Occidentale. Spesso, purtroppo usiamo pochissimo la musica ma ne "abusiamo" moltissimo senza renderci conto dei suoi significati e della potenza che possiede sia nel Bene che nel Male". E' quindi credendo nella capacità delle parole e delle note di sedimentare i pensieri che Giovanni Lindo Ferretti metterà la sua esperienza creativa in discussione al Tonalestate. 

"Scegliere il tema della pace significa basarsi sulla convinzione che il male non ha l’ultima parola nelle vicende umane e che le immani sofferenze dei popoli e dei singoli devono interpellarci - così Maria Paola Azzali ha prosegue il discorso sul significato di Tonalestate - il tema scelto è quello della pace, parola che pronunciamo sullo sfondo dei drammatici eventi dell’11 settembre scorso, del clima di vulnerabilità personale e di ignota e intima paura che ne è scaturito e dello stato di guerra continua e terribili fatti di sangue che la nostra terra sta soffrendo".

Tonalestate ha deciso perciò di illustrare il tema della cultura della pace in tre modi: attraverso il titolo, attraverso la frase che abbiamo scelto e attraverso l’immagine del manifesto. In primo luogo, il titolo: Antigone non deve morire. Antigone è la giovane tebana che, in nome di una legge superiore, legge iscritta nella libertà (cioè nella ragione e nel cuore di ogni uomo), si trova a essere (fino al rischio di tutta la propria vita terrena, fino al sacrificio della propria giovane esistenza, fino alla dedicazione di tutta se stessa) un’isola di resistenza contro la legge di Creonte, cioè degli uomini al potere e dei loro editti positivi e interessati. Ella esprime il valore primario di un mistero ultimo e di un fondamento definitivo nei confronti di ogni legge umana positiva. Il paragone con lei serve per scoprire, nella corsa del mondo contemporaneo, le piccole isole di resistenza umana che possono e potranno lottare per un futuro terreno più vero.

L’atteggiamento di Antigone di fronte alla realtà del potere, realtà oggi in continua regressione, e di fronte all’"io" di ognuno di noi ci fa consapevoli dell’inevitabilità di una lotta; e, allo stesso tempo, ci rende coscienti di un’illuminazione immediata di fronte alla bellezza della libertà; queste consapevolezze convergono con l’urgenza della società e della cultura (soprattutto dopo i fatti dell’11 settembre 2001 e dopo il clima di "guerra terroristica" e di "terrore assassino" che ne è conseguito) per restaurare il mosaico di una pace umana vera.

In secondo luogo, la frase del manifesto che è tratta dalla "Vita di Agricola" di Tacito.

Tacito, nipote di Agricola, ne scrive la vita per riabilitarlo davanti all’impero romano; egli racconta che, per fronteggiare Agricola stesso, andato in Britannia per conquistarla, il capo dei Britanni li incita contro i Romani, dicendo che essi, dovunque vadano, distruggono, violentano e saccheggiano, chiamando quello il loro "impero": in tutti i luoghi, "dove fanno il deserto, dicono che è la pace". 

Sembra una descrizione che adombra anche il mondo contemporaneo dell’ambigua pace, mondo la cui realtà Tonalestate osserva perciò con uno sguardo culturale malinconico, cercando di toccare molti tra gli aspetti più tipici dell’avventura umana, come il rapporto di convivenza sociale tra gli uomini, i presupposti per una civiltà dell’integrazione e non di sfruttamento, la ricerca della ragione e la domanda della fede, la scienza e il cinismo tecnocratico, il dialogo interreligioso e i diritti umani, le ragioni della politica e dell’economia.





 

 

Ognuno di questi mondi e il mondo intero cercano una propria giusta pace. E ogni pace si potrà raggiungere accettando il dono della capacità di perdono, cioè nella speranza e nella lotta umana per una grazia da non ostacolare (con le parole di Montale: "un imprevisto è la sola speranza"), in modo tale che ci sia più difficile diventare indifferenti di fronte alla miseria, in modo tale che le distruzioni e le violenze non determinino il nuovo "impero" globale in cui siamo immersi e in modo tale che non ci sentiamo coinvolti nel chiamare "pace" il tranquillo soddisfatto deserto del cinismo umano, politico ed economico.

Infine, l’immagine del manifesto: si tratta del particolare di un’opera di Marc Chagall, "Su Vitebsk".

Il dipinto di Chagall, custodito oggi a Toronto (assieme ad altre due edizioni, una a New York e una a San Pietroburgo), richiama congiunturalmente la pace a motivo del fatto che un’opera "Study for ‘over Vitebsk’", una prova dei tre dipinti "Su Vitebsk" (Chagall ne ha lasciate varie prove), è stata trafugata in giugno dello scorso anno dal museo ebreo di New York, con la dichiarazione che sarebbe stata restituita quando ci sarebbe stata pace tra israeliani e palestinesi.

Ma quell’avvenimento contingente non deve oscurare il fatto che tutta l’arte di Chagall, il quale era ebreo, promana "pietas" e pace. Chagall è "un artista senza scuola", anche se la critica preferirebbe inquadrarlo nelle categorie di un’appartenenza rigida a scuole; già nel 1914, Guillaume Apollinaire descrisse Chagall come un ‘’artista estremamente versatile, capace di realizzare pitture monumentali’’, anche se ‘’non si preoccupa di nessun sistema’’; la sua opera non si integra facilmente alla storia (era nato nel 1887 ed è morto nel 1985): piuttosto, egli integra la storia alla propria opera; forse, questo è il segreto della grandezza atemporale della sua arte, intatta nonostante le vicissitudini del tempo; egli stesso, che era di origini russe (di Vitebsk, appunto, nella repubblica di Bielorussia), dichiarò ‘’Questa è la mia anima. Cercatemi qui’’, mentre diceva ‘’Qui ci sono i miei quadri’’. Ricco di evocazioni misteriose, Chagall ci ha lasciato un’opera le cui radici risalgono alla terra natale e a una cultura che gli ha permesso di esprimere la tragedia vissuta dal suo popolo ebreo. Chagall fu il maggiore di nove fratelli; imparò la pittura a Vitebsk da Yehuda Penne e, a 20 anni, andò a San Pietroburgo, dove studiò nella scuola imperiale di belle arti; poi, cambiò scuola, andò a Parigi, tornò a Vitebsk dove lo sorprese la prima guerra mondiale, partecipò alla prima esposizione di arte rivoluzionaria a Pietrogrado, andò a Mosca dove gli affidarono le decorazioni per il teatro di arte ebrea, abbandonò Mosca e tornò a Parigi, nel 1937 si fece cittadino francese, nel 1941, a motivo della seconda guerra mondiale, lasciò la Francia e si diresse a New York, invitato dal Museo di Arte Moderna, e, nel 1948, tornò in Francia.


 


RELATORI PRESENTI AL CONVEGNO:


EMANUELE SEVERINO (filosofo)

EDOARDO BONCINELLI (biofisico e biologo molecolare)

MARIA ANTONIA MUNIZ (architetto)

VALERIO MASSIMO MANFREDI (docente della cultura classica)

ORESTE BENZI 

GIOVANNI LINDO FERRETTI (musicista, concerto serale)

EMILE SHOUFANI 

ANDRE CHOURAQUI

DALIL BOUBAKEUR

CORRADO CORGHI

MICHIO SHIMAZAKI

GIROLAMO PRIGIONE

URI AVNERI

ANWAR ABU-EISHEH

GABI òOUESCA

NICOLA ZITARA 

GIAN GUIDO FOLLONI

MICHAEL WARSCHAWSKI

JAMAL ZAHALKA

YEHUDITH HAREL e LEA TSEMEL

ANTONIO MAZZI

GIUSEPPE PIERANTONI

GIUSEPPE PITTAU



 

 

 

 

Programma

Piazza 29 settembre, a ponte di legno
21.30 Michel Macias Quartet
un armonioso eclettismo
(oltre il pensiero-unico e oltre il ballo: per una musica vitale)

31 luglio, mercoledì
cinismi e violenze: resistere
riabitando il conoscere

sala consiliare di ponte di legno
9.30 Emanuele Severino
il pensiero contemporaneo e la tecnica (filosofia ed epistemologia per l'occidentale pensiero folle)
11.15 Edoardo Boncinelli la radice spirituale della natura biologica
(un massimo esperto di biofisica e di biologia molecolare)
16.00 María Antonia Muñiz
la más pequeña de las grandes universidades (una donna, architetto, dirige un'università nascente)
17.15 Valerio Massimo Manfredi
l'antigone classica (raccontata da uno specialista del mondo antico)
18.30 Oreste Benzi le nuove frontiere della schiavitù (l'emarginazione fa parte di questo "progresso")

piazza 29 settembre, a ponte di legno
21.30 Giovanni Lindo Ferretti
faccetta nera, sai che fischia il vento?
(tessitura vocale narrante)

1 agosto, giovedì
un segno di credibilità
per la fede & le fedi: la pace

sala consiliare di ponte di legno
9.30 Emile Shoufani
la pace frutto della fede (le curé de nazareth et sa mission: la rencontre)
10.45 André Chouraqui
gerusalemme alle soglie del terzo millennio ("chiedete pace per gerusalemme")
12.00 Dalil Boubakeur la guerra non è santa (esposizione del rettore della moschea di parigi)
16.00 Corrado Corghi
felici i costruttori di pace (una vita come ambasciatore di fede, giustizia e pace)
17.15 Michio Shimazaki (Asao Shima) miseria e grandezza dell'uomo (la compassione secondo il traduttore giapponese di péguy)

hotel mirella di ponte di legno
in collaborazione con il meeting per l'acqua di isi
19.00 Guido Barbera & Giorgio Fornoni l'acqua sporca (in viaggio per il mondo: un'esperienza vissuta)

2 agosto, venerdì
l'ubriacatura prometeica: il potere
contro il pane, la pace e il lavoro

sala consiliare di ponte di legno
9.30 Girolamo Prigione
la santa sede fattore di pace nella comunità internazionale
(esposizione di un arcivescovo e nunzio apostolico)
10.45 Uri Avneri
la politica del blocco della pace
(già membro della knesset e fondatore di "gush shalom")
12.00 Anwar Abu-Eisheh
la non-violence: une chance pour la société palestinienne? (un giurista dell'università Al-Quds, residente a Hebron)
16.00 Gabi Mouesca
ma nuit carcérale était étoilée
(percorso umano di un militante basco)
17.15 Nicola Zitara
l'unità d'italia: nascita di una colonia (non solo un meridionalista, ma un amante della giustizia)
18.30 Gian Guido Folloni
il surrogato della pace
(dalla deterrenza, alla guerra globale, al terrorismo)

3 agosto, sabato
the others & I: isole di resistenza
per "fare" la pace

sala consiliare di ponte di legno
9.30 Michael Warschawski
l'autodifesa: battaglia per la pace
("papà, qui noi siamo gli oppressori")
10.45 Jamal Zahalka lottare per l'esistenza e per la co-esistenza
(il caso della minoranza araba in israele)
12.00 Yehudith Harel & Lea Tsemel 
la pace ha anche bisogno del nostro cambiamento (la testimonianza di donne in "peace now" e per i diritti umani)
16.00 Antonio Mazzi
il mondo dei giovani: the great company (un prete che porta pace alle nuove generazioni) 
17.15 Giuseppe Pierantoni
capisco che ha avuto senso aspettare sei mesi (un sacerdote e il suo rapimento)

hotel mirella di ponte di legno
in collaborazione con il meeting per l'acqua di isi
19.00 Luca Benassi & Nicola Zitara
l'acqua benedetta (acqua ambiente territorio: azioni di solidarietà)

piazza centrale di ponte di legno
21.30 Odessa Klezmer Band
musica tra oriente e occidente
(dall'ungheria, nell'anno a essa dedicato dall'europa)


Tonalestate ringrazia della preziosa collaborazione

A.T.E.R. (Associazione Teatri Emilia Romagna)
Consorzio Adamello Ski
FE.NA.L.C. (Feri Cirli)
Forno Spallanzani
Mail Boxes di Reggio Emilia
Parrocchia della Santissima Trinità di Ponte di Legno
Tipolitografia Emiliana

sala consiliare di ponte di legno
17.00 Maria Paola Azzali & Massimo Toschi
antigone "non può" morire
(percorso provocativo alla cultura di pace di tonalestate) avvio mostre pittoriche e fotografiche messaggi di augurio (ritrovo con le autorità)

chiesa parrocchiale della ss. trinità di ponte di legno
21.30 Orchestra "Mozart" di Milano
concerto: canti, musiche, poesia
(tra la terra che calpesto e il cielo che mi sovrasta)

4 agosto, domenica
sala consiliare di ponte di legno

10.00 Giuseppe Pittau
(segretario della pontificia congregazione per l'educazione cattolica) 
conclusioni: la cultura della pace di tonalestate
11.30 Atto finale messaggi
chiusura mostre pittoriche e fotografiche

Inizio pagina | Home | Archivio  Motori di Ricerca Links  mail

Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia Stampa a periodicità Settimanale